Un genitore passa la sua vita a costruire l’autonomia dei figli. Loro non sempre ci ascoltano, hanno un concetto del tempo dilatato che arriva a sminuire il valore dei consigli dei genitori. Prima o poi il giorno della prova arriva e i figli dovranno dimostrare se riescono a stare in piedi da soli, quali valori hanno conservato e per quali sono disposti a battersi. “Qualcosa ci inventeremo” di Giorgio Scianna (Einaudi) è un libro di formazione che consiglio di far leggere ai ragazzi.
Mirko e Tommaso sono fratelli. Hanno rispettivamente 17 e 11 anni. Da quattro mesi sono orfani, dopo un incidente stradale che ha coinvolto i genitori. A occuparsi di loro sono rimasti due zii, fratelli della madre, ma vivono in un’altra città e non se la sono sentita di portare via i ragazzi dal loro ambiente a pochi mesi dalla fine della scuola. Mirko e Tommaso vivono da soli, nella casa che hanno diviso con i genitori.
La quotidianità di due orfani è fatta di responsabilità: sono loro a doversi mettere la sveglia per andare a scuola. Sono loro a dover fare la spesa, gestire i soldi che lo zio Eugenio, loro tutore, passa ogni settimana. Il giudice tutelare vuole gli scontrini di ogni acquisto e i ragazzi si trovano a gestire anche situazioni paradossali in cui non sanno come giustificare un euro nella macchinetta per una bottiglia d’acqua al pronto soccorso perché non rilascia scontrino.
Le difficoltà sembrano passare in secondo piano rispetto alla fatica di crescere. I genitori devono aver lavorato bene con questi ragazzi che sanno di dover alternare il tipo di pesce che mangiano, quali medicine prendere senza chiedere autorizzazione allo zio tutore e come occuparsi dei loro vestiti. I voti di scuola si mantengono alti, ma restare al passo con la vita degli amici diventa più difficile.
Mirko vorrebbe andare a Madrid a vedere una partita di Champions. È l’occasione per passare la prima notte con la ragazza con cui si è messo da poco. Il viaggio costa e lui non ha libertà di gestione dei soldi. Lo zio non autorizza la spesa e Mirko chiede un prestito a un ragazzo con una brutta fama. È un aguzzino che cercherà di convincerlo a ricambiare il favore spacciando droga.
Il lieto fine arriva con un colpo da maestro, in cui tutti questi personaggi splendidamente costruiti riescono a dare il meglio di sé, anche quel lato che non era emerso prima, senza scadere nella banalità.
Qualcosa ci inventeremo è un libro molto dolce e commovente che si basa sull’amore tra due fratelli che non crolla nemmeno nei momenti peggiori.
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