Nella festa più paurosa dell’anno ci affidiamo a storie e poesie per mettere alla prova il nostro coraggio. Si parla di cose che fanno paura, di spaventi e di fantasmi, mostri e streghe. Scopriamo quali sorprese ci aspettano nelle filastrocche su Halloween.
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Filastrocca paurosa di Bruno Tognolini
Scuri vampiri, occhi feroci maghi barbuti, orride voci.
Streghe nasone rimestan pozioni
mostri tremendi a tutti i portoni.
Candele tremanti in zucche svuotate,
orchi, fantasmi e bacchette fatate.
Maschere brutte eppur divertenti
per spaventare amici e parenti
e fare scherzi in gran quantità
a chi dolcetti in casa non ha!
Formula magica
contro i brutti sogni
Brutto sognaccio
Pauroso e tremendo
Te ne approfitti che stavo dormendo
Ma ora son sveglio
E ho aperto gli occhi
Vediamo se adesso mi tocchi!
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Ecco Halloween di Nadia Molinari
Il Fantasma mattacchione
e lo Scheletro burlone
si preparano alla festa
con un gran cappello in testa.
Zucca Vuota e Pipistrello
hanno testo un bel tranello
alla Vecchia Strega nera
che è vestita da gran sera.
I bambini andando a spasso
tutti insieme fanno chiasso,
vanno in giro col sacchetto
“Vuoi uno scherzo? Hai un dolcetto?”
Ci sono maschere e risate
per le strade illuminate
nella notte, non più scura
ecco Halloween, PAUUUURAAA!!!
***
Filastrocca delle risate di strega di Bruno Tognolini
Le risate delle streghe
Sono collane di lame di seghe
Strega che ride, strega che è seria
Ogni perla una cattiveria
Ogni chicco un dente cariato
Sono collane di riso soffiato
Riso perduto, dove ti trovo
Sono collane di spine di rovo
Sono ghirlande di stelle cadute
Sono risate perdute
***
Il fantasma vanitoso di M. L. Giraldo
Un fantasma vanitoso
che abitava in Cornovaglia
si comprò, con sconti e saldi,
un lenzuolo e una tovaglia.
Ben vestito e ben truccato
nella notte fredda e scura
per le stanze del castello
andò in giro a far paura.
– Uuu, uuu, uuu! – gridava cupo
nel suo andare svolazzante,
ma arrivò un po’ orba e sorda,
una vecchia governante.
– Quanti stracci da lavare!
disse. E in un colpo solo
lo svestì della tovaglia
e gli tolse anche il lenzuolo.
Vaga ancora quel fantasma
nella notte fredda e scura,
ma se vede governanti
scappa pieno di paura.
***
Danza delle streghe di Bruno Tognolini
Le streghe non si vedono, ma le streghe ci sono
Nel buio si radunano, in riva a fiumi e laghi
Corrono senza un frullo, volano senza un suono
Non le sentono gli uomini, non le vedono i maghi
Le streghe sono magiche, le streghe sono donne
Incendiano le tenebre con le risa e la danza
Fanno ruota i mantelli, le favolose gonne
Finché dura la notte, finché ne hanno abbastanza
E gli umani le cercano, le vogliono vedere
Curiosi delle favole, stupiti dalle grida
E furtivi si accostano, chini nelle ombre nere
Tremanti di paura, ubriachi di sfida
Ma le streghe li sentono, corrono sulle sponde
Sopra le acque fuggono, gioiose equilibriste
E per gli umani restano i cerchi delle onde
Come gonne che ridono: «Le hai viste?
(Non le hai viste?»)
***
Nella casa della paura di Roberto Piumini
Nella casa della paura
sembra inchiostro l’acqua pura,
sembra un pipistrello un fiore,
i minuti sembrano ore.
Nella casa dello spavento
sembra molle il pavimento,
sembra un rospo la saliera,
un serpente la ringhiera.
Lunedì da casa mia
la paura è andata via
e le cose sembran cose
e le rose sono rose.
Martedì dalla mia casa
se n’è andato lo spavento:
cento amici l’hanno invasa,
han portato luce e vento!
***
Strega di Bruno Tognolini
Strega ti lega, strega ti frega
Col suo incantesimo strega ti strega
Grido di donna, strillo che striscia
Giro di gonna di pelle di biscia
Strega nel buio, strega del bosco.
Ma c’è un rimedio e io lo conosco
Rompo la trappola, tolgo la truffa
E ora ti vedo: sei strega e sei buffa
E il maleficio si rompe perché
Ora io rido di te.
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Filastrocca della fata malvagia di Bruno Tognolini
Sono una fata ma faccio la strega
Sono cattiva ma chi se ne frega
Sono malvagia, sono maligna
Cuore di pietra e testa di pigna
Schiaccio le mosche, sputo sui gatti
Metto le dita negli occhi ai cerbiatti
Picchio i bambini, spingo le vecchie
Tiro i capelli e poi giro le orecchie
Son prepotente, ho sempre ragione
Picchio e discuto, sputo e protesto
E chi dirà che le fate son buone
Provi un po’ questo.
***
Filastrocca dei pipistrelli di Bruno Tognolini
Musi di topi, ali d’uccelli
Gridi invisibili, strilli di vetro
Voli di frulli, voci di spilli
Sfiorano muri poi tornano indietro
Voli di folli, bolidi neri
Sfrecciano su, cadono giù
Sono più rapidi dei tuoi pensieri
Li vedi ancora che non ci son più
In cielo topi, in terra uccelli
Fra cielo e terra sono pipistrelli
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