
Arlecchino è il nome di una maschera di Carnevale tipica italiana. È un personaggio famoso per il costume di tanti colori che indossa. Nel linguaggio comune “arlecchino” è diventata una parola che si usa per indicare oggetti o animali di molti colori. Chi era veramente Arlecchino? Scopriamo la sua storia.
GUARDA ANCHE: Attività di Carnevale per bambini
Qual è la storia di Arlecchino?
Il personaggio di Arlecchino ha caratteristiche ben precise. È soprattutto il suo costume ad avere una storia. Ve la racconto!
Quel giorno a scuola la maestra aveva una notizia da dare ai bambini. Avrebbero organizzato una festa per il giorno Carnevale. Ogni bambino in maschera avrebbe preso parte a uno spettacolo. La gioia dei bambini scoppiò in classe, immaginando la giornata di giochi e divertimento.
Nei giorni successivi ogni bambino iniziò a preparare il proprio travestimento. C’era chi si faceva cucire un abito da principessa, chi preparava un travestimento da ricco signore o da cavaliere mascherato.
Venne il giorno dello spettacolo e ogni bambino si presentò a scuola mascherato pronto a divertire i compagni con una breve interpretazione del proprio personaggio. A un certo punto salì sul palco un bambino con un costume mai visto. Era stato cucito con ritagli di stoffa di tanti colori diversi. Non potendo permettersi di acquistare nuove stoffe aveva utilizzato degli avanzi trovati a casa. Era un costume tutto colorato che metteva allegria, ma non aveva un nome e neanche una storia da raccontare. Il bambino improvvisò inventando sul momento un discorso che in realtà non aveva senso ma faceva tanto divertire i compagni. Il vero scopo della festa era proprio divertirsi dando sfogo alla fantasia.
Alla fine dello spettacolo tutti applaudirono. La maestra trovò il nome adatto per descrivere il travestimento di tanti colori: “Lo chiameremo Arlecchino” e fu così che nacque una delle maschere di Carnevale più amate.
Qual è l’origine di Arlecchino?
Come altre maschere tradizionali italiane, Arlecchino è legato a una città precisa. Nel suo caso si tratta di Bergamo. Il nome potrebbe essere stato ispirato da Hellequin, un diavolo buffone citato in leggende francesi del Duecento.
Come è nata la maschera di Arlecchino?
La prima volta che si sente parlare di Arlecchino è nella seconda metà del Cinquecento quando un attore italiano di nome Alberto Ganassa sceglie come nome d’arte Harlequin. Nella tradizione teatrale esisteva già un personaggio di nome Hellequin, un diavolo burlone, sempre affamato che si divertiva a spaventare i sempliciotti. Ai tempi se un personaggio aveva successo veniva copiato anche da altri attori e infatti da Seicento si diffusero nelle piazze europee gli spettacoli con un personaggio di nome Arlecchino. Prima di prendere il nome di Arlecchino, questo personaggio dalla storia ben precisa, si chiamava Zanni.
Caratteristiche di Arlecchino
Quando un attore interpretava Arlecchino non solo indossava il costume variopinto ma si comportava in modo ben preciso. La parte di Arlecchino prevedeva grandi discorsi, monologhi senza né capo né coda in cui sembrava volesse dire tante cose ma alla fine era un discorso senza senso. Arlecchino era sempre in movimento, camminando sul palco, facendo anche salti acrobatici. Nelle scene finali Arlecchino dava o prendeva botte, per questo motivo porta sempre al fianco quel bastone che è in realtà un manganello.
LEGGI ANCHE:
Lascia un commento