La meraviglia è un albo illustrato di Lorecangi che avevamo già conosciuto con Sbagliando s’impara. Vorrei fare della meraviglia uno stile educativo e il titolo mi ha subito incuriosito: come avrebbe raccontato la meraviglia?
Il protagonista è il bambino che vedete in copertina. È molto determinato perché durante una lezione di disegno in cui l’insegnante gli mostra la famosa latta Campbells di Warhol decide che vuole scoprire la bellezza del mondo e rappresentarla come fanno gli artisti.
Pagina dopo pagina seguiamo gli esercizi di questo giovane artista che come bussola nel suo viaggio adotta il più spontaneo senso di meraviglia. Inizia dai disegni della natura che colpisce sempre i bambini e ha ispirato tanti artisti. È la meraviglia più vicina e più facile da riconoscere.
Il cammino si evolve con la crescita del ragazzo che diventa uomo e scopre altri soggetti da rappresentare. Finché arriva in città, inizialmente si lascia entusiasmare dalla diversità delle persone ma quella fiamma dell’ispirazione si affievolisce. Manca qualcosa, manca quell’ingrediente che rende viva ogni opera: l’amore!
“Mi riempe il cuore osservare e dipingere la bellezza interiore, è entusiasmante che ogni creatura la possieda e la manifesti con gioia“.
La meraviglia è una reazione spontanea nei bambini: spalancano gli occhi di fronte a un arcobaleno o all’immensità del mare. Abbiamo sentito molte volte parlare dell’importanza di apprezzare le piccole cose, soprattutto crescendo. Credo che la meraviglia sia un atteggiamento che si impara da bambini e si porta con sé negli anni.
Quando facciamo per alimentare la meraviglia nei nostri figli? Qualche giorno fa ero in auto con i miei figli, poco distante da noi è passato veloce un treno. Un tempo per i miei bambini questa era visione da non perdere e il primo che vedeva un treno o un aereo doveva avvisare. Mi sono chiesta se fossero ancora recettivi a questo tipo di meraviglie. Mi è sembrato di perdere qualcosa, di vederli crescere tutto in un momento perché non hanno detto niente sul treno. Poco dopo li ha invece attratti una bisarca carica di auto. La meraviglia non si perde: bisogna solo alimentarla con cose nuove.
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