Le neuroscienze stanno dando indicazioni molto preziose sull’apprendimento delle lingue. Quali materiali sono più utili da proporre? Quali strategie risultano più favorevoli al naturale funzionamento del nostro cervello?
Il Prof. Alberto Oliviero è medico e biologo italiano, studioso di psicobiologia e neuroscienze. Ha pubblicato diversi libri in cui troviamo informazioni molto interessanti sul funzionamento del cervello dei bambini. Da un punto di vista didattico queste indicazioni ci permettono di progettare un percorso di apprendimento della lingua straniera che risponde al modo in cui il nostro cervello riesce a rielaborare meglio le informazioni.
Materiali e approcci utili per lo studio delle lingue
Nelle aule di lingue troviamo una moltitudine di risorse: cd, libri, eserciziari, dvd, ma anche materiali di apprendimento attivo come flashcards o giochi. A seconda del contesto (scuola, ludoteca, laboratorio linguistico) e dell’età dei bambini troviamo anche poster, immagini didattiche, mappe concettuali, travestimenti, materiali creativi, ecc. Secondo le neuroscienze quali di questi materiali hanno più efficacia? “Le esperienze visive sono 3-4
volte più efficaci di quelle uditive, quelle audiovisive sono a loro volta 2 volte più efficaci di quelle visive” spiega il Prof. Oliviero.
Come esperienza uditiva possiamo considerare la sola esposizione all’ascolto (non al dialogo), quindi audiolibri, cd con letture ed esercizi registrati, ascolto della radio in inglese ecc. È doveroso specificare che l’attività di ascolto è molto importante per apprendimento della pronuncia, del ritmo nella frase, delle strutture grammaticali, ma se ci riferiamo alla memorizzazione di vocaboli ed espressioni è più utile una esperienza visiva (flashcards, cartellini montessoriani, ecc.) o anche meglio una esperienza audiovisiva (unione di immagini e audio come può essere un video, una persona che mostra e nomina gli oggetti e le azioni, ecc.)
Apprendimento recitato
Attraverso la recitazione possiamo facilitare l’apprendimento delle lingue straniere. Questo avviene perché il nostro cervello arriva a sviluppare il linguaggio dopo aver appreso movimenti che rimangono in una parte più antica della nostra memoria, quindi ogni volta che possiamo unire il movimento al linguaggio aumentiamo la capacità della memoria, associando le memorie procedurali alle . Quali attività proporre? Il mimo di vocaboli e azioni, il role play in cui si recita una parte in una situazione inventata (comprare il biglietto del treno, ad esempio), le canzoni attive che uniscono gesti alle strofe, giochi di movimento in cui le indicazioni sono date in lingua.
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