
Nelle storie di avventura c’è una stella che viene spesso citata: è la Stella Polare. Cos’ha di così importante questa stella? Come possiamo riconoscerla nei nostri cieli?
La Stella Polare è famosa perché è stato per lunghi tempi il modo più semplice per riconoscere il nord. Serviva ai marinai, a chi compiva lunghi viaggi a cavallo, a chi si muoveva a piedi in montagna. Sapere dove si trova il nord aiuta a orientarsi e ritrovare facilmente la strada. Il nome stesso suggerisce che questa stella, che appare più luminosa delle altre, indica dove si trova il Polo Nord.
Per riconoscere la Stella Polare dobbiamo guardare verso nord e cercare una sequenza di sette stelle che unite da una linea immaginaria sembrano comporre l’immagine di un mestolo. Nelle mappe stellari si usa rappresentare la Stella Polare come parte di una costellazione più grande composta dal Grande Carro (Orsa Maggiore) e dal Piccolo Carro (Orsa Minore). La Stella Polare è posta all’inizio del bastone del Piccolo Carro.
Il mito greco legato alla Stella Polare
I nomi delle costellazioni che usiamo ancora oggi sono stati inventati nell’Antica Grecia. A quei tempi che conoscenze scientifiche erano poche e le persone si affidavano ai miti, che cercavano di dare una spiegazione ai fatti della natura con storie di dei e mostri immaginari. Secondo la mitologia greca l’Orsa Maggiore rappresenta la storia di Callisto, una ninfa di cui Zeus si era innamorato. Quando Era, la moglie di Zeus, scoprì questo amore tra il marito e Callisto, trasformò la ninfa in un’orsa. Zeus non poté annullare l’incantesimo della moglie ma per poter continuare a vedere l’amata Callisto pensò di lanciarla nel cielo, dove lui avrebbe potuto ammirarla ogni notte. Nel lancio tenne l’orsa per la coda che divenne lunga ed è ancora visibile nella forma della costellazione.
Altri miti sulla Stella Polare
Gli Aztechi dai loro cieli non riuscivano a vedere la Stella Polare. Trovandosi in cima al timone la Stella Polare scompariva dietro l’orizzonte. Pensavano quindi che questa stella rappresentasse la morte e la raffiguravano come una divinità a cui un mostro celeste aveva mangiato un piede.
Secondo i Romani il gruppo di sette stelle che comprende la Stella Polare descriveva sette buoi (septem triones). Nel vocabolario italiano è rimasta la parola “settentrione” per indicare il nord.
Nella mitologia scandinava la Stella Polare è l’asse su cui ruota l’Universo. Una leggenda dei Pellirossa raccontava che in ottobre il carro si vedeva rovesciato perché aveva lasciato cadere sulla Terra i colori di cui si tingono le foglie in autunno.
Giochi e attività sulla Stella Polare
In una sera particolarmente limpida potremo organizzare una escursione notturna per andare a vedere le stelle. Serve un luogo al riparo dalle luci dei lampioni. I bambini potranno attrezzarsi con un telescopio per principianti, scoprendo in questo modo come si usa. Possiamo procurarci una mappa del cielo personalizzata sul giorno e il luogo in cui intendiamo fare l’osservazione per avere un aiuto nel riconoscere le costellazioni.
PDF: Costellazioni e stella polare
Una attività per bambini che possiamo proporre prima dell’osservazione è la riproduzione delle costellazioni con pietre o gemme finte. Come ci ha insegnato Maria Montessori: la mano esegue e la mente ricorda. Giocando con le costellazioni sarà più semplice ricordarle. Possiamo:
- realizzare un percorso con il didò che segue la forma della costellazione e posizionare sassi o perline come stelle
- ripassare la scheda in pdf che trovate qui sotto con i pennarelli, i pennelli o incolonnando piccoli oggetti
- tracciare le costellazioni nella sabbia o su una lavagna per bambini.
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