Viviamo in una quotidianità invasa dalla tecnologia e siamo arrivati al punto che vietare il cellulare a un figlio è anacronistico. L’uso continuo dello smartphone può creare dipendenza con conseguenze sul benessere dei ragazzi e sul loro apprendimento. Come possiamo intervenire? Il libro Mio figlio non riesce a stare senza smartphone di Giuseppe Lavenia suggerisce alcune strategie utili per staccare un figlio dal cellulare.
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Spiegare i rischi del cellulare
Ogni decisione che riguarda i nostri ragazzi andrebbe sempre discussa con loro. In alcuni casi è inevitabile che si ribellino e reagiscano male quando si tratta di privarli di un divertimento, ma devono conoscere i rischi da dipendenza dal cellulare e capire le nostre motivazioni. Instaurare un dialogo è sempre il primo passo.
Detox tecnologico fuori casa
Istituire mezz’ora al giorno di detox tecnologico è utile soprattutto se viene svolta fuori casa, lontani dalla routine e dalla tentazione di lasciarsi distrarre da altro. Suggeriamo di fare una passeggiata in un parco, un giro in bicicletta o per chi ama lo sport una corsa. Il contatto con la natura ha effetti rigeneranti e se riusciamo ad accompagnare i ragazzi avremo occasione di parlare con loro e costruire un rapporto di confidenza.
Disattivare le notifiche
Essere sempre connessi implica permettere che il mondo social invada costantemente la nostra vita. Le notifiche sono causa di distrazione, ma anche un permesso che diamo alla