
Da qualche anno Friburgo si è guadagnata l’appellativo di città ecologica, proponendo un modello urbano di basso impatto ambientale che oltre a favorire il risparmio energetico migliora la qualità della vita dei cittadini. Siamo andati a visitarla e abbiamo preso nota delle idee ecologiche più interessanti da copiare.
Come è diventata una città così ecologica?
La città di Friburgo si trova nella parte meridionale della Germania ai piedi della Foresta Nera. Le molte ore di sole all’anno hanno sicuramente incentivato l’installazione di pannelli solari ovunque, ma la spinta ecologista di questa città va cercata in cosa è accaduto negli anni ’70.
La minaccia di una nuova centrale nucleare a poca distanza dalla città ha mosso la coscienza ambientalista dei cittadini. Ci furono manifestazioni, proteste, forti azioni che riuscirono a bloccare i lavori. La maggioranza politica della città in quegli anni era in mano al Partito dei Verdi e da quella prima consapevolezza di voler proteggere il proprio ambiente sono nate tante iniziative ambientaliste.
Il quartiere Vauban
Siamo ancora negli anni ’70 quando a Friburgo viene costruito un quartiere interamente ecologico. È il quartiere Vauban, prototipo di case dal bassissimo impatto ambientale, che è un progetto altamente pionieristico. Siamo andati a visitarlo: è una lottizzazione di villette a schiera con pannelli solari, soluzioni per il risparmio energetico, gestione dei rifiuti autonoma con tanto di tritarifiuti e compostaggio. Le strade interne al quartiere sono chiuse alle auto di sera per permettere ai bambini di giocare liberamente.
GUARDA ANCHE: Strasburgo e Colmar
Quartieri ecologici
Vauban è stato il primo progetto urbano a impronta ecologica. Nella città sono nate anche poco distanti altre soluzioni a basso impianto ambientale, un esempio è garage solare interamente ricoperto di pannelli solari. Il quartiere Rieselfeld è nato come bonifica di un’area convertita a villaggio ecologico in cui sono state mantenute le aree verdi come riserve naturali.
Una cittadinanza green
I progetti dei quartieri non sono stati un sfizio di qualche architetto, ma un proposta caldamente accolta dalla cittadinanza. I primi a trasferirsi in questi quartieri sono stati anziani e famiglie con bambini, dichiarando l’interesse generale della cittadinanza di Friburgo per le tematiche ambientali.
Incentivi a chi usa la bicicletta
Ciò che si nota subito appena si entra a Friburgo è l’enorme quantità di biciclette. Sfrecciano come razzi a tutte le ore, popolano stalli che sembrano immensi e si muovono su corsie preferenziali grandi come autostrade. Da curiosi ci siamo chiesti se fosse nato prima l’uovo o la gallina: l’amministrazione urbana ha assecondato una esigenza dei cittadini che si muovevano in bicicletta o li ha incentivati? C’è stata una azione di incentivi e questa è la parte più interessante.
Nel 2010 la Comunità Europa ha redatto un documento per gli incentivi all’uso delle biciclette con motivazioni non solo ambientali, ma anche per il benessere della persona. È un documento rivolto alle amministrazioni urbane che qui a Friburgo hanno saputo tradurre in realtà con progetti reali. Facciamo qualche esempio di incentivi all’uso della bicicletta:
- grandi posteggi gratuiti o a pagamento in prossimità dei punti cittadini di maggior affluenza: la ciclostazione ospita 1000 biciclette con un sistema che permette di alzarle e disporle su due file verticali per guadagnare spazio;
- limite di velocità di 30 km/h per le auto nei quartieri urbani: questo permette di evitare i dossi per obbligare le auto a rallentare, dossi che diventano pericolosi per le biciclette, rendendo quasi nullo il vantaggio di muoversi in auto (in bicicletta si fa prima)
- ampie corsi ciclabili
- posteggi per automobili molto cari in centro: noi per la mezz’ora in cui siamo entrati in hotel a registrare l’arrivo abbiamo pagato 2 euro ed era un posteggio su strada con il parchimetro
- corsie per biciclette anche sulle scalinate
Abitanti di Friburgo in ottima forma
L’abitudine a muoversi in bicicletta comporta alcune conseguenze che si notano immediatamente: la corporatura media dei cittadini è più atletica dei vicini connazionali di Stoccarda, ad esempio. Si muovono in bicicletta persone di tutte le età, con grande inventiva in fatto di zaini, ma non di cestini. Difficile non notare le donne che hanno un’età tra i 60 e 70 anni che si muovono in bicicletta con il loro zaino, sono magre e portano i capelli grigio naturale. Ci piace pensare che siano state tra le prime a manifestare negli anni ’70 contro la centrale nucleare e a dar vita a questo cambiamento.
