
Lasciare il bambino al nido per rientrare al lavoro è una decisione che può causare ansia in una mamma. Sarà la scelta giusta per lui? Potremo fidarci delle educatrici? E’ una scelta egoista tornare al lavoro dopo il parto?
In questa scelta mi sono trovata anche io anni fa. Dopo la nascita del primo figlio ho usato tutti i permessi possibili per stare a casa con lui fino al compimento dell’anno. Abbiamo iniziato l‘inserimento al nido il mese successivo. Ero molto combattuta: una parte di me voleva tornare indipendente e portare a casa uno stipendio, l’altra parte aveva letto tanti libri sull’educazione dei bambini che la scelta di tornare al lavoro sembrava tanto da mamma cattiva.
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Come capire se è giusto tornare al lavoro con un figlio.
La svolta è arrivata parlando con una mia amica. Lei ai tempi aveva appena avuto il secondo figlio e ci siamo trovate nella stessa situazione. Lei è una imprenditrice, ha dei dipendenti e la scelta di tornare al lavoro dopo la nascita dei figli era stata serena. Mi ha aiutata a prendere la mia decisione con una semplice domanda.
Cosa pensavi quando eri piccola e andavi a scuola? Come immaginavi tua mamma di mattina? Come vuoi che ti immagini tuo figlio?
Mia mamma era rimasta a casa dopo la mia nascita. Ero felice di saperla lì quando tornavo da scuola, ma piangevo come una disperata quando ricominciava la scuola dopo le vacanze estive o dopo quelle di Natale. Immaginavo la mamma da sola, in una casa vuota e volevo stare con lei. Da grande ho scoperto che lei era ugualmente molto impegnata e in quelle poche ore in casa senza di noi recuperava tempo e buonumore.
Volevo che mio figlio mi immaginasse per quella che ero: non sarei stata felice in casa e sono tornata al mio lavoro. Con il tempo ho capito che la scelta di essere me stessa era importante per me ma anche per i miei figli.
Essere un modello per i figli
Non voglio che i miei figli mi copino e nemmeno voglio usare le mie scelte per impostare le loro, ma credo che aver dimostrato di dare importanza anche al mio desiderio di essere me stessa sia servito per trasmettere il valore di volersi bene.
Costruire l’idea di rispetto per il lavoro
In casa o fuori casa siamo tutte mamme che lavorano. Una mamma che lavora passa inevitabilmente un messaggio di parità ai figli: le donne lavorano, le donne hanno carriere, il lavoro della donne va rispettato. Che sia per una carriera o per aver riordinato casa tutta la mattina, il lavoro della mamma merita rispetto.
Ripristinare l’equilibrio dopo il ritorno al lavoro
Quando si è a casa con i bambini piccoli, tutto sembra perfetto. E’ bello prendere ritmi lenti, anche se non sono tanto liberi perché ci sono i pasti da preparare, le poppate, le pappe e le solite esigenze di gestire una casa. Ci sembra un equilibrio perfetto, ma è destinato a cambiare con la crescita dei bambini. Se tornate al lavoro o se state a casa, dovrà comunque essere inventato un equilibrio nuovo. Ci sono tanti modi per stare bene insieme, anche se la mamma lavora.
Fidarsi dell’asilo nido
La cronaca ci spaventa fin troppo spesso con notizie che nessuna madre vorrebbe leggere. Anche se la statistica dice che sono pochi casi rispetto a quanti bambini frequentano gli asili nido, uno è sempre troppo. Scegliete accuratamente l’asilo nido, incontrate le educatrici oltre al coordinatore, visitate la struttura più volte, chiedete alle mamme al parco se conoscono qualcuno che lo frequenta.
Prepararsi al distacco
L’inserimento all’asilo nido è programmato in modo da creare un legame di fiducia a tre: educatrice, bambino e mamma. La mamma che si sente serena nell’asilo nido, trasmette la sua sicurezza al bambino che accetta la nuova figura dell’educatrice. Leggete insieme ai bambini libri sul distacco, spiegate loro cosa accadrà e che tornerete.
L’asilo nido aiuta i bambini?
Sento spesso questa domanda, ma credo che la risposta sia soggettiva. E’ un ambiente nuovo da scoprire, ci sono bambini con cui giocare e alcuni diventeranno amici fraterni perché sono lì tutti i giorni. Si fanno giochi ed esperienze che a casa non sono possibili. C’è più spazio, ci sono altri giochi. Quando andranno alla scuola materna e sapranno esprimersi meglio, capirete che i bambini hanno bisogno di esperienze loro, da fare senza di voi. E’ la loro vita anche se ci sembrano tanto piccoli.
Un mio consiglio personale: durante l’inserimento se non ve la sentite, non uscite dalla struttura ma aspettate in una stanza dove non siete viste dai bambini. Io ho fatto più fatica a separarmi dal secondo che dal primo. Li ho iscritti nello stesso asili nido. Le educatrici mi conoscevano. La prima volta che mi hanno chiesto di allontanarmi per un po’ di tempo, ho raggiunto la porta a fatica. Un’altra educatrice se n’è accorta e mi ha proposto di prenderci un caffè nella cucina del nido. L’inserimento serve anche alle mamme. Dopo quell’episodio mi sono sentita più serena a lasciare mio figlio al nido.
Proprio quello che mi ci voleva…affronterò per la prima volta questa faticosa tappa la prossima settimana e avevo bisogno di leggere queste parole ben diverse dai migliaia di articoli letti su internet.
Grazie!!!
Grazie, Morena. In bocca al lupo!