Quando uno dei bambini si ammala, può essere necessario evitare il contagio in casa. Dipende dal tipo di malattia, dallo stato di salute del fratello a rischio contagio, delle eventuali complicazioni. Varicella, mononucleosi, scarlattina meritano una valutazione con il pediatra sul rischio di passarla a un fratellino piccolo o a un nonno. Può essere necessario anche dover contenere l’epidemia di influenza in famiglia. Quali sono i metodi per evitare il contagio di malattie?
10 Regole per evitare il contagio di malattie
Leggo sul sito della Società Italiana di Pediatria le situazioni di maggiore contagio tra bambini:
L’influenza si trasmette per via aerea, attraverso la saliva, gli starnuti, i colpi di tosse. I bambini sono tra i soggetti più colpiti dall’influenza perché trascorrono tanto tempo all’interno di ambienti chiusi ed affollati, in cui è maggiore il rischio di contagio, quali:
- asilo e scuola
- palestre
- feste per bambini o altri spazi ricreativi.
(Fonte: SIP – Società Italiana di Pediatria)
Sono molte le malattie che si trasmettono come l’influenza. Volendo tradurre in istruzioni pratiche queste indicazioni, ho cercato gli accorgimenti da prendere in casa per evitare il contagio.
1- Lavare frequentemente i sanitari
Fortunatamente abbiamo due bagni in casa e possiamo destinarne uno al figlio che potrebbe essere contagioso, mentre gli altri membri della famiglia utilizzano il secondo. I sanitari vanno comunque lavati e disinfettati frequentemente. Potete utilizzare prodotti appositi o una soluzione di acqua e bicarbonato, in base a quelle che sono le vostre abitudini di pulizia. Attenzione ai disinfettanti molto volatili nell’aria e con profumazioni forti che possono irritare gola e naso.
2- Separare gli spazzolini da denti
Probabilmente anche i vostri figli come i miei condividono il porta spazzolino. Le setole sono un ricettacolo di germi, motivo per cui andrebbero lavate spesso con bicarbonato. Fate in modo che i bambini non utilizzino lo stesso bicchiere (vasetto e contenitore) dove riporre lo spazzolino da denti. Terminata l’influenza o la malattia del bambino, dovreste cambiare il suo spazzolino da denti.
3- Asciugamano: a ognuno il suo
Seguiamo il momento in cui i bambini si lavano i denti, dopo lo sciacquo si asciugano nell’asciugamano e questo diventa occasione di scambio germi. Accade anche quando li mandiamo a lavarsi le mani prima di pranzo. Se c’è un rischio di contagio, diamo a ogni bambino un asciugamano per il lavandino e per la doccia se questo già non accade di norma e teniamoli separati.
4- Tossire nel gomito
Le nostre mamme ci hanno insegnato a mettere la mano davanti quando tossiamo. Negli Stati Uniti a scuola si insegna a tossire mettendo il gomito davanti. Perché? Dopo il colpo di tosse io muovo ancora la mano, tocco cose e superfici distribuendo i germi. Il gomito non ha contatto diretto con oggetti che possano veicolare i germi.
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5- Lavarsi le mani contando Tanti Auguri a te!
