La prima scuola Montessori è stata aperta a Roma nel 1907 e battezzata con il nome Casa dei Bambini. Era un laboratorio in cui Maria Montessori studiava la pedagogia attiva su bambini dai 3 ai 6 anni e affinava gli strumenti pedagogici che sarebbero diventati famosi come “materiale Montessori”.
La Casa dei Bambini è nel quartiere San Lorenzo, una zona molto povera di Roma dove vivevano prevalentemente famiglie operaie i cui figli erano lasciati a se stessi durante la giornata. La Casa dei Bambini inizia accogliendo una cinquantina di bambini dai 3 ai 6 anni, non scolarizzati.
Laboratorio pedagogico
La Casa dei Bambini viene aperta con pochi fondi, ma assecondando le richieste di Maria Montessori di avere mobili proporzionati all’altezza dei bambini. Questa richiesta nasce dopo anni di lavoro con i bambini in cui Maria Montessori si era resa conto che l’intervento pedagogico a favore dei più piccoli doveva partire dal rispetto della dignità umana fin dai primi anni.
Misurazioni antropologiche
Secondo la pratica stabilita dalla ricerca antropologica, i bambini venivano misurati regolarmente nelle scuole montessoriane. Ogni mese nello stesso giorno del compleanno si misurava l’altezza sia in piedi sia seduti. Il peso dei bambini veniva controllato ogni settimana, nello stesso giorno di nascita. Ogni anno misurava la circonferenza della testa e del torace. I dati venivano riportati nelle schede morfologiche di ogni bambino che le maestre dovevano compilare aggiungendo dati sulla famiglia, come l’età dei genitori.
Scuola dell’infanzia Montessori
La prima Casa dei Bambini era destinata alla fascia dai 3 ai 6 anni d’età, un sorta di scuola dell’infanzia in cui i bambini avevano un ruolo da protagonista. Si occupavano delle pulizie, del servizio a tavola dei pasti, della cura del materiale e delle piante, da qui il concetto di Casa dei Bambini: era un equivalente in miniatura della casa dei grandi in cui erano i bambini a fare tutto da soli.
Storia della Casa dei Bambini
La creazione della Casa dei Bambini non è avvenuta per caso e forse proprio il contesto in cui è stata creata ha influito sul successo del progetto. Agli inizi del ‘900 l’Istituto dei Beni Stabili stava avviando un progetto di riqualifica dei quartieri più degradati di Roma e San Lorenzo era uno di questi. Il progetto prevedeva un miglioramento sociale, dando la possibilità alle famiglie di disporre di una scuola dove lasciare i bambini piccoli, togliendoli dalla strada. Nel 1908 furono aperte altre due Case dei Bambini di cui una a Milano.
Successo della Casa dei Bambini
Il successo della Casa dei Bambini di San Lorenzo, scrive Maria Montessori, non è stato eguagliato in nessun altra scuola. I bambini venivano da un contesto di abbandono, in famiglia erano poco seguiti, motivi per cui in questi bambini la scuola portò la maggior trasformazione a livello di modi e di cura. Molte persone politiche e possibili investitori visitavano incuriositi le scuole per valutare i benefici del metodo:
- l’improvviso manifestarsi della scrittura della lettura spontanea
- la libera vita sociale
- la disciplina spontanea
Arredamento montessoriano
Le Case dei bambini venivano arredate con mobili proporzionati, facili da spostare per pulire e di forme diverse per permettere di trovare sempre la soluzione più adatta al lavoro dei bambini. Si trovavano tavolini di varia forma, seggioline di materiali diversi, tappeti di tela, credenze basse (alcune aperte, alcune con serratura, altre con una tenda), un lavabo molto basso con spazzoline e uno specchio. Alcuni accessori caratteristici erano la vaschetta dei pesci vivi, le lavagne e i piccoli quadri (scene di famiglie, animali, fiori, immagini storiche o sacre) che venivano alternatiti ogni giorno. Un grande quadro con la Madonna della Seggiola di Raffaello era un segno distintivo delle scuole montessoriane.
I banchi nelle scuole Montessori
Nel libro La scoperta del bambino Maria Montessori spiega la sua posizione su un aspetto che ai tempi era considerato centrale negli studi sulla scuola: come tenere fermi i bambini durante la lezione. I banchi erano fissati a terra, ogni mobile della classe era pesante per non essere spostato. Lei invece come prima cosa fa realizzare mobili bassi che si possano spostare per pulire, sedie a misura di bambino (misurerà i bambini da seduti e in piedi), ma lascerà a disposizione anche tappeti utili per lavorare a terra.
“I tavoli, le sedie, le poltroncine leggere e trasportabili, permetteranno al bambino di scegliere la posizione più gradita: egli potrà accomodarsi anziché sedersi al posto” (Maria Montessori)
Attività nella Casa dei Bambini
Ricordiamoci che Maria Montessori era medico, specializzata in antropologia oltre che medicina, se consideriamo lo stato di degrado da cui venivano i primi bambini non ci deve stupire se venivano sottoposto a un bagno all’interno della scuola. Era una delle occasioni per misurare le crescite in altezza e peso. Nelle scuole montessoriane i bambini stavano nella stessa classe pur essendo di età diverse, si dedicavano ognuno a un proprio lavoro in autonomia. I rami di attività erano: disegno, matematica, scrittura e lettura. Tutte le attività proposte erano finalizzate a imparare a leggere e scrivere entro i sei anni.
Materiale Montessoriano
Maria Montessori arriva alla prima Casa dei Bambini sono un suo apporto di materiali studiati appositamente per facilitare l’apprendimento di lettura e scrittura, ma continuerà a osservare i bambini e la forma spontanea di apprendimento per fornire una preparazione sempre più completa. Nel libro La scoperta del bambino non nasconde di aver revisionato e adattato i materiali studiati da Itard e Seguin, definendo il materiale delle Case dei Bambini (“materiale di sviluppo”) il frutto dell’opera di tre medici.
Diffusione delle scuole montessoriane
La prima Casa dei Bambini viene inaugurata nel 1907 e nell’arco di un anno arriva la seconda scuola montessoriana in altro quartiere di Roma. Le conferenze in Italia e all’estero moltiplicano l’interesse per questo nuovo metodo pedagogico, aumentando le richieste di formazione da parte di nuovi educatori e conseguentemente l’apertura di nuove scuole.
Case dei Bambini a Milano
Nel 1908 viene aperta la Casa dei Bambini di Milano all’Umanitaria, la maggiore istituzione sociale del tempo in Italia, fondata da ebrei socialisti. L’Umanitaria era allo stesso tempo un centro di case di operaie modello e un centro di propaganda, in cui lavorava come giornalista Benito Mussolini.
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