Usare alle tinte naturali per capelli è un obiettivo a cui aspiravo da tempo. La cosmesi naturale non contiene sostanze che possono irritare la pelle o rovinare i capelli. Per me tingere i capelli con l’henné era l’obiettivo alto a cui arrivare dopo tanti altri passaggi a prodotti naturali. Superare i miei timori ha richiesto leggere tanto sull’argomento per trovare tutte le risposte alle mie domande, che riassumo qui sperando possano essere utili a chi vuole passare all’henné dopo aver usato le tinte chimiche.
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Vantaggi dell’henné per capelli
Fare la tinta in casa è un grande risparmio, sia economico sia di tempo. Dal parrucchiere pagavo circa 60 euro ogni sei settimane circa e dovevo mettere in conto di stare lì mezza giornata, tra spostamenti, tempi di posa e attesa del proprio turno nell’organizzazione del salone. Comprare una confezione di henné costa poco più di una confezione di tinta naturale (che non sono mai naturali del tutto però almeno contengono meno sostanze a cui si possa essere allergici). I vantaggi dell’henné rispetto a una tinta naturale sono sui benefici al capello che ne viene rinforzato nella struttura risultando più luminoso, più voluminoso e nel complesso più sano.
Come scegliere l’henné giusto per i propri capelli?
Fa molta differenza la marca che scegliete. In erboristeria ho trovato solo una marca con tre tonalità: rosso, castano, nero. Sapendo che l’henné dà risultati diversi a seconda della base di partenza del capello e di quanti capelli bianchi abbiamo, ho preferito provare come prima volta una marca che avesse tante tonalità. Ho scelto Khadi che ne ha davvero tante e non vanno considerate solo in base al colore indicato, ma in base al risultato che si vuole ottenere e alla base da cui partiamo. Vi consiglio di cercare le tabelle delle nuances e studiare bene quali risultati danno i diversi colori.
Io ho una base castana scura, li avevo già colorati di castano e ho scelto Khadi castano chiaro per iniziare a creare una base. L’henné infatti si deposita sul capello come se fosse uno strato e si parte da tonalità più chiare perché funziona tono su tono, ossia rischia di scurire i capelli già scuri se partiamo con una tonalità scura pensando solo ai capelli bianchi. Quindi io inizio con il castano chiaro su tutta la lunghezza, quando lo rifarò lo metterò solo sulle radici dove ho la ricrescita.
Come preparare i capelli per il primo henné
Uno dei miei grandi dubbi era cosa sarebbe successo ai miei capelli che erano già stati trattati con una tinta naturale (seppur chimica). Le soluzioni per evitare sorprese sono due: usare solo cosmesi naturale senza siliconi per sei mesi circa o fare una maschera purificante per preparare il capello. C’è la maschera per capelli Khadi, ma io ho preferito fare un impacco di olio di ricino e olio di mandorle che ha tolto ciò che era rimasto della tinta precedente.
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Come usare l’henné per evitare danni
Ho visto diversi tutorial sul tema, ma qualcosa l’ho scoperto con la pratica. Ho i capelli lunghi e questo rende più complicato l’uso dell’henné che non deve arrivare a raffreddarsi. Quelle di Khadi sono miscele di erbe tintorie per ottenere risultati diversi. Se volete riflessi rossi dovete puntare sulla lawsonia che si attiva in acqua calda (sopra i 50 gradi) e deve restare calda intanto che la distribuite, per questo si tiene il contenitore della miscela di henné a bagnomaria in acqua calda. Se si raffredda (ricordate che parliamo del castano chiaro), finisce a predominare l’indigo, erba tintoria presente nella miscela che tinge di blu e potrebbe lasciare riflessi verdi sui capelli bianchi.
Regole salva danni
Le regole fondamentali sono poche in realtà: scegliere il colore giusto e usarlo nel modo corretto. Se avete paura di fare pasticci, leggete tutto l’elenco di consigli per evitare sorprese:
- miscelate la polvere di erbe tintorie con acqua calda in un contenitore di vetro grande, in modo da riuscire a mescolare bene e sciogliere i grumi (le polvere di Khadi sono finissime, i grumi che non ho sciolto si sono sciolti da soli mentre li distribuivo con il pennello, però alla fine ho dovuto sciacquare più a lungo)
- non usate shampoo per 24/48 ore, meglio poco balsamo (in realtà io ne ho usato pochissimo sciolto in acqua per togliere bene tutte le particelle di erbe tintorie, però ho scelto uno shampoo senza siliconi come quello di Equilibra)
- preparate sul lavandino tutto quello che vi può servire per evitare di girare per casa con l’henné che sgocciola e mettetevi comodamente sedute con il sottopentola nel lavandino che regge pentolino e barattolo con l’henné.
Come preparare l’henné?
