
Se la classe fosse un’azienda, avremmo ben chiari quali consigli ci darebbe un responsabile delle risorse umane. Per migliorare il clima nell’ambiente di lavoro serve formare lo spirito di gruppo, creare occasioni di collaborazione, gratificare il lavoro. A scuola abbiamo a che fare con bambini e ragazzi, ma con un po’ di creatività possiamo adeguare quei consigli per studiare come far stare bene a scuola.
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Spirito di gruppo
Riprendiamo il nostro esempio dell’azienda: i lavoratori che stanno bene insieme si aiutano, sanno di poter trovare collaborazione aiuto nei colleghi, hanno fiducia tra loro e vivono il pensiero di andare al lavoro con meno sofferenza di altre situazioni. A scuola si organizzano diverse attività di accoglienza a inizio percorso, volte a formare lo spirito di gruppo in classe. Perché non proseguire durante l’anno? Ecco qualche idea da valutare in base all’età degli studenti:
- andare al cinema insieme fuori dall’orario scolastico
- organizzare un pomeriggio di compiti al parco per tutta la classe
- inventare un rituale per i compleanni: tenere un calendario in classe, scrivere una canzone inedita, creare le decorazioni
- creare un gruppo social con la presenza di un insegnate o un genitore
- pianificare un torneo di giochi da tavolo che si protrae durante l’anno
- istituire la pausa pranzo del maestro: un pasto consumato insieme in cui a turno i ragazzi insegnano qualcosa ai compagni (praticare il loro sport preferito, cantare la canzone preferita, provare il videogioco preferito, ecc.)
Collaborazione in classe
Aiutare il vicino di banco, trovarsi per una ricerca di gruppo, non sempre sono occasioni che permettono di stringere alleanze. In quei casi l’obiettivo di studio è prevaricante e non si riesce a creare un vero rapporto umano. Sono occasioni utili, ma ne possiamo trovare altre per aiutare i ragazzi a trovare qualcuno nella classe di cui potersi fidare:
- istituire un giorno della settimana in cui possono scegliere vicino a chi sedersi
- proporre giochi collaborativi in cui cercare alleanze: giochi a squadre, giochi sportivi da fare in coppia
- far scegliere due compagni a cui chiedere i compiti in caso di assegna e segnare i nominati in un elenco per responsabilizzare i prescelti e riconoscere il loro dovere
- suggerire pomeriggi di ripasso insieme (in biblioteca, in spazi della scuola, ecc.) prima delle verifiche
Gratificare senza confronti
Chi lavora ha bisogno di stimoli che vengono dal suo interno (la voglia di fare bene e di migliorarsi) ma anche dall’esterno (ricevere un riconoscimento). La motivazione applicata allo studio dovrebbe privilegiare la motivazione interna. Il voto serve per capire se si è studiato bene o in modo incompleto, ma non è più utile se rischia di creare confronti tra i compagni di classe che possono degenerare o suscitare senso di inferiorità. A questo proposito si possono tenere riservati i giudizi e adottare forme alternative di partecipazione in classe come l’utilizzo di lavagnette, esempio descritto nel libro Dire Bravo Non Serve di Marco Orsi.
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