
Alcuni bambini iniziano a parlare tardi, sostituendo i gesti e le espressioni alle parole. Un bambino che non parla può mettere in agitazione i genitori che aspettano con ansia di poter comunicare con il figlio tramite le parole. Spesso i problemi sono piccoli e i genitori possono intervenire con alcuni trucchi per insegnare ai bambini a parlare. Claudia Azzaro spiega alcuni giochi per insegnare a parlare nel libro Parlare…che fatica! Consigli semplici per aiutare i bambini a parlare bene.
Perché il bambino non parla?
Claudia Azzaro è logopedista. Nel suo libro spiega come nasce il linguaggio nei bambini. Parlare è il risultato di uno sviluppo psicomotorio che riguarda anche gli organi coinvolti nella produzione e ricezioni di suoni: corde vocali, bocca, orecchio ma anche naso e polmoni che pompano aria.
Alcuni bambini seguono percorsi diversi per arrivare al linguaggio, ma se la loro capacità di parlare ci preoccupa possiamo consultare il pediatra per verificare l’utilità di alcuni controlli:
- controllo dell’udito
- eventuali infezioni dell’orecchio (otite)
- controllo delle reazioni agli stimoli sonori
Non c’è da spaventarsi per questi esami, pensate che un confronto con uno specialista potrà darvi conforto se non ci sono problemi o diversamente aiutare il bambino a risolverli prima possibile. Iniziate a parlarne con il pediatra che farà semplici controlli in studio.
Giochi per invogliare a parlare
Da logopedista Claudia Azzaro spiega nel libro alcuni piccoli test che possiamo fare anche noi per individuare il livello di comprensione delle parole nel bambino, eventuali difficoltà di ascolto e ostacoli emotivi al linguaggio. Un libro non si può sostituire a uno specialista ma può sostenere il genitore che aiuta lo sviluppo del linguaggio nel proprio figlio.
Tra tutti i giochi di linguaggio proposti dal libro ne riassumo solo alcuni, scegliendo quelli che sono adatti a situazioni in cui non sono stati diagnosticati problemi che interferiscono al linguaggio, ma solo giochi per invogliare a parlare.
Insegnare una canzone
Uno dei casi seguiti dall’autrice riguarda una bambina che ha superato il blocco del linguaggio imparando a cantare “Volare” con la sua mamma.
Proporre canzoni a due voci
Conoscete la canzone per bambini “Nella vecchia fattoria?”. Possiamo considerarla una canzone a due voci in cui il bambino interagisce imitando i versi degli animali.
Fare domande a scelta multipla
Quando chiedere al bambino di scegliere ad esempio cosa vuole mangiare, proponete una scelta di due o tre piatti in modo che per esprimere la sua preferenza sia costretto a pronunciare la parola corrispondente. Per cena vuoi il risotto o la pasta?
Leggere insieme
la relazione ha un ruolo importante nello sviluppo del linguaggio. Imparare le singole parole non è sufficiente, serve anche instaurare una relazione di dialogo con il genitore o con il nonno. Si tratta di incoraggiamento affettivo che offre occasioni spontanee di comunicazione quando si prova a leggere con il bambino un libro illustrato o un libro con le finestrelle. Coinvolgere il bambino nella lettura: perché l’orso piange? cosa fa la mamma?
Consigli per incoraggiare a parlare
Chi ha provato a studiare una lingua straniera sa bene quanto sia complicato superare l’imbarazzo di provare a parlare con il rischio di fare errori. L’atteggiamento di chi ascolta ha una grande influenza sull’autostima dei bambini.
Non correggere
Ci sarà più avanti il momento in cui verranno affinati i suoni, ma le prime frasi dei bambini devono poter essere spontanee e libere da correzioni. La Azzaro suggerisce di lasciarli sbagliare, purché si lancino nel linguaggio.
Avere pazienza
Come in ogni processo di crescita dei bambini bisogna avere pazienza e convincersi che per aiutare i bambini a parlare serve una relazione di amore e fiducia.
Cercare occasioni per stare da soli
Questo consiglio lo aggiungo io sulla base della mia esperienza di mamma con due figli vicini d’età e molto diversi tra loro. Se riuscissimo a guardarci da fuori, vederemmo quante occasioni di disturbo ci sono che possono ostacolare la conversazione: qualcuno in famiglia che parla molto di più, televisione sempre accesa, poche occasioni per avere una dialogo a due. Se trovate il tempo di fare voi il bagnetto a vostro figlio in tranquillità o di portare solo lui a fare una passeggiata, vedrete come sarà più fiducioso e proverà a parlarvi.
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Bambini grandi che parlano poco
I consigli precedenti riguardo in particolare i bambini piccoli che iniziano a pronunciare le loro prime parole. Tra i bambini più grandi ci può essere poca voglia a parlare che spesso noi mamme notiamo quando chiediamo come è andata la loro giornata e ci rispondono con un monotono: “Bene”.
L’autrice suggerisce di non assillare i bambini appena usciti da scuola. La direttrice dell’asilo di mio figlio dice: “Quando torno a casa dal lavoro rispondo anche io con un semplice ‘bene’ pur di starmene un po’ tranquilla e recuperare energie, anche se sono convinta di fare un lavoro che mi piace molto.”
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Cosa fare in questi casi? Iniziare con domande meno generiche e chiedere poche informazioni mirate: cosa avete mangiato oggi? siete usciti a giocare in giardino? Queste domande ci possono essere utili per avviare la conversazione, quindi quando abbiamo l’impressione che i bambini non parlano per mancanza di coinvolgimento.
Per migliorare la capacità di raccontare, si possono proporre libri adeguati all’età e giochi per ricostruire le sequenze temporali di un racconto, giochi per inventare storie, ma soprattutto cercare occasioni per parlarsi.
Parlare… che fatica!
Consigli semplici per aiutare i bambini a parlare bene
di Claudia Azzaro
Armando Editore
Salve..sono una mamma di un bambino di 4 anni e mezzo che parla male proniuncia tutto male.. no sa fare le frase.un bambino misto di padre italiano e madre marocchina..fino a 3 anni parlavo con lui in arabo e il padre in italiano e andava al nido da quando aveva 1 e mezzo. Ho fatto tt le visite quando aveva 3 anniezzo da neuropsichiatra infatile e psicologo,emotri e logopedista e visita foniatrica..ma no hanno capito cosa ha..mi dicono di starlo dietro e parlare tanto con lui.
Quando era piccolo fino a 3 anni ..é stato tropp davanti la Televisione e no parlavamo tanto con lui perché era un bambino molto tranquillo.
Ads parla ma tutto miscchiato e ogni tanto mi risponde cose ke no ho chiesto..no capisco se no sa esprimerer per il fatto che no sa parlare o cosa ?
Per il resto tt normale , é un bambino molto autonomo. Il suo probleme é questo ritardo di linguaggio che no so cosa fare per lui !
Grazie
Buongiorno, mi dispiace di poterle dare indicazioni precise sul suo caso. Da quanto leggo il bambino è già stato valutato da personale specializzato. Le consiglio di provare a chiedere nei gruppi di genitori bilingue quali attività può proporre a casa per aiutare il bambino.