
Vi capita mai di leggere un libro e al termine provare a cercare sul web un personaggio che assomigli ai protagonisti o il luogo in cui è ambientato? A me capita spesso, ovviamente solo con i libri che mi piacciono molto. Vi anticipo che dopo aver finito di leggere Crack! Un anno di crisi ho iniziato a cercare informazioni sulle yurte. Vi spiego il motivo.
Una famiglia si racconta
Crack! Un anno di crisi di Marie-Aude Murail è catalogato come libro per ragazzi, ma i protagonisti sono anche adulti: due genitori e due figli. Queste quattro persone raccontano separatamente le loro giornate, soprattutto le loro difficoltà con il lavoro o con la scuola. Ognuno di loro avrebbe un motivo valido per scappare dalla propria quotidianità e rifugiarsi in un comodo nascondiglio. È esattamente ciò che accade quando vedono la pubblicità della yurta.
La mamma, insegnante di scuola dell’infanzia, snervata dai genitori e dalla burocrazia che le chiede di incasellare i bambini in una griglia di valutazione, compra una rivista per caso e vede la pubblicità della yurta. Il padre, responsabile di una ditta di trasporti venduta a una multinazionale che vuole licenziare tutti, non accetta di essere impotente di fronte al licenziamento di quelle persone che lui aveva voluto aiutare: una ragazza madre, un uomo con problemi di droga ne suo passato, un ragazzo con disagio psicologico.
Ricerca di un nuovo stile di vita
Quando il padre sfoglia per caso la rivista che gira per casa, legge l’articolo su una famiglia che stava crescendo due figli vivendo in una yurta. Decide di andarli a conoscere dal vivo e lì qualcosa cambia. La figlia ritaglia la foto della yurta e la appende in camera pensando che nessuno avesse notato quell’articolo, invece l’ha letto anche il fratellino che ha problemi a scuola.
Non vi racconto la seconda parte del libro, ma vi invito a leggerlo perché racconta di umanità, di solidarietà e di voglia di non rinunciare a una vita che abbia un valore vero. Non comprerò una yurta, ma il sogno di passare una vacanza in un rifugio mi è rimasto.
Crack! Un anno di crisi
di Marie-Aude Murail
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