Ogni volta che parliamo di educare i bambini alle emozioni, parlare di amore sembra facile. L’amore è volersi bene, tante cose belle, viene quasi voglia di passare a emozioni più difficili da gestire e da vivere. Poi i figli crescono e soprattutto quando arrivano ad essere curiosi della nascita e del loro corpo ci rendiamo conto che di amore ne sanno proprio poco. Ecco che ‘amore’ diventa una parola molto più complessa di quello che poteva sembrare prima: è amore gli altri, è primo amore, è amore per se stessi e tanti altre cose ancora. Per imparare cos’è l’amore si deve partire dalle cose più semplici:
- per amare gli altri, bisogna amare prima se stessi
- se ami qualcuno devi sapergli dare fiducia.
Questi sono i messaggi che ho trovato nel libro La gatta vagabonda. Un gatta vagabonda sente che sta per mettere al mondo dei gattini e cerca una casa accogliente e sicura per loro. Non ne aveva mai avuta una essendo vagabonda ma trova un nido di cicogna vuota che fa proprio al caso loro. Nascono i quattro gattini che chiamerà: Tigre, Ghiro, Orso e Gatto. Le loro prime giornate trascorrono tra le coccole, ma appena compaiono in cielo delle nuvole la mamma gatta capisce che devono andare via. Aiuta i suoi piccoli a scendere dal nido di cicogna e corrono sotto un ponte. E’ la prima volta che corrono e sono felici. E’ arrivato il momento di riprendere la sua vita di vagabonda: i cuccioli ce la faranno.
E’ un libro sull’importanza di lasciare spazio ai figli, di dare fiducia perché affrontino le avversità. E’ un invito per le mamme a riprendersi la loro vita appena i bambini si dimostrano autonomi e tornare a fare quello che amano.
La gatta vagabonda
Aino Pervik
Illustrazioni di Catherine Zarip
Sinnos
Carla dice
un libro bellissimo!!!!!!!
Daniela dice
E’ vero, Carla!