Una delle caratteristiche che colpiscono chi visita le scuole montessoriane è la forte disciplina dei bambini. Tutti si muovono con attenzione, senza far troppo rumore, nel rispetto delle cose e delle persone, ma soprattutto riescono a controllare se stessi. Come si arriva a questo risultato? Quali sono i segreti della disciplina montessoriana?
Intervento dell’adulto
Le maestre montessoriane avevano una regola bene precisa imposta da Maria Montessori: non dovevano intervenire per segnalare un errore. Il bambino doveva arrivare da solo a capire di aver sbagliato per merito del proprio controllo interno o del risultato del proprio lavoro. Diversamente se accadeva un evento a danno di altri bambini, la maestra poteva intervenire ma anche in quel caso l’azione dell’adulto doveva portare al riconoscimento autonomo del bambino di cosa aveva sbagliato.
“La libertà nell’educazione non dev’essere fraintesa in modo da credere che non si debbano correggere i difetti in generale.” (Maria Montessori, Il bambino in famiglia)
Sospensione
Nel libro La scoperta del bambino Maria Montessori racconta cosa accadeva se un bambino assumeva un comportamento tanto sbagliato da recare danno agli altri: veniva isolato in un banco posto a parte, da cui vedeva l’attività libera degli altri mentre lui era costretto a stare fermo, trattato come incapace di muoversi tanto che gli veniva portato tutto. La Montessori entrava in classe e andava subito a salutare il bambino sospeso e a fargli capire che a lui era sospeso dall’attività “da grandi” degli altri finché non sentiva il bisogno interno di migliorarsi per elevare la sua condizione.
“La vera bontà non consiste nel sopportare ogni aberrazione, ma nel cercare i mezzi per evitarla; consiste in ogni atto che dia al bambino la possibilità di vivere con naturalezza.” (Maria Montessori, Il bambino in famiglia)
Esercizi sul silenzio
La certezza di Maria Montessori riguardo alla disciplina nelle sue scuole era che fosse il risultato di lavori di dignità e molti esercizi sul silenzio, in cui i bambini imparavano a regolarsi e tenere sotto controllo i propri istinti. In altre occasioni fuori dalla scuola, i bambini avrebbero saputo come applicare quell’autocontrollo esercitato durante le lezioni sul silenzio.
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Ambiente adatto
È convinzione della Montessori che il bambino perda il freno delle sue reazioni quando gli viene tolta la possibilità di esprimersi e seguire i suoi naturali bisogni. Come una molla tenuta troppo a lungo sotto pressione, il bambino limitato finisce per saltare. L’ambiente adatto alla disciplina rispetta i bisogni e gli istinti del bambino, ma asseconda anche le attività quotidiane con l’aiuto dell’ordine. Nessuno viene sgridato se perde tempo a vestirsi, quando invece sa dove trovare ogni capo.
“Se prepareremo al fanciullo un ambiente in casa che sia confacente alle sue dimensioni, alle sue forze, alle sue facoltà psichiche, se ve lo lasceremo poi vivere liberamente, avremo fatto un grande passo verso la soluzione del problema educativo in genere, poiché avremo dato al bambino il suo ambiente.” (Maria Montessori, Il bambino in famiglia)
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