Fa ridere, vero? Farà ridere anche i bambini e lo faranno volentieri, ma lo scopo non è solo rendere divertente questa pratica indispensabile: serve per dare una istruzione di tempo sul lavaggio. Provate a cantare Tanti Auguri a te, cronometratevi. Quanto avete impiegato? Se non ne avete fatto una versione disco, avrete impiegato 25/30 secondi. E’ il tempo minimo da dedicare al lavaggio delle mani usando il sapone e lo dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Insegnate ai bambini a tenere il ritmo della canzone dondolando la testa in avanti o battendo un piede e vedrete che ci metteranno 30 secondi o più. (Fonte: Ministero della Salute)
6- Attenzione a questi oggetti di contagio
Il bagno non è l’unico ambiente a rischio contagio. Molti oggetti in casa sono un veicolo di germi, pur avendo superfici non porose, per il semplice fatto che li utilizziamo con le mani dopo aver tossito o soffiato il sano senza averle lavate. Si tratta di oggetti che dovremmo avere l’accortezza di pulire accuratamente con frequenza soprattutto se li usa una persona malata. Oltre agli asciugamani già indicati qui sopra, dobbiamo fare attenzione a:
- telefoni
- telecomandi
- tastiere del pc
- giocattoli
- maniglie (non solo delle porte, ma di cassetti come quello delle posate o dell’antina dei bicchieri)
- cuscini (del letto ma soprattutto del divano se ne avete)
- coperte o plaid che può aver usato sul divano
7- Arieggiare i locali
cambiare aria nelle stanze in cui soggiorna chi non sta bene è una norma igienica primaria. Bisogna aprire spesso le finestre, magari per intervalli brevi ma con regolarità.
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8- Attenzione a temperatura e umidità
I germi proliferano più velocemente in ambienti molto caldi e umidi. Il giusto tasso di umidità dovrebbe essere intorno al 50-60%.
9- Spazi da non condividere
Finché il bambino non sta bene vorrà stare a lungo a letto, sul divano o sulla sua poltroncina. Questi sono spazi da non condividere con il fratello finché c’è il rischio di contagio. Se non avete un copri divano, mettete un plaid per qualche giorno che laverete subito dopo la guarigione.
10- Lavare lenzuola e cuscino
Altri due lavaggi da fare appena il bambino inizia a migliorare sono le lenzuola del suo letto (copriletto e copri materasso compresi) e il suo cuscino.
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Come prevenire l’influenza?
Il virus ha maggiore possibilità di colpire una persona se il suo sistema immunitario in quel momento è indebolito. Riposo, corretta alimentazione, igiene ed esposizione all’aperto sono le regole più semplici che possiamo seguire per rinforzare il sistema immunitario. Ogni volta che veniamo a contatto con ambienti frequentati da molte persone dobbiamo ricordarci le regole di prevenzione:
- fare attenzione al contatto di mani sporche con occhi, naso e bocca
- curare molto l’alimentazione favorendo frutta e verdura di stagione
- tenere sotto controllo la regolarità intestinale
Il vaccino antinfluenzale viene consigliato dal medico curante a soggetti ai quali la malattia potrebbe causare complicazioni perché affette da altre patologie. Medici, personale sanitario e donatori di sangue sono alcune delle categorie alle quali viene consigliato il vaccino antinfluenzale non per ragioni di sicurezza ma per garantire continuità assistenziale ed evitare il contagio essendo costantemente a contatto con persone malate.
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Come curare l’influenza velocemente?
Il picco dell’influenza con febbre e congestione nasale dura mediamente uno o due giorni, ma può arrivare fino a cinque giorni. Nei casi di influenza intestinale, mal di gola con tosse e catarro o placche sarà il medico a valutare l’esigenza di una cura farmacologica dopo le prime 48 ore. La febbre viene trattata con antipiretici nelle dosi adeguate all’età e al peso della persona. In caso di disturbi gastrointestinali si possono assumere fermenti lattici. È necessaria una visita medica per valutare la necessità di una diversa cura farmacologica. L’alimentazione sana e leggera può essere un valido aiuto per recuperare velocemente le forze.
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Cosa mangiare quando si ha l’influenza intestinale?
L’influenza intestinale colpisce l’appetito, la capacità di trattenere il cibo e la funzione intestinale. È consigliabile cercare di integrare il corpo con liquidi che si disperdono con le scariche. Si possono bere lentamente tisane di camomilla, acqua e limone o un te leggero mentre è meglio evitare succhi e bevande dolci o gassate. Una dieta leggera, come il riso in bianco, aiuta a superare i primi giorni di influenza.
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