Quali sono le caratteristiche di una brava tata? Questa riflessione servirà sia a chi cerca lavoro come tata e sia ai genitori che cercano una tata per i propri figli. Riconoscere una brava tata al primo colloquio non è facile. Ci sono indicazioni che aiutano a fare una buona impressione e anche competenze più sottili che hanno bisogno di tempo per emergere. Andiamo per ordine e definiamo cosa distingue una brava tata.
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Cosa fa una tata?
Partiamo dalle aspettative di entrambe le parti, ossia cosa si aspetta una famiglia da una tata e cosa definisce effettivamente questa professione. La tata è una persona che si occupa dei bambini nella casa della famiglia per un lungo periodo di tempo inteso sia come ore giornaliere sia come contratto di lavoro. In alcuni casi può essere concordato che il bambino venga accudito presso l’abitazione della tata, ma in caso sia ammalato deve essere disposta a raggiungerlo. Alcune famiglie possono chiedere alla tata di svolgere piccoli lavori in casa di aiuto al bambino, come preparare il pasto o la merenda. Nei casi in cui venga chiesto di fare anche le pulizie si parla di una figura tutto fare e deve essere specificato fin dall’inizio.
Mansioni di una tata
Ogni famiglia stabilisce le mansioni da affidare alla tata, ma in linea generale può essere chiesto di:
- giocare con i bambini
- leggere storie
- portarli al parco
- preparare merende o pasti per i bambini
- preparare i bambini per la notte (bagnetto e pigiama)
- andare a prendere i bambini al nido o alla scuola dell’infanzia
- accompagnare i bambini ad attività pomeridiane (sport, piscina, catechismo, danza, ecc.)
- ospitare occasionalmente un amichetto dei bambini per la merenda
- mettere a bagno o smacchiare abiti dei bambini che si sporcano durante la giornata (mutandine bagnate, rigurgiti, fuori uscite sui body, ecc.)
Qual è la differenza tra tata e baby sitter?
La differenza più sostanziale tra tata e baby sitter è la durata dell’incarico di lavoro. Una tata può essere assunta anche solo per un paio di ore al giorno, ma per un periodo indeterminato. Una baby sitter viene contattata saltuariamente. È diverso anche il ruolo: la tata è una figura di riferimento del bambino, mentre la baby sitter ha il solo compito di sorveglianza e intrattenimento per poche occasioni.
Cosa deve saper fare una tata?
Oltre ad avere piacere a giocare con i bambini, una tata deve sapersene prendere cura in diverse occasioni. In base all’età del bambino da accudire, può essere necessario saper cambiare un pannolino come saper gestire le coliche. Una tata deve conoscere le norme di pronto soccorso basilari, come preparare un pranzo di emergenza per i bambini, ma soprattutto come rapportarsi a loro in modo responsabile e adatto alla situazione. Nelle competenze specifiche di una tata non è richiesto saper stirare (come premesso sopra è una figura tuttofare quella che si occupa di bambini e di pulizie), ma può essere utile saper come stirare un abitino all’ultimo minuto o attaccare un bottone.
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Competenze educative
La sfera educativa spetta ai genitori ma ci si aspetta che la tata adotti la stessa linea. Pertanto una brava tata dovrebbe sapere che ci sono argomenti che vengono interpretati in ogni famiglia con regole diverse: l’uso di videogiochi, la visione della tv, cosa si mangia a merenda, la gestione degli spuntini, ecc. Non è compito della tata stabilire cosa sia giusto o sbagliato ma seguire lo stile educativo dei genitori e chiedere le linee di condotta su questi temi più cruciali.
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Come si riconosce una brava tata?
Una brava tata è una persona serena e cordiale. Deve diventare un punto di riferimento solido e affidabile sia per i bambini sia per i genitori. Si riconosce una brava tata da quanto entra in sintonia con i bambini e la famiglia che l’ha assunta. In fase di colloqui come si riconosce una brava tata? Spesso è una questione di pelle che deve trovare corrispondenza nei gusti personali dei genitori e della candidata. In linea generale i segnali da osservare per capire di più sulla candidata sono:
- il tono di voce: pacato, non troppo alto, non deve prevaricare gli interlocutori
- le espressioni del viso: un sorriso è sempre molto confortante
- lo stile di abbigliamento: può essere importante se per l’età dei bambini ci si aspetta una persona sportiva che giochi a terra con loro
- come risponde su quali sono le attività che non vuole svolgere: un tono saccente o prevenuto lascia una brutta impressione, mentre le stesse cose si possono esprimere con tono sereno (“Non riuscirei a occuparmi del bambino e della casa contemporaneamente” è molto meglio di “Non spetta a una tata lavare il bagno”, in fondo non vi stanno chiedendo di farlo ma stanno sondando.
Domande in fase di colloquio
Durante il colloquio si può cercare di capire di più sulla persona che si candida come tata attraverso delle domande. Sono domande esplorative che a volte cercano solo di far parlare la persona per capire che tipo è. Ci sono anche domande specifiche che i genitori possono fare o perché si tratta di argomento cruciale per loro, o perché vogliono sondare la vostra esperienza o le vostre competenze. Facciamo qualche esempio:
- Cosa fare in caso di febbre alta del bambino? o di vomito?
- Mi descrive la manovra di disostruzione pediatrica? Sa cosa fare se il bambino si sta soffocando con un boccone?
- Per quanto tempo pensa di poter svolgere questo lavoro?
- Quali sono le sue priorità oltre a questo lavoro?
- Come gestirebbe un capriccio?
- Quali sono secondo lei le attività da proporre a un bambino di questa età?
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