
Le fiabe sono state analizzate da molti studiosi per capire il loro significato e la loro utilità. Potremmo prenderle così come sono e deliziarci del racconto, ma non possiamo negare che ci siano immagini forti e modelli non sempre corretti. Due genitori inglesi si sono interrogati anche su modello femminile e maschile che passa dalle fiabe. Lei illustratrice e lui informatico hanno riscritto le fiabe classiche invertendo i generi dei personaggi. Cosa succede se è il padrigno malvagio e non la matrigna? Cosa cambia se ci sono belli addormentati e non belle addormentate? È la sfida che si propone il libro Fiabe d’altro genere di Karrie Fransman e Jonathan Plackett, edito da Rizzoli.
Come è nata l’idea del libro
Plackett racconta che da bambino suo padre leggeva le storie invertendo i generi dei personaggi. Il gatto con gli stivali diventava una gatta, il lupo cattivo una lupa e via dicendo. L’idea che si era fatta lui da bambino era che tutti potessero fare tutto. Diventato genitore, insieme a Karrie Fransman, legge le fiabe alla loro figlia e si accorge che trasmettono modelli che in realtà vorremmo estirpare. La fanciulla è indifesa e viene salvata dal principe. Non c’è mai un uomo che pianga o accudisca la casa, mentre le donne sono descritte spesso in questi ruoli. Da informatico Plackett inventa un algoritmo che permette di sostituire il genere maschile con quello femminile. I principi diventano principesse, gli orchi orchesse, ma rivedendo i testi scoprono che non è solo una questione di vocaboli ma di concetti.
Fiabe contro gli stereotipi di genere
Se i racconti sono rimasti uguali nelle vicende e nei finali, nella versione di Fiabe d’altro genere è cambiata la dinamica tra i ruoli. Le fiabe classiche dipingevano un modello femminile sicuramente in auge ai tempi in cui sono state inventate, ma ai bambini di oggi pongono le basi dello stereotipo. Provate a pensarci… Biancaneve resta a rassettare la casa mentre i nani vanno al lavoro. Cenerentola viene salvata dal principe azzurro. È furbo il gatto con gli stivali, mentre Cappuccetto Rosso passa per poco sveglia nel confondere il lupo con la nonna. Invertendo il genere dei personaggi abbiamo protagoniste femmine che salvano i maschi, ma anche lupe cattive e uomini che cucinano e fanno le pulizie.
L’esperimento è molto interessante. Forse qualche bambino che non ha mai sentito queste storie potrebbe non cogliere l’inversione di ruoli, ma godrà sicuramente di una esposizione a diversi modelli di comportamento sia da parte dei personaggi femminili sia da parte di quelli maschi.
Alcune note sul libro
Nel libro vengono proposte dodici fiabe. Il racconto è uguale a quello tradizione, non sono stati tolti personaggi cattivi e non ne sono stati aggiunti. È stato invertito solo il genere dei personaggi. Alcuni racconti sono lunghi e si presta a una lettura ad alta voce, più che a una lettura autonoma. Molto belle le illustrazioni anche se poche rispetto al testo.
Il mio consiglio è di proporlo a bambini dai 9 anni in avanti, meglio ancora se più grandi, per interrogarsi su come cambiano i concetti semplicemente invertendo i generi: evidenziare insieme le differenze rispetto alla fiaba tradizionale e commentarle.
Fiabe d’altro genere
Karrie Fransman e Jonathan Plackett
Rizzoli
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