
Ogni volta che parliamo di apprendimento riferito ai ragazzi il pensiero va sempre alla scuola. Non è il solo luogo in cui si apprende, ma è sicuramente uno dei perni centrali dell’adolescenza. Impostare un metodo di studio valido è una premessa imprescindibile da affrontare gli argomenti da approfondire per far emergere i talenti dei ragazzi.
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Imparare a impostare un metodo di studio è il naturale proseguimento degli insegnamenti sull’ordine e autonomia che davamo ai ragazzi quando erano bambini. Ai tempi dovevano saper svolgere in modo autonomo una serie di azioni per essere pronti nel momento in cui l’adulto comunicava la scadenza del tempo (prepararsi per uscire di casa, riordinare la cameretta prima di cena, ecc). Durante gli anni della scuola superiore di primo e secondo grado la richiesta di autonomia si sposta sul tempo: non si tratta più di saper fare cose da soli, ma di saper gestire il tempo, le proprie azioni e impulsi a fare altro, imparare a fare ordine nella giornata, negli argomenti da studiare e nella propria mente.
Per impostare un metodo di studio valido i ragazzi dovranno imparare a:
- organizzare il tempo
- creare un ambiente che agevoli la concentrazioni
- ordinare gli argomenti per priorità
- apprendere nuovi strumenti per memorizzare e fare schemi
Come organizzare il tempo e il lavoro
Durante gli anni della scuola superiore di primo e secondo grado i ragazzi devono necessariamente imparare a organizzare il tempo e il lavoro a casa. Questo è il primo passo per imparare un metodo di studio efficace che li renda autonomi e li aiuti a comprendere bene gli argomenti e fissarli nella memoria a lungo termine, non solo per il tempo della verifica. Quali sono i passaggi essenziali per organizzare lo studio?
Fissare un limite di tempo
I ragazzi che fanno sport agonistico hanno spesso un ottimo rendimento a scuola. Siamo portati a pensare che questo dipenda dalla propensione all’impegno o peggio che ci sia l’insegnante che chiude un occhio sapendo che il ragazzo è impegnato nelle gare. La seconda ipotesi è assolutamente falsa, anzi è più probabile il contrario: gli insegnanti potrebbero pensare che lo studente sportivo dia più priorità allo sport che alla scuola. La prima ipotesi è uno degli elementi determinanti: lo sport insegna costanza e impegno, ma la certezza è che ha orari fissi. Gli allenamenti iniziano alle 19? Per le 18.30 devo per forza aver finito i compiti perché poi devo uscire, torno tardi, sarò stanco e non potrò studiare dopo cena.
Chi di noi non ha praticato sport durante gli anni di scuola sa bene che spesso si tira in lungo sapendo che tanto poco cena c’è sempre tempo per ripassare. Rimandare lo studio alla sera è sbagliato perché la mente è troppo stanca e se resta attiva farà più fatica ad abbandonarsi al sonno. Durante l’adolescenza il tempo necessario alla decompressione per prendere sonno è più lento rispetto all’infanzia e all’età adulta.
L’esempio dello sport ci serve per capire che dobbiamo fissare dei limiti di tempo. La scadenza non sarà l’inizio degli allenamenti, ma potrebbe essere l’ora di cena. Si studia fino alle 19.30 poi basta.
Organizzare il tempo di studio
Dopo aver fissato l’arco temporale che dedicheremo allo studio, dobbiamo organizzare le attività al suo interno. Se dobbiamo studiare e fare gli schemi di 20 pagine in un’ora, perché ci sono altre materie, facciamo un breve calcolo e scopriamo che dobbiamo procedere al ritmo di 5 pagine in un quarto d’ora.
Per rispettare i tempi i ragazzi avranno bisogno di un orologio, meglio se da scrivania. La presenza dell’orologio potrebbe creare ansia, ma se affrontano il problema come una sfida riusciranno a non farsi prendere dalla morsa del panico. Sappiamo che la mente degli adolescenti è fortemente influenzata dal concetto di premio: aiutiamoli a stabilire quale potrà essere il premio se raggiungono il limite di tempo senza sforare. Potranno fare una pausa con un videogioco? Potranno guardare i video su Youtube?
La nostra mente è impostata per migliorarsi sempre e seguire gli input che le diamo. Se facciamo nostro il concetto di sfida con noi stessi, la mente ci aiuterà a ottimizzare il tempo e cercare soluzioni per studiare velocemente e bene.
Imparare a ordinare gli argomenti
All’interno delle nostre venti pagine di esempio ci saranno concetti più importanti e altri meno. I primi dovranno essere ben chiari perché sicuramente li ritroveremo nel test. Come fare a riconoscerli? Seguire attentamente le lezioni: il professore sottolinea sempre i concetti più importanti. Segnarsi le domande delle interrogazioni precedenti, anche se fossero un altro argomento ci aiutano a capire come il professore verifica se conosciamo l’argomento. Imparare cosa vuole il professore: approfondimenti, collegamenti, definizioni, riconoscimento dei rapporti di causa-effetto.
Può sembrare sminuente impostare il metodo di studio sulle richieste del professore, ma alla scuola superiore è lui che rappresenta il banco di prova per testare se abbiamo studiato. Prendiamo questo metodo come impostazione iniziale dell’apprendimento, sapendo che ogni argomento potrà essere approfondito da quei punti prioritari che il rapporto con il professore ci ha aiutato a riconoscere.
In pratica, ragionare per priorità significa dare una lettura generale al testo e riprenderlo successivamente per fare una lettura critica in cui scremare i dettagli dai punti salienti che invece finiranno nello schema.
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