Negozi e locali eco friendly
Il settore del commercio ha seguito l’onda eco friendly della città. Passeggiando per il centro non si notano negozi di grandi franchising, per enorme gioia di chi scrive che invece a Stoccarda si sentiva in centro Milano con gli stessi brand. Si notano invece negozi di riciclo e commercio di prodotti green:
- negozi di libri usati
- abbigliamento ecologico
- sartorie
- alimentari biologici e no waste
- antiquari e negozi dell’usato.
I negozi che non hanno una unica tendenza di prodotti espongono in vetrina articoli che dimostrano di essere perfettamente in linea con le scelte ambientaliste dalla città:
- kit per le pulizie ecologiche (piumini, spazzole, flaconi per detergenti fatti in casa)
- borracce di ogni genere
- cesti e borse in stoffa
- abiti in tela di cotone
Vantaggi di essere città universitaria
La presenza di una gran quantità di giovani in città potrebbe far pensare a un ambiente universitario fatto di take away e fast food. Mc Donald’s non manca, ma nelle ore che abbiamo passato nella zona della città più frequentata da universitari abbiamo visto borracce dell’acqua, contenitori emetici con i pasti e al limite pizza. L’area attorno alla biblioteca universitaria di sera si popola di ragazzi che suonano e ballano, stanno seduti sulla piazza delle fontane come in Plaza Mayor a Madrid e trasformano un angolo del vicino parco in pista da ballo in coppia.
Mercato cittadino eco friendly
Se fate una passeggiata nella piazza della cattedrale al mattino, potrete vedere una forma di mercato eco friendly. Su un lato della piazza ci sono gli alimentari e sull’altra il non alimentare. Se vi capita, guardate i banchi da dietro e scoprirete che sono carretti con banchi pieghevoli. Si trovano frutta, verdura, miele, formaggi e piante. Molti venditori hanno uno spazio così ridotto che fanno proprio pensare di essere produttori locali. Nella sezione no food c’è una scelta di prodotti ancora una volta orientati all’ambiente: saponi fatti a mano, giochi in legno, spazzole, giochi semplici come le biglie o le barchette da portare sui canali di Friburgo.
Soluzioni zero waste
A Friburgo la lotta alla plastica è iniziata tanti anni fa. Oltre ai negozi biologici ci sono negozi no waste in cui si vendono assorbenti in stoffa, macina cereali, bottiglie e contenitori in vetro di vari formati, oltre a molti altri prodotti riutilizzabili. Due soluzioni sono da copiare: il sacchetto di carta al banco alimentari sfusi e il bicchiere riciclabile per chi prendere una bevanda take away.
No Menu Kids
Noi abbiamo soggiornato in un albergo molto centrale con ristorante che non fornisce Menu Kids perché preferiscono promuovere una alimentazione varia anche nei bambini, invece del solito menu cotoletta e patatine, per cui chi ha bambini può scegliere quello che vuole dal menu e riceverà porzioni ridotte a metà del costo. Da mamma che raziona le patatine fritte mi sono trovata pienamente d’accordo con questa scelta che andrebbe esportata!
Lascia un commento