
Ogni anno aspettiamo la scelta dei vincitori del Premio Andersen, ambito riconoscimento per la letteratura dell’infanzia, perché ci suggerisce sempre titoli molto interessanti da leggere. Si è conclusa l’edizione del 2020 con la lista dei libri premiati. Scopriamoli tutti con le relative motivazioni.
Miglior libro 0-6 anni
Desperado (Beisler) di Ole Könnecke – trad. di Chiara Belliti
Per rappresentare con piglio incalzante, divertito e leggero un’avventura capace di sottolineare, nei territori dell’invenzione e in dialogo con l’immaginario, l’intraprendenza dell’infanzia; per la capacità di coniugare narrativamente e con chiarezza i linguaggi della parola e del segno destinati ai più piccoli.
Miglior libro 6-9 anni
La buca (Camelozampa) di Emma Adbåge – trad. di Samanta K. Milton Knowles
Per una rappresentazione vivacissima e vera dell’infanzia, dei suoi bisogni e dei suoi desideri. Per raccontarci in modo piano e garbato come spesso gli adulti siano incapaci di comprendere il mondo dei bambini. Per la bellezza di illustrazioni di grande efficacia e freschezza narrativa.
Miglior libro 9-12 anni
Le parole di mio padre (HarperCollins) di Patricia MacLachlan – trad. di Stefania Di Mella
Per la capacità dell’autrice di affrontare il tema della perdita senza cedere a didascalismi, scegliendo ogni parola con ponderata efficacia. Per offrire una riflessione non scontata sul rapporto tra genitori e figli e sull’importanza della cura reciproca. Per l’attenzione alla poesia, lieve eppure straordinaria, che emerge dal racconto del quotidiano.
Miglior libro oltre i 12 anni
Nella bocca del lupo (Rizzoli) di Michael Morpurgo – ill. di Barroux – trad. di Bérénice Capatti
Per la capacità di mettere al centro della narrazione non tanto la storia di una vita quanto la storia di una scelta, attraverso una voce autentica. Per il ritorno di un grande autore capace di rendere attuale un tempo che rischia di essere dimenticato. Per il racconto parallelo condotto dalle illustrazioni magistrali, capaci di fondersi con il testo in un’unica, perfetta, narrazione.
Miglior libro oltre i 15 anni
Alla fine del mondo (Mondadori) di Geraldine McCaughrean – trad. di Anna Rusconi
Per un’avventura che recupera le atmosfere dei classici del genere permeandole di nuova linfa vitale. Per una storia dove si scontrano paura e coraggio, in un percorso di formazione fatto di tensione e conquiste. Per la riflessione sulla capacità di adattamento dell’uomo, ma anche sul desiderio mai sopito di conoscere di più, sfidando i propri limiti e affrontando l’ignoto.
Miglior albo illustrato
Tutto cambia (Orecchio Acerbo) di Anthony Browne
Per rappresentare al meglio l’opera di uno dei grandi maestri dell’illustrazione internazionale. Per essere un perfetto esempio del rapporto che sempre dovrebbe instaurarsi fra testo e illustrazione. Per un’opera intensa e lieve che riserba al lettore continue sorprese ed emozioni.
Miglior libro di divulgazione
Che cos’è un fiume? (Topipittori) di Monika Vaicenaviciené
Per mostrarci mirabilmente quanto possano essere diverse e stimolanti le strade del divulgare. Per la suadente e pacata bellezza delle immagini che, pagina dopo pagina, interpretano e al tempo stesso svelano. Per uno sguardo attento e curioso che affronta il tema da una ricca pluralità di punti di vista.
Miglior libro fatto ad arte
Nello spazio di uno sguardo (Terre di mezzo) di Tom Haugomat
Per la capacità di restituire con notevole intensità narrativa la storia di una vita che attraversa gli accadimenti del proprio tempo, ricollegando così particolare a universale; per modulare la narrazione in un impianto dalla grande forza visiva che scaturisce dall’incontro tra illustrazione, soluzioni grafiche e scelte di prospettiva.
Miglior libro senza parole
L’isola (Lemniscaat) di Mark Janssen
Per l’uso immaginifico del colore, che esplode sulla pagina e racconta la vitalità della natura, in un viaggio emozionante e ricco di sorprese. Per la forza evocativa delle illustrazioni, che invitano il lettore a completare la storia. Per una storia d’amicizia che non conosce confini e per lo sguardo dell’infanzia, che sa spingersi oltre la superficie delle cose.
Miglior libro a fumetti
Nera. La vita dimenticata di Claudette Colvin (Einaudi ragazzi) di Émilie Plateau – trad. di Silvia Mercurio
Per la forza di una narrazione necessaria e urgente, volta a inquadrare vicende storiche sottolineandone però con uguale intensità l’attualità intorno al tema dei diritti civili; per la capacità di rendere accessibile a tutte e a tutti, anche in età evolutiva, una storia poco nota, pure attraverso l’adattamento in letteratura illustrata.
Miglior libro mai premiato
John della notte (Equilibri) di Gary Paulsen – ill. di Peppo Bianchessi – trad. di Manuela Salvi
Per averci riportato il nome di un grande narratore i cui libri sono per la gran parte finiti fuori catalogo. Per un’opera corale, intensa e drammatica che ci racconta una delle pagine più buie della schiavitù negli Stati Uniti. Per mostrarci, implicitamente, come l’arma più preziosa e potente sulla strada del riscatto sia quella del possesso dello scrivere e del leggere, della cultura.
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