L’accento è tra le regole di ortografie che spesso crea dubbi in chi scrive. Le filastrocche sugli accenti aiutano a capire l’uso corretto degli accenti e cosa succede quando si commettono degli errori.
Nei testi delle filastrocche troviamo spesso occasione per ripassare le regole di ortografia: doppie, accenti, uso dell’h, ecc. Sono occasione per affrontare un argomento di grammatica in modo diverso, offrendo testi che tramite l’errore attirano la nostra attenzione. Sarà la lettura, l’esercizio e il confronto con il dizionario a rinforzare la conoscenza degli accenti nella lingua italiana.
L’accento sull’A di Rodari
«O fattorino in bicicletta
dove corri con tanta fretta?»
«Corro a portare una lettera espresso
arrivata proprio adesso».
«O fattorino, corri diritto,
nell’espresso cosa c’è scritto?»
«C’è scritto – Mamma non stare in pena
se non ritorno per la cena,
in prigione mi hanno messo
perché sui muri ho scritto col gesso.
«Con un pezzetto di gesso in mano
quel che scrivevo era buon italiano,
ho scritto sui muri della città
“Vogliamo pace e libertà”.
«Ma di una cosa mi rammento,
che sull’-a-, non ho messo l’accento.
«Perciò ti prego per favore,
va’ tu a correggere quell’errore,
e un’altra volta, mammina mia,
studierò meglio l’ortografia».
***
Como nel comò di Rodari
Una volta un accento
per distrazione cascò
sulla città di Como
mutandola in comò.
Figuratevi i cittadini
comaschi, poveretti:
detto e fatto si trovarono
rinchiusi nei cassetti.
Per fortuna uno scolaro
rilesse il componimento
e liberò i prigionieri
cancellando l’accento.
Ora ai giardini pubblici
han dedicato un busto
«A colui che sa mettere
gli accenti al posto giusto».
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