Sappiamo tutti che il modo migliore per gestire i capricci dei bambini è dare il buon esempio reagendo con calma, ma non è facile e a volte la calma ci sfugge dal controllo. Se nostro figlio fa i capricci in pubblico, a casa di amici o al parco dove tutti ci vedono, ci sentiamo coinvolti personalmente come genitori. I capricci più difficili da questo punto di vista sono quelli dentro le mura di casa in cui un genitore potrebbe prendersi la libertà di urlare con il figlio o peggio alzare le mani.
7 Frasi a cui pensare quando tuo figlio fa i capricci
Ci sono alcune frasi che aiutano un genitore: sono riflessioni a cui può pensare per mantenere il controllo di fronte ai capricci del figlio. Il primo esempio che dobbiamo dare è proprio in quelle situazioni in cui i bambini ci mettono alla prova e riusciamo a mantenere il controllo.
- Ti sta mettendo alla prova, dimostragli che sei più forte non perdendo le staffe.
- In questo momento stai insegnando a tuo figlio come si affronta chi non ti dà ragione e tu non vuoi che un domani lui alzi le mani contro la moglie o i figli per risolvere le questioni.
- Quella che provi adesso è rabbia, quindi pensa a uno dei libri che leggi a tuo figlio sull’argomento e non cedere.
- Guarda tuo figlio negli occhi, anche se sta urlando ha paura e tu lo puoi aiutare parlando piano fino a raggiungerlo e sedervi vicini.
- Cerca il modo di contenere tuo figlio anche fisicamente, abbraccialo e prendi tutti i suoi calci ma non lasciarlo andare.
- Se non ce la fai più, allontanati e calmati.
- Interrompi la discussione prima che degeneri.
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I passaggi per calmare un bambino durante i capricci
Durante una scenata di nostro figlio, tutti vorremmo la bacchetta magica per calmarlo e rimettere a posto la situazione. In realtà noi abbiamo davvero quella bacchetta magica ed è il legame che ci lega a nostro figlio, quello per cui sappiamo che dobbiamo mantenere la calma per riuscire ad aiutarlo e lo stesso legame per cui lui ci chiede aiuto in quei momenti. Le fasi dei capricci sono 3 e si basano tutte sulla conversazione con i bambini.
Fase 1: Il genitore interviene dando un nome alla reazione del bambino (rabbia) e annunciando che serve bloccare immediatamente la discussione. Genitore e bambini si allontanano per calmarsi.
Fase 2: Restare in silenzio. Il silenzio è terapeutico. Si può stare vicini, abbracciati o anche facendo altro ma serve silenzio.
Fase 3: Analizzare cosa è accaduto. Iniziare a parlare con il bambino per capire cosa ha portato a quella reazione. Decidere come risolvere il problema, valutare le soluzioni e nel limite del possibile analizzarle con il bambino e metterle in pratica.
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