La primavera ha ispirato molte filastrocche e poesie. In questi versi troviamo il risveglio della natura, i suoi colori e i profumi. Leggerle e commentarle è un modo per osservare ciò che accade attorno a noi e assaporarlo meglio.
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Il bucaneve di R. Pezzani
Campanina bianca e lieve
sbuchi fuori dalla neve
per cantar mattina e sera,
che domani è primavera.
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Primavera brilla nell’aria di Giacomo Leopardi
Primavera d’intorno
Brilla nell’aria, e per li campi esulta,
sì che a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
gli altri augelli, contenti, a gara insieme,
per lo libero ciel fan mille giri,
pur festeggiando il loro tempo migliore.
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È dolce primavera di Virgilio
Alla selve, alle foglie dei boschi è dolce primavera;
a primavera gonfia la terra avida di semi.
Allora il Cielo, padre onnipotente, scende
Con piogge fertili
E accende ogni suo germe. Gli arbusti risuonano
Del canto degli uccelli, i prati rinverdiscono.
E i campi si aprono: si sparge la tenera acqua;
ora al nuovo sole si affidano i nuovi germogli.
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Primavera di Roberto Piumini
Quando la terra
è giovane e fresca,
quando la testa
è piena di festa,
quando la terra
splende contenta,
quando di erba
odora il vento,
quando di menta
profuma la sera,
è primavera.
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Canzone primaverile di Federico Garcia Lorca
Escono allegri i bambini
dalla scuola,
lanciando nell’aria tiepida
d’aprile tenere canzoni.
Quanta allegria nel profondo
silenzio della stradina!
Un silenzio fatto a pezzi
da risa d’argento nuovo.
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Canzone di primavera di William Blake
Ecco la primavera, ecco la primavera,
Fate il vostro nido, uccelli;
Intrecciate paglia e piume,
Fate del vostro meglio.
Ecco la primavera, ecco la primavera,
Anche i fiori vengono;
Viole del pensiero, gigli, narcisi
Per ogni dove spuntano.
Ecco la primavera, ecco la primavera,
Tutto è fertile, pingue;
Faville e fremiti sul fiume,
La gioia è ovunque.
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Io sono la primavera di R. Pezzani
Lucciole belle, venite a me;
son principessa son figlia di re.
Ho trecce d’oro filato fino,
un usignolo che canta sul pino,
una corona di nidi alle gronde,
una cascata di glicini bionde,
un rivo garrulo limpido, fresco,
fiori di mandorlo, fiori di pesco.
Ho veste verde di vento cucita,
tutta di piccoli fiori fiorita;
occhi di stelle sul viso sereno,
dolce profumo di viole e di fieno;
e per il sonno dei bimbi tranquilli,
la ninna nanna felice dei grilli.
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Una farfalla messaggera di primavera di G. Gozzano
La messaggera della Primavera
è timida, sfuggevole alle dita,
cosciente di sua fragilità;
quasi non volta, s’abbandona al vento
e visita la primula e l’anemone,
la pervinca, il galanto, il bucaneve;
il vento marzolino fa tremare
petali e ali dello stesso tremito.
Filastrocche sulla primavera di Gianni Rodari
Viva la primavera di Gianni Rodari
Viva la primavera
che viaggia liberamente
di frontiera in frontiera
senza passaporto,
con un seguito di primule,
mughetti e ciclamini
che attraversando i confini
cambiano nome come
passeggeri clandestini.
tutti i fiori del mondo son fratelli.
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Filastrocca di primavera di Gianni Rodari
Filastrocca di primavera
più lungo è il giorno,
più dolce la sera.
Domani forse tra l’erbetta
spunterà qualche violetta:
Oh prima viola fresca e nuova
beato il primo che ti trova,
il tuo profumo gli dirà,
la primavera è giunta, è qua.
Gli altri signori non lo sanno
e ancora in inverno si crederanno,
magari persone di riguardo,
ma il loro calendario va in ritardo.
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Primavera di Gianni Rodari
Conosco una città
dove la primavera
arriva e se ne va
senza trovare un albero
da rinverdire,
un ramo da far fiorire,
di rosa o di lillà.
Per quelle strade murate
come prigioni
la povertà s’aggira
con le migliori intenzioni
appende un po’ di verde
ai fili del tram, ai lampioni,
sparge dei fiori
davanti ai portoni
(e dopo un momentino,
se li prende un netturbino).
Altro da fare non le rimane,
per settimane e settimane,
che dirige il traffico
delle rondini, in alto,
dove la gente
non le vede e non le sente.
Di verde in quella città
(dirvi il suo nome non posso)
ci sono soltanto i semafori
quando non segnano rosso.
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21 Marzo di Gianni Rodari
La prima rondine
venne iersera
a dirmi: “È prossima
la Primavera!
Ridon le primule
nel prato, gialle,
e ho visto, credimi,
già tre farfalle”.
Accarezzandola
così le ho detto:
“Sì è tempo, rondine,
vola sul tetto!”
Ma perché agli uomini
ritorni in viso
come nei teneri
prati il sorriso
un’altra rondine
deve tornare
dal lungo esilio,
di là dal mare.
La Pace, o rondine,
che voli a sera!
Essa è per gli uomini
la primavera.
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