In occasione dell’emergenza Coronavirus, Umberto Galimberti si è reso disponibile per una lunga intervista in cui spiega la necessità di avere un ruolo educativo nei confronti dei bambini che non neghi la verità e non confonda speranza con false certezze. Il consiglio di Galimberti è molto diretto: bisogna dire ai bambini che la vita è anche incertezza.
Per anni abbiamo sentito parlare dei vari stili educativi che le generazioni di genitori hanno adottato in tempi non troppo lontani. Si è passati dal genitore autoritario che tarpava le ali alla libertà dei figli, al genitore elicottero (o virtuale) che di libertà ne dà fin troppa pur di assicurarsi il buon umore della prole. Nel mezzo idealmente c’è la figura del genitore autorevole che diventa un pilastro per i figli ma non rinuncia al dialogo. Con l’emergenza Coronavirus molti genitori si sono scontrati con un quesito che potremmo prendere a esempio per parlare di stili educativi: dico la verità ai bambini o li rassicuro che va tutto bene? Anzi, che “andrà tutto bene” come si legge sui social.
Dire la verità ai bambini (punto 6.40 nel video)
L’opinione di Galimberti è ferma nella sua risposta: ai bambini bisogna dire la verità! Nella spiegazione si rifa a Freud spiegando che evitare le paure, cercare di tenere i bambini lontani dal male (inteso come dolore e paura), li farà crescere credendo che la vita è sempre bella, rassicurante e garantita. Questo non è un atteggiamento responsabile perché i bambini devono potersi fare una loro struttura mentale ed emotiva sul fatto che la vita è fatta anche di incertezze.
Fare educazione emotiva vuol dire preparare anche al male
Galimberti ha scritto un libro illuminante che ogni genitore dovrebbe leggere ben prima di trovarsi nella fase di adolescenza del figlio, si tratta di L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani. Il libro venne scritto in un periodo in cui erano tanti i casi di ragazzi che lanciavano sassi dai cavalcavia e infatti ne riprende alcune deposizioni. Ciò che colpisce dall’analisi di Galimberti su quei ragazzi è che non davano senso alla vita, nessuno si era preoccupato di fare vera educazione emotiva su di loro.
Le emozioni di cui dobbiamo parlare con i figli non sono solo quelle belle e allegre, ma ci sono anche la paura, l’angoscia, il terrore… Se non vogliamo fare dei nostri figli una generazione di ragazzi che vivrà sempre con lo stile da villaggio turistico, forse dobbiamo affrontare diversamente l’argomento sulla vita: la vita è anche incertezza, non ci sarà sempre la mamma a risolvere i problemi, cari ragazzi dovete iniziare a capire che la vita oggi c’è ma non è garantita.
Educare con i libri (punto 8.40 del video)
Galimberti suggerisce di spiegare ai bambini cos’è un virus, come si contagia, come è cambiato il modo di curarlo. Con i più grandi possiamo leggere il capitolo de I Promessi Sposi sulla peste a Milano, agli adolescenti possiamo proporre La Peste di Camus, ma per far capire che la medicina è cambiata: ai tempi non sapevano come curare nemmeno un raffreddore, mentre oggi abbiamo altri strumenti e altre conoscenze.
Umberto Galimberti è un filosofo, sociologo, psicoanalista e accademico italiano, nonché giornalista de La Repubblica.
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