Ci sono varie miscele di erbe tintorie sul mercato, alcune hanno bisogno di aggiunta di un ingrediente acido per attivarsi. Dopo vari confronti di marche ho scelto Khadi proprio perché serve aggiungere solo acqua calda. Si pesa la polvere direttamente nel barattolo (io ho messo un foglio di carta da cucina per evitare che cadesse polvere sulla bilancia). Versate acqua calda a 50 gradi e mischiate velocemente. Se non avete il termometro da cucina, i 50 gradi equivalgono alle prime bollicine. Si ottiene un composto che sembra yogurt. Non c’è una quantità di acqua precisa, vi regolate a occhio. Si applica con un pennello come la tinta.
L’henné tinge la pelle o i sanitari?
L’henné viene usato per i tatuaggi sulle mani ed ero preoccupata che potesse lasciarmi segni sulla pelle. Pur essendomi schizzata sulle mani ho lavato tutto senza problemi, non mi è rimasto il salito contorno attorno all’attaccatura dei capelli come per la tinta del parrucchiere e ho pulito senza problemi sia il lavandino sia l’asciugamano.
L’henné copre i capelli bianchi?
Non ho tanti capelli bianchi e quelli che avevo si sono coperti subito di color castano. Se ne avete molti e volete raggiungere una tonalità scura, il consiglio che danno è di usare prima l’henné puro che li tinge di rosso e poi l’henné castano che si deposita sopra coprendo tutto.
L’henné puzza?
Avevo letto tra varie domande e recensioni che l’henné puzza, anche quello della Khadi. Mi ero premunita sapendo che in caso non mi fosse piaciuto l’odore della polvere avrei potuto aggiungere alla miscela qualche goccia di olio essenziale o un cucchiaio di caffè. L’odore è quello del fieno, se non lo conoscete pensate all’erba del prato tagliata che rimane a terra qualche giorno. Sa si foglie bagnate. A me non dà fastidio e sono una difficile con gli odori, in ogni caso sparisce dopo un paio di giorni come quello della tinta chimica (che invece odio).
Cosa serve per fare l’henné?
Avevo già fatto la tinta in casa e avevo sia il pennello sia la ciotola. Per fare l’henné non serve in realtà molto di più, a parte la pellicola trasparente, però dovete riuscire a ultimare l’applicazione prima che si secchi (deve restare sempre umido per ottenere il risultato indicato) e ho comprato qualcosa in più. Questo è il materiale che ho preparato sul mio lavandino:
- pettine in plastica (non usate mai metallo con l’henné)
- guanti
- mantella per risparmiarvi da eventuale gocce (io ho quella per tagliare i capelli)
- mollettoni o becchi di cigno (io preferisco i secondi perché non tirano i capelli)
- elastico per raccoglierli alla fine prima di impacchettarli
- ciotola in plastica dove riporre i mollettoni o il pennello
- vasetto di vetro per la miscela
- pennello per tinta
- pentolino e sottopentola con acqua calda per tenere calda la miscela.
Che risultato dà l’henné?
Siamo al giudizio finale: ottimo. Ha coperto perfettamente i capelli bianchi. Sulle ciocche schiarite dal sole ha lasciato una tonalità di castano caldo. I riflessi sono rossicci ma esattamente come i miei capelli naturali, quindi mi sembra di riaverli dopo anni di tinte. Io che soffro molto i composti chimici in testa perché li sento “friggere”, non ho avuto alcuna reazione o fastidio. Il colore definitivo si vede dopo circa tre giorni, ma già dopo il risciacquo si ha un’idea dell’effetto finale.
Cassia o “henné neutro”
La cassia è l’ingrediente principale dei prodotti per capello definiti “henné neutro”. Non esiste un henné neutro: il nome henné si riferisce a una delle erbe tintorie usate per la colorazione naturale ma viene utilizzato in modo generico per identificare tutte le tinte con erbe. La cassia pur non modificando il colore, non è totalmente neutro: la sua applicazione infatti può schiarire leggermente il capello. Oltre a essere un trattamento rinforzante, la cassia rende i capelli più spessi e più vaporosi. Su molte capigliature riesce ad aumentare la lucentezza, ma questo effetto può essere soggettivo, come la secchezza che provoca. Attenzione infatti a come si usa la cassia o vi potrete ritrovare con i capelli molto secchi.
Cowash: cos’è e come si fa?
Molte persone che usano henné lavano i capelli con il cowash per farlo durare più a lungo. Il cowash è un lavaggio dei capelli effettuato con balsamo al posto dello shampoo (3 cucchiai di balsamo diluiti in acqua tiepida). Si aggiunge zucchero come scrub del cuoio capelluto. Risulta un trattamento facile da alternare o sostituire allo shampoo tradizionale per evitare l’uso di prodotti per capelli troppo aggressivi su capelli trattati con hennè.
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