
Il vostro bambino dice sempre no? Rincuoratevi: il periodo dei no non è una vostra impressione ma una fase che attraversano molti bambini tra i due e i quattro anni. La buona notizia è la fase oppositiva dei bambini può essere più semplice da gestire con qualche accortezza.
Perché un bambino dice sempre no?
Superata la fase del lattante, il bambino inizia a non identificarsi più con la mamma. Se nei primi mesi di vita il neonato si sente un tutt’uno con a madre, verso i due anni conquista l’indipendenza della propria identità. Dire sempre no assume il significato di riconoscersi diverso dalla madre, di non accettare l’ordine di eseguire una azione e se la compie subito dopo è perché lui ha deciso di farlo.
Quando si presenta la fase dei no?
La fase oppositiva è una tappa della crescita che ogni genitore può aspettarsi, in forma più o meno ostile. Si presenta dai 18 mesi fin verso ai quattro anni.
Gestire la fase oppositiva
Sentirsi sempre rispondere no dal proprio figlio è snervante. Ci stupiamo che il bambino non svolga più attività che fino a poco tempo prima non creavano problemi come andare a lavarsi le mani prima di cena o indossare la giacca per uscire. Per gestire la fase oppositiva può essere utile cambiare atteggiamento abbandonando gli ordine in favore degli inviti.
Evitare un costante braccio di ferro
Avere un bambino che risponde sempre no suscita il timore che possa crescere con un carattere ostile. Tenergli testa e diventare intransigenti come lui non ci aiuterà a sconfiggere la sua opposizione, darà invece maggiore forza alla volontà di essere intransigente. La fase dei no è transitoria, se avremo pazienza di convogliare i no dei bambini ci troveremo a superare questo periodo con una maggiore partecipazione da parte dei nostri figli.
Sostituire ordini con inviti
Dire a un bambino di andarsi a lavare le mani prima di cena scatena l’ennesimo no? Percepisce la nostra indicazione come un ordine e si rivolta non accettandola. Sostituiamo l’ordine con un invito: “Vieni andiamo insieme a lavarci le mani!” avrà più successo.
Stimolare l’autonomia del bambino
Noi diamo ordini ai bambini, anche se si tratta di suggerire le attività da fare durante la giornata. Vorremmo vedere da soli i bambini riordinare la camera prima di andare a tavola. Vorremmo che si mettessero da soli la giacca prima di uscire. Invece durante la fase oppositiva ci troviamo a dover dire ai bambini cosa fare e a ricevere i loro no come risposta. Una strategia per superare la fase dei no può essere quella di stimolare l’autonomia del bambino ad esempio:
- chiedere cosa è ora di fare
- leggere libri sulla routine giornaliera
- svolgere insieme le attività invitandolo a dividersi i compiti.
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