Perché il mio secondo figlio legge meno del primo? Perché il maggiore prima di andare a dormire non trova mai un libro che lo interessi? E’ iniziato tutto così: con due semplici domande che forse molti altri genitori si trovano ad affrontare. Si insegnare ad amare i libri, crescere i figli in una casa piena di libri, ma qualche volta il meccanismo si interrompe e i bambini non leggono più. E’ capitato anche a noi. Ho osservato i miei figli per qualche settimana e sono arrivata a capire dov’era il segreto.
Osservare i bambini che non leggono
Leggendo libri sul metodo Montessori ho imparato a osservare i miei figli con distacco. Inizialmente questa tecnica mi serviva per capire le fasi sensitive che stavano attraversando. Osservandoli riuscivo a rispondere con proposte adeguate ai loro interessi. Ho imparato a cercare le soluzioni ai piccoli problemi guardando i bambini da lontano, senza farmi coinvolgere dal gioco e con spirito di cronaca. Per alcune settimane ho fatto attenzione a come si comportavano spontaneamente nei confronti dei libri:
- dove si sedevano per leggere
- osservavo se arrivavano con un libro in mano o se lo sceglievano stando sul divano e guardando sulla libreria
- dove andavano a cercare un libro da leggere prima di dormire
- in quali altri momenti della giornata leggevano
- quali erano i libri che prendevano in biblioteca: dove li trovavano? sugli scaffali o sugli espositori messi di copertina?
- quali libri della biblioteca venivano letti veramente e quali lasciati sul mobile dell’ingresso.
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Dove leggono più volentieri i bambini?
Per quanto possano sembrare banali i punti elencati per l’osservazione, il risultato sulla nostra famiglia era già abbastanza stravagante. Se i bambini arrivavano con un libro in mano si sedevano in mezzo al divano o sul tappeto. Se non avevano già scelto un libro, si sedevano in un angolo del divano e perlustravano lo scaffale più vicino. I libri messi di copertina hanno più fascino e venivano presi in mano più frequentemente, ma di questo ci eravamo già accorti con una libreria per la cameretta. Non venivano guardati i libri messi di copertina sullo scaffale sopra il televisore, evidentemente perché si è troppo distratti dalla trasmissione. Se invece lasciavo un libro in bagno, ne leggevano anche l’indirizzo dello stampatore.
Come attirare l’attenzione dei bambini sui libri?
Notando che i miei figli pescavano libri solo da due ripiani della libreria, una domenica con la scusa di pulire gli scaffali ho invertito le collocazioni dei libri. Per comodità e per una mia organizzazione, i libri erano da anni nella stessa posizione: uno scaffale per gli albi illustrati, uno per i libri di esperimenti, uno per i romanzi, ecc. Cambiare la disposizione è stata la mossa più semplice, ma non di grande successo. Inizialmente li ha incuriositi, perché leggevano i titoli di costa, ma alla fine era solo uno spaesamento: non trovavano più i loro libri. Ho dedotto che per abitudine avessero assegnato alla libreria di casa il ruolo di archivio, mentre in altri punti mettevano i libri da leggere. Avevano i loro libri preferiti, cercavano nuovi titoli sul catalogo digitale della biblioteca, avevano gusti in formazione: si stavano creando una collezione di libri.
Perché il secondo figlio legge meno libri del fratello?
E’ stato cercando la risposta a questa domanda che ho capito l’importanza per i miei figli di avere libri tutti loro. Il piccolo leggeva e rileggeva i libri che aveva ricevuto lui in regalo, ma difficilmente esplorava la libreria di casa. Il fratello invece l’aveva vista nascere, dai primi libri morbidi ai romanzi per ragazzi, infatti aveva una consapevolezza maggiore dei titoli che possedeva. Siamo grandi frequentatori della biblioteca comunale, ma abbiamo anche tanti libri a casa. Io stessa leggo molti libri presi in prestito dalla biblioteca e compro quelli che mi sono piaciuti davvero tanto. Ho fatto così anche per i libri dei miei bambini: compravo quelli che prendevano più spesso. Evidentemente hanno imparato questo atteggiamento da me: costruiamo piccole collezioni personali.
La mia strategia per invogliare a leggere i bambini
Non saprei dire se quello che abbiamo sperimentato noi sia un consiglio utile per altre famiglie o troppo personale per essere riapplicato, ma è talmente curiosa la storia in sé che penso possa essere interessante per trovare la propria strategia. Dopo aver dedotto che i miei figli consideravano i loro libri una collezione e che avevano già imparato a usare la lettura come un piacere, scegliendo il titolo più adeguato al momento, ho deciso di fare dei cambiamenti in casa.
1- Decluttering dei libri per bambini piccoli
Come appassionata di libri per bambini, non volevo separarmi dalle loro prime letture. Era come tenere le prime scarpine. Vedevo che i bambini, pur essendo grandicelli, prendevano ancora qualche volta quei vecchi libri ormai logori e pieni di scotch. Era un dato di fatto però che quei libri occupassero spazio e fossero meno attraenti di quelli adeguati alla loro età. Li ho messi poco per volta sul tavolo della sala, chiedendo ai miei figli separatamente di quali si ricordassero la trama e quali avrebbero voluto rileggere. I titoli che non hanno superato l’esame sono stati regalati alla biblioteca o messi sullo scaffale del book crossing che da noi è all’esterno di una erboristeria. I libri ‘tanto-amati’, come li chiamiamo noi, sono invece stati messi in uno scatolone in cantina.
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2- Creare la piccola biblioteca personale
Pur essendo fratelli, i miei figli hanno gusti e interessi molto diversi. In fatto di libri uno ha amato tanto un genere e l’altro alla stessa età non era assolutamente interessato. Abbiamo comprato degli scaffali quadrati da appendere sopra i loro letti: pronti per la richiesta disperata della lettura prima di andare a dormire. Ognuno dei due bambini ha selezionato la propria collezione personale di libri, di cui tra l’altro vanno molto fieri, e l’ha riposta nel suo scaffale. Di conseguenza, il più piccolo che leggeva meno, ha iniziato a leggere di più e rileggere con passione i suoi libri preferiti, oltre a fare delle richieste precise per i nuovi titoli.
3- Muovere i libri della libreria
Il rischio è che i libri esclusi dalla collezione personale non vengano mai guardati. Se stanno accatastati su uno scaffale, tanto vicini da non leggere il titolo, è ben difficile che qualcuno li prenda. Ho imparato che serve banalmente lasciare spazio sugli scaffali, perché i libri ammassati diventano difficili da prendere, si rompono di costa e fanno passare la voglia di leggere. Per dare vita ai libri ci penso io: metto in pratica l’arte di alternare i giocattoli anche sui libri. Cambio la posizione sugli scaffali, li alterno tra quelli più in vista, li lascio in giro per casa (bagno, scrivania, comodino, tavolino della sala). Li leggo io stessa, senza mai chiamare i bambini: tanto arrivano da soli.
Per rispondere alle domande iniziali, per cambiare la relazione dei bambini con i libri era necessario costruire un rapporto personale tra bambini in crescita e libri al passo con loro.
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