Il metodo Montessori è strettamente legato ai materiali in legno studiati da Maria Montessori, che non dovrebbero mai essere sostituiti perché sono frutto di una ricerca scientifica portata avanti dalla sua fondatrice. Come viene affrontato il tema delle nuove tecnologie nelle scuole montessoriane? Tablet, computer, videogiochi possono convivere con il metodo Montessori? La risposta arriva da Mario Valle nel libro La pedagogia Montessori e le nuove tecnologie.
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Il metodo Montessori prepara alla tecnologia
La forte presenza di materiali in legno e attività manuali tipiche del metodo Montessori fa pensare che la tecnologia venga bandita dalle scuole montessoriane. In realtà, la stessa Maria Montessori aveva già espresso una opinione favorevole in favore delle macchine, vendendo nella tecnologia una grande possibilità di crescita.
“A questo punto si impone una riflessione: la civiltà ha dato all’uomo, per mezzo delle macchine, un potere molto superiore a quello che gli era proprio ma, perché l’opera della civiltà si sviluppi, bisogna anche che l’uomo si sviluppi. Il male che affligge la nostra epoca viene dallo squilibrio originato dalla differenza di ritmo secondo il quale si sono evoluti l’uomo e la macchina: la macchina è andata avanti con grande velocità mentre l’uomo è rimasto indietro. Così l’uomo vive sotto la dipendenza della macchina, mentre dovrebbe essere lui a dominarla.” (Maria Montessori, Dall’Infanzia all’adolescenza)
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Il metodo Montessori funziona perché segue il funzionamento del cervello. Alcune caratteristiche accomunano il metodo Montessori e le nuove tecnologie:
- apprendimento intuitivo
- valore dell’errore: è esperienza sui cui imparare e non motivo di penalizzazione
- inducono a ragionare ponendosi dei problemi.
Quali nuove tecnologie sono formative?
Nel libro Mario Valle fa una attenta analisi, molto interessante, di tutte (o quasi tutte) le tecnologie per ragazzi: tablet, computer, videogiochi, programmi di coding, laboratori di robotica, risorse online, ecc.
Il metro di valutazione utilizzato da Mario Valle per decidere l’utilità delle singole tecnologie è la definizione di cosa rende un materiale veramente montessoriano:
- permette la libera scelta
- consente l’autocorrezione
- rispetta i tempi del bambino e la ripetizione spontanea
- facilita l’esplorazione sensoriale e l’uso delle mani
- rende concrete le astrazioni
- rende possibile la concentrazione
- propone compiti con un obiettivo chiaro
- deve isolare una attività dominante.
I materiali Montessori devono essere anche capaci di attirare l’attenzione, cosa che risulta molto facile alla tecnologia, ma non tutte le proposte riescono a mantenere l’interesse dei ragazzi oltre la novità.
Materiali Montessori tecnologici
Forse molti di voi leggendo l’elenco delle caratteristiche dei materiali montessoriani avranno capito subito quali proposte tecnologiche sono state promosse: Lego Mindstorm, progetti di robotica, coding ma anche altri materiali che l’autore ha visto utilizzare nelle scuole Montessori con progetti interessanti: Bee-Bot, Lego WeDo, ma anche Minecraft e SimCity (ideato da un ex-montessoriano), programmi per mappe mentali o di approfondimento (Wikipedia, ma anche Celestia, GeoGebra, Labster ecc).
La tecnologia diventa un materiale in più quando rispetta i principi elencati sopra e permette di approfondire un argomento e migliorare l’apprendimento.
Promossa la tecnologia ma nell’età dell’ apprendimento scolastico (dopo i 6 anni) per due motivi:
- per non perdere l’occasione offerta dalle attività manuali tanto importanti nella fase da 0 a 6 anni
- per assecondare la fase di sviluppo psicologico del bambino che dopo i 6 anni inizia a proiettarsi verso l’astrazione
Un libro prezioso e ricco di spunti sull’educazione tecnologica
Che siate insegnanti o genitori, troverete in questo libro una vera miniera di esperienze, esempi, citazioni e ricerche che vi aiuteranno a integrare la richiesta dei ragazzi affascinati dalla tecnologia con il vostro progetto educativo. È molto interessante la parte conclusiva del libro in cui l’autore riprendere le abilità per il futuro identificate da alcuni esponenti di rilievo: l’obiettivo deve essere preparare una persona completa, non uno schiaccia-bottoni.
“Gli analfabeti del ventunesimo secolo non saranno quelli che non sanno leggere o scrivere, ma quelli che non saranno in grado di imparare, disimparare e imparare di nuovo“. (Alvin Toffer, Lo shok del futuro)
La pedagogia Montessori e le nuove tecnologie
di Mario Valle
Il Leone Verde
Per avere un esempio pratico di come impostare una attività formativa con il coding, leggete la recensione di Programmo Anch’io!
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