Nelle filastrocche sulle emozioni troviamo le parole per descrivere amore, felicità, paura e altre emozioni che possiamo provare.
Filastrocca della gelosia di Bruno Tognolini
Gelo gelo gelosia
Gelo sulla vita mia
A lui sì, a me no
Come neve ghiaccerò
A lui tutto, a me niente
Cuore gelido e tagliente
A me fango, a lui cielo
Piango lacrime di gelo
Che la neve porta via
Gelo e gelosia.
***
Danza gnoma della felicità di Bruno Tognolini
Felicità, felicità
Fata di mille velati misteri
Dove sarà? Quando verrà?
Io t’ho cercata e non c’eri
Io t’ho cercata, io t’ho chiamata
Le mani piene di fiori e di frutti
Ma mi hanno detto che tu non c’eri
Che tu non vieni per tutti
Vieni per tutti, con abbondanza
Felicità, tu non sei generosa?
Per chi ti cerca, per chi ti danza
Dimmelo: vieni per cosa?
Per un giardino, per un vestito
Per un cestino di more di rovi
Perché ti cerco e non l’ho capito
Perché sei tu che mi trovi
E allora dimmelo come si dice
Trova la rima di quella parola
Sono una gnoma, sono felice
Guardami, danzo da sola!
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Filastrocca della Paura Nera di Bruno Tognolini
Paura Nera, paura strega
Che ci stringe, che ci lega
Ci fa dire le bugie
Ci fa ladri, ci fa spie
Paura Nera di sbagliare
Addormenta ed impietrisce
Paura Nera di sapere
Rende ciechi ed intontisce
Rende orrido e pauroso
Uno che non ci assomiglia
Rende scuro e minaccioso
Quello che ci meraviglia
Siamo tanti, siamo bravi
Ma se la paura lega
Siamo tonti e siamo schiavi
Di una strega.
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Filastrocca della Paura Bianca di Bruno Tognolini
Vedo in cucina uno splendido fuoco
È così rosso che forse lo tocco
Paura Bianca mi ferma la mano – Resta lontano!
Vedo nel bosco un fungo stupendo
È così rosso che forse lo prendo
Paura Bianca mi ferma a pensare – Non lo toccare!
Vedo sul fiume l’acqua che passa
È così chiara che sembra acqua bassa
Paura Bianca mi fa dubitare – Non ti fidare!
Paura Bianca, fata invincibile
Sei la mia guardia del corpo invisibile
Senza incantesimi e senza le armi – Riesci a salvarmi!
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Filastrocca serenata d’amore di Melavisione
Se tu fossi una foglia, vorrei essere vento
Per farti dondolare dalla gioia
E se poi t’annoiassi, nel pomeriggio lento
Allora io vorrei essere noia
Se tu fossi di piombo, vorrei essere piume
Per darti il soffio della leggerezza
E se fossi una pietra, allora sarei fiume
Per farti lucida in una carezza
Quando vorrai giocare, vorrò essere gioco
Quando vorrai bruciare, allora sarò fuoco
E se tu sarai fuoco, sarò braci
E insomma l’hai capito che mi piaci?
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Rabbia Birabbia di Giuseppe Pontremoli
Ho conosciuto un tale
ch’era sempre arrabbiato
per il caldo del fuoco
il freddo del gelato
perché c’era silenzio
perché c’era rumore
per il troppo profumo
per il cattivo odore
in inverno in estate
d’autunno a primavera
pomeriggio e mattino
a notte fonda a sera.
Un giorno s’arrabbiò
anche con la sua rabbia
e senza alcun rimorso
la chiuse in una gabbia
però ne tenne un mucchio
che mise in certe buste
per fame largo uso
contro le cose ingiuste.
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