Come possiamo descrivere la neve? Affidiamoci alle parole dei grandi scrittori e della tradizione per riscoprire la magia della natura attraverso le poesie e le filastrocche sulla neve e il gelo.
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Filastrocche sulla neve
L’omino di neve di Gianni Rodari
L’omino di neve,
guardate che caso,
non ha più naso
e ha solo un orecchio:
in un giorno di sole
è diventato vecchio!
Chi gli ha rubato un piede?
È stato il gatto,
bestia senza tatto.
Per un chicco di grano
una gallina
gli becca una mano.
Infine, per far festa,
i bambini
gli tagliano la testa.
***
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La neve di Rodari
Che bella neve, che invenzione
la neve di lana e di cotone…
Non bagna i guanti,
né le mani senza guanti,
né i piedi senza scarpe,
né i nasi senza sciarpe,
né le teste senza cappello,
né i cappelli senza ombrello,
né le stufe senza carbone,
questa bellissima invenzione,
la neve di lana e di cotone.
***
Un bianco incantesimo di Ada Negri
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieve,
volteggiando la neve cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace:
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo tace…
***
Fior di neve di Umberto Saba
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amavano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.
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Il vento di Roberto Piumini
Sentila, soffia,
sentila, sbuffa:
dolce ti graffia
un’aria buffa.
Senti che voce,
senti che fiato,
vento veloce,
vento fatato.
Senti carezza,
senti spintone,
aria di brezza,
vento burlone.
***
La danza della neve di Ada Negri
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieve
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace.
***
Nevicata di Giosuè Carducci
Lenta fiocca la neve pe ‘l cielo cinereo: gridi,
suoni di vita più non salgono da la città,
non d’erbaiola il grido o corrente rumore di carro,
non d’amor la canzon ilare e di gioventù.
Da la torre di piazza roche per l’aere le ore
gemon, come sospir d’un mondo lungi dal dì.
Picchiano uccelli raminghi a’ vetri appannati: gli amici
spiriti reduci son, guardano e chiamano a me.
In breve, o cari, in breve – tu càlmati, indomito cuore –
giù al silenzio verrò, ne l’ombra riposerò.
***
Neve di Umberto Saba
Neve che turbini in alto e avvolgi
le cose di un tacito manto.
neve che cadi dall’alto e noi copri
coprici ancora, all’infinito: Imbianca
la città con le case, con le chiese,
il porto con le navi,
le distese dei prati…..
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Mamma neve di Vivian Lamarque
Nessuna coperta
nessuna al mondo
sa ricoprire
come fa lei:
la neve è la mamma
che vorrei.
***
La neve sull’albero di Roberto Piumini
Perché stai levando
dall’albero la neve?
Non sai che stai sbagliando?
Levarla non si deve.
La neve lo difende
dal gelo della notte.
Sopra di lui si stende
come un cappotto lieve.
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Neve nei sobborghi di Thomas Hardy
Rende più pesante ogni ramo,
E curva ogni rametto, che trema;
Ogni forcella è un bianco piede palmato;
Per strada i marciapiedi restano muti:
Certi fiocchi quasi risalgono, smarrita la strada,
Ma ancora si voltano, incontrando il resto che cade.
Riempiono i vuoti dello steccato, che pare un muro,
Questi batuffoli che vento non smuove, né cattura.
Ora un passero entra nell’albero,
E lassù, in un improvviso spolvero,
Un grumo di neve tre volte più grande
Come una doccia sul capo gli scende,
E lo rovescia,
Quasi lo accascia,
Cade poi su un altro rametto, lo sfiora appena,
E subito una scarica di altri grumi scatena.
I gradini sono un pendio imbiancato,
Con ben poche speranze scalato
Da un gatto nero, magro e spaurito;
Ma apriamo la porta, ed ecco, è entrato.
Filastrocche su freddo e gelo
Bollettino meteorologico di Gianni Rodari
Italia sottozero.
Lo stivale è ghiacciato.
Sta la neve sul Vesuvio
come panna sul cioccolato.
A Roma i busti di marmo
del Incio battono i denti
I gatti del Colosseo
a Roma, battono i denti.
Si pattina sul Po
e sui maggiori affluenti.
È gelata la coda
di un asino a Potenza.
Le gondole di Venezia
sono a letto con l’influenza.
Un pietoso alpinista
è partito da Torino
per mettere un berretto
sulla testa del Cervino.
Ma dov’è, dov’è il mago
con la fiaccola fatata
che porti in tutte le case
una calda fiammata?
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Filastrocca del primo gelo di Gianni Rodari
Filastrocca del primo gelo
gela la neve caduta dal cielo
gela l’acqua del rubinetto
gela il fiore nel suo vasetto
gela la corda del cavallo
gela la statua sul piedistallo
***
Banchi di ghiaccio di Vivian Lamarque
Banchi di ghiaccio
questa mattina
la penna si è messa
la mantellina.
E al cuore freddo
freddo gelato
cosa mettiamo
che si è assiderato?
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