
Gli attacchi d’ira nei bambini sono una reazione frequente, ma che necessitano di aiuto da parte dei genitori e in alcuni casi di uno specialista. Perché avvengono gli attacchi d’ira? Come comportarsi? Come aiutare un bambino con attacchi d’ira?
Cosa sono gli attacchi d’ira?
Gli attacchi d’ira sono situazioni in cui un bambino si rivolge con rabbia verso persone o cose. Possono avvenire per manifestare rifiuto, opposizione, scontento. Durante gli attacchi d’ira i bambini sfogano un forte sentimento negativo anche con violenza, spesso si pentono dei loro gesti passato il momento di maggiore intensità. La difficoltà a gestire le emozioni forti che sfociano negli attacchi d’ira è causa di grande frustrazione per i bambini e per i genitori.
Educazione emotiva
Il percorso che aiuta i bambini a superare gli attacchi d’ira inizia dall’educazione emotiva. Si aiutano i bambini a capire quali sono le emozioni e quali reazioni scatenano in noi. Spiegare come gestire la rabbia potrebbe essere riduttivo in quanto gli attacchi d’ira a volte sono la punta di iceberg di un quadro emotivo più complesso con paure e difficoltà che i bambini fanno fatica e far emergere. Affidarsi a un consulente è una scelta che permette di aiutare i bambini in modo corretto.
Dialogare con i bambini
Pur essendo importante la figura del consulente esterno, il dialogo in famiglia rappresenta un aiuto molto grande per i bambini che hanno attacchi d’ira. Attenzione a non sgridare, a non giudicare usando parole che possono diventare etichette. Raccontiamo ai bambini la nostra giornata, senza evitare eventuali difficoltà che possiamo aver avuto per costruire pian piano una relazione di confidenza.
Spiegare cosa sono ira, rabbia e collera
I bambini hanno bisogno di sentirci parlare di ciò che li preoccupa, pur senza arrivare a farne una ossessione. Se siamo stati bambini collerici possiamo spiegare come abbiamo superato questa fase, quali pensieri ci hanno convinto a lavorare su noi stessi per imparare a controllarsi. Lasciamo sempre aperta la porta di un futuro migliore, evitando previsioni nefaste con l’intenzione di vederli reagire.
Cosa non funziona con gli attacchi d’ira?
L’atteggiamento dei genitori o di chi si occupa dei bambini è importante per aiutarli a superare gli attacchi d’ira. Ci sono atteggiamenti che funzionano e altri che non vanno bene. Ad esempio è meglio evitare di:
- sgridare i bambini per le loro reazioni
- punirli se si arrabbiano
- alzare la voce o arrabbiarsi più di loro
- impaurirli con l’idea che gli attacchi di rabbia li renderanno persone senza amici
Cosa funziona con gli attacchi d’ira?
I bambini che faticano a controllarsi sanno perfettamente qual è il loro problema e ne soffrono. Possiamo aiutarli a sperimentare reazioni più controllate e costruire fiducia sulle loro capacità si superare il problema. Ad esempio possiamo:
- affrontare i momenti in cui si verificano più spesso gli attacchi d’ira con un atteggiamento che aiuta a evitarli: ad esempio invece di ordinare di andare a lavarsi le mani, possiamo invitare il bambino a venire a lavarsi le mani con noi
- commentare scene di film o cartoni animati in cui un personaggio perde il controllo e valutare insieme come avrebbe potuto reagire diversamente
- leggere libri sulla rabbia e scoprire soluzioni pratiche per affrontare gli attacchi d’ira
- aspettare pazientemente di fianco al bambino che lui si calmi, contenendolo se necessario, mostrando con il nostro esempio come si affronta un momento di rabbia.
Aiutare un bambino collerico
A un bambino collerico con tendenza a frequenti attacchi d’ira può essere utile proporre spesso attività all’aperto in cui sfoghi le sue energie e costruisca la fiducia nelle proprie capacità. È utile fare in modo che frequenti altri bambini al di fuori della scuola, a volte stuzzicano i fratelli più grandi perché non altri amici con cui giocare. Facciamo attenzione che questo bambino dorma a sufficienza, abbia durante la giornata momenti di pausa, magari anche con un bagno rilassante, che possa dedicarsi al gioco spontaneo. Può essere utile anche il gioco con l’acqua in una vaschetta o nel bidet.
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