
Conoscere la vita personale di Maria Montessori, la formazione e il rapporto con il figlio, aiuta a capire molto del metodo pedagogico Montessori che oggi possiamo considerare uno dei punti di riferimento di maggiore rilievo nella storia dell’educazione.
Una famiglia attenta all’istruzione
Maria Montessori nacque il 30 agosto 1870 in provincia di Ancora, precisamente a Chiaravalle. Era figlia unica di un funzionario e di una donna proveniente da una famiglia di ricercatori. I genitori volevano la figlia avesse una buona formazione, motivo per cui si trasferirono a Roma quando aveva quindici anni per permetterle di frequentare scuole di formazione superiore.
Ostacoli per diventare medico
Nonostante l’interesse della famiglia per una buona istruzione, la scelta di Maria di iscriversi a medicina non accolse il consenso dei genitori. Ai tempi la professione di medico era riservata agli uomini, motivo per cui già durante gli studi Maria incontrò i primi ostacoli. Era considerato indecente che una donna vedesse un corpo nudo in presenza di uomini, pertanto Maria era costretta a seguire le dissezioni da sola di sera quando non c’erano studenti maschi.
Una delle prime donne medico in Italia
Nel 1897 Maria Montessori di laurea in medicina. A 26 anni è una delle prime donne medico in Italia. Dopo la laurea prosegue la sua formazione all’estero: in Francia, in Inghilterra oltre che in Italia. Si iscrive a filosofia, facoltà quest’ultima che le permette di studiare psicologica e pedagogia, mentre segue alcune ricerche di antropologia pedagogica.
L’impegno scientifico per le ragazze
Il suo impegno a conseguire una specializzazione considerata prevalentemente maschile farà di Maria Montessori un esempio di impegno femminile contro i pregiudizi di genere. La forte presenza di attività scientifiche nelle scuole montessoriane ricorda la sua determinazione a rendere le scienze un ambito a cui potevano accedere anche le ragazze.
Primo incarico con i bambini
Il primo incarico che riceve Maria Montessori è alla clinica psichiatrica di Roma dove dovrà occuparsi di bambini “deficienti”, termine che oggi fa inorridire ma che ai tempi era utilizzato per definire le problematiche di minorità psichiatriche. Dal lavoro a contatto con questi bambini, Maria Montessori si rende conto che hanno bisogno di un intervento più pedagogico che medico. Inizia un periodo di osservazione sulle logiche dell’apprendimento dei bambini, sulla crescita fisica e psichica che poteranno allo studio del metodo.
Nascita del metodo Montessori
Maria Montessori si rende conto che i bambini della clinica psichiatrica hanno bisogno di stimoli. Studia i lavori di Jean Itard, noto per l’intervento sul ragazzo selvaggio dell’Aveyron, e del suo discepolo Edouard Seguin sui sordomuti. I due medici francesi avevano studiato materiali destinati ai bambini “idioti”, che Maria Montessori prende come spunto per capire come facilitare l’apprendimento. Elabora materiali pedagogici per i bambini della clinica in cui lavora, ottiene ottimi risultati e inizia a pensare a come aiutare anche i bambini senza deficit.
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Prima Casa dei Bambini
Maria Montessori continua a interessarsi all’antropologia e alla pedagogia. Lavora come dottore assistente alla Clinica Psichiatrica dell’Università di Roma, occasione in cui frequenta il manicomio e apre una classe con bambini che non erano accettati da altri scuole perché ritenuti ineducabili. Lei utilizza i materiali che Seguin per i sordomuti e ottiene ottimi risultati con questi ragazzi.
Dopo alcuni anni ha una occasione per mettere in pratica i suoi materiali su bambini senza deficit. Riesce a farsi affidare una cinquantina di bambini del quartiere di San Lorenzo a Roma, una zona di famiglie operaie dove i bambini erano abbandonati a loro stessi. Nel gennaio del 1907 nasce la prima Casa dei Bambini, con mobili di proporzioni adeguate ai bambini, accessori per le necessità del pranzo adeguati alle mani dei bambini e i materiali pedagogici inventati da Maria Montessori.
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Diffusione delle scuole Montessori
Maria Montessori continua a tenere conferenze sui diritti dei bambini e sulla necessità di fornire loro un ambiente adeguato alla crescita e all’apprendimento. La stampa internazionale si interessa ai suoi lavori e lei raggiunge una fama mondiale. Si apre una seconda Casa dei Bambini a Roma. Maria Montessori scrive libri e tiene corsi di formazione (1909). Il numero delle scuole montessoriane aumenta grazie alla formazione di nuovi educatori. Formerà oltre cinque mila educatori. Nasceranno presto scuole Montessori negli Stati Uniti e in Europa.
Maria Montessori e il fascismo
Nel 1914 scoppia la prima Guerra Mondiale e Maria Montessori si trasferisce negli Stati Uniti dove avrà modo di illustrare le sue ricerche a un pubblico nuovo e molto interessato. Tornerò in Italia dopo il conflitto, ma il rapporto con Mussolini e il fascismo la spingeranno a fuggire nuovamente. Mussolini ammirava le scuole montessoriane e quando lei lascia il paese si offende e le chiude tutte. Maria Montessori si rifugerà prima in Spagna e poi in Olanda quando Franco salirà al potere.
Maria Montessori in India
Dal 1939 al 1945 Maria Montessori lascia l’Europa assediata dalla guerra e si trasferisce in India. Incontra Gandhi, fonda nuove scuole e si avvicina alla filosofia orientale. In questo particolare contesto il concetto di Pace e di educazione alla libertà assume valori ancora più importanti. Sono gli anni in cui il suo studio si concentra sui neonati e l’importanza dei primi anni di vita.
Premio Nobel mai assegnato
Negli anni dopo la guerra il nome di Maria Montessori si diffonde sempre più, associandosi a un messaggio di Pace. Viene nominata per tre volte come possibile assegnataria del Premio Nobel, negli anni dal 1949 al 1951, ma non le verrà mai riconosciuto. Viene invece insignita della Légion d’Honneur.
Maria Montessori in Olanda
Negli ultimi anni della sua vita, Maria Montessori si stabilisce definitamente in Olanda. A vicino a sé il figlio Mario Montessori, che si è sposato e ha avuto figli. È osservando i nipotini che Maria Montessori si interessa ancora di più ai bambini. In questi anni crea il primo nido montessoriano, grazie alla collaborazione delle due assistenti Adele Costa Gnocchi e Gianna Gobbi. Maria Montessori muore nel 1952 a Noordwijk (Paesi Bassi) all’età di 82 anni.
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