
Come possiamo descrivere l’inverno? Fa freddo, c’è la neve, le giornate sono più brevi, e poi? Le filastrocche sull’inverno ci aiutano come sempre a vedere quei dettagli che spesso sfuggono e che con le parole dei poeti diventano invece dettagli preziosi.
Filastrocche e poesie sull’inverno
L’inverno
Quando la terra
è fredda e dura,
sembra un guerriero
con l’armatura
quando si chiude
nel ghiaccio e nel gelo,
quando son nude
le piante in cielo
e le cornacchie
sopra le neve
sembrano macchie
sul tuo quaderno:
questo è l’inverno.
(Roberto Piumini)
Il gatto inverno
Ai vetri della scuola stamattina
l’inverno strofina
la sua schiena nuvolosa
come un vecchio gatto grigio:
con la nebbia fa i giochi di prestigio,
e le case fa sparire
e ricomparire;
con le zampe di neve imbianca il suolo
e per coda ha un ghiacciuolo…
Sì, signora maestra,
mi sono un po’ distratto:
ma per forza con quel gatto,
con l’inverno alla finestra
che mi ruba i pensieri
e se li porta in slitta
per allegri sentieri.
Invano io li richiamo:
si saranno impigliati
in qualche ramo spoglio;
o per dolce imbroglio, chiotti, chiotti,
fingon d’essere merli e passerotti.
(Gianni Rodari)
Antico inverno
Desiderio delle tue mani chiare
nella penombra della fiamma:
sapevano di rovere e di rose;
di morte. Antico inverno.
Cercavano il miglio gli uccelli
ed erano subito di neve;
così le parole:
un po’ di sole, una raggera d’angelo,
e poi la nebbia; e gli alberi,
e noi fatti d’aria al mattino.
(Salvatore Quasimodo)
Canzone dell’inverno
Nella notte d’inverno
galoppa un grande uomo bianco
galoppa un grande uomo bianco
è un omone di neve
ha una pipa di legno
un omaccione di neve
inseguito dal freddo
arriva in paese
arriva in paese
vedendo la luce
si sente sicuro
in una casetta
entra e non bussa
in una casetta
entra e non bussa
e per riscaldarsi
e per riscaldarsi
si siede sulla stufa arroventata
e d’improvviso ecco che scompare
e rimane solamente la sua pipa
proprio nel mezzo di una pozzanghera
e rimane solamente la sua pipa
e il suo vecchio cappello.
(Jacques Prévert)
Filastrocche sulla neve
Un bianco incantesimo
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieve,
volteggiando la neve cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace:
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo tace…
(Ada Negri)
Fior di neve
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amavano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.
(Umberto Saba)
Il vento
Sentila, soffia,
sentila, sbuffa:
dolce ti graffia
un’aria buffa.
Senti che voce,
senti che fiato,
vento veloce,
vento fatato.
Senti carezza,
senti spintone,
aria di brezza,
vento burlone.
(Roberto Piumini)
La danza della neve
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieve
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace.
(Ada Negri)
Nevicata
Lenta fiocca la neve pe ‘l cielo cinereo: gridi,
suoni di vita più non salgono da la città,
non d’erbaiola il grido o corrente rumore di carro,
non d’amor la canzon ilare e di gioventù.
Da la torre di piazza roche per l’aere le ore
gemon, come sospir d’un mondo lungi dal dì.
Picchiano uccelli raminghi a’ vetri appannati: gli amici
spiriti reduci son, guardano e chiamano a me.
In breve, o cari, in breve – tu càlmati, indomito cuore –
giù al silenzio verrò, ne l’ombra riposerò.
(Giosué Carducci)
Neve
Neve che turbini in alto e avvolgi
le cose di un tacito manto.
neve che cadi dall’alto e noi copri
coprici ancora, all’infinito: Imbianca
la città con le case, con le chiese,
il porto con le navi,
le distese dei prati…..
(Umberto Saba)
Mamma neve
Nessuna coperta
nessuna al mondo
sa ricoprire
come fa lei:
la neve è la mamma
che vorrei.
(Vivian Lamarque)
La neve sull’albero
Perché stai levando
dall’albero la neve?
Non sai che stai sbagliando?
Levarla non si deve.
La neve lo difende
dal gelo della notte.
Sopra di lui si stende
come un cappotto lieve.
(Roberto Piumini)
Filastrocche su freddo e gelo
Bollettino meteorologico
Italia sottozero.
Lo stivale è ghiacciato.
Sta la neve sul Vesuvio
come panna sul cioccolato.
A Roma i busti di marmo
del Incio battono i denti
I gatti del Colosseo
a Roma, battono i denti.
Si pattina sul Po
e sui maggiori affluenti.
È gelata la coda
di un asino a Potenza.
Le gondole di Venezia
sono a letto con l’influenza.
Un pietoso alpinista
è partito da Torino
per mettere un berretto
sulla testa del Cervino.
Ma dov’è, dov’è il mago
con la fiaccola fatata
che porti in tutte le case
una calda fiammata?
(Gianni Rodari)
Filastrocca del primo gelo
Filastrocca del primo gelo
gela la neve caduta dal cielo
gela l’acqua del rubinetto
gela il fiore nel suo vasetto
gela la corda del cavallo
gela la statua sul piedistallo
(Gianni Rodari)
Banchi di ghiaccio
Banchi di ghiaccio
questa mattina
la penna si è messa
la mantellina.
E al cuore freddo
freddo gelato
cosa mettiamo
che si è assiderato?
(Vivian Lamarque)
Filastrocca su gennaio
Gennaio
Gennaio è un mese
freddo e scortese
porta una sciarpa
di neve e fango,
non suona l’arpa
non balla il tango:
batte fra i denti
la pipa spenta,
grida lamenti
poi s’addormenta.
(Roberto Piumini)
Lascia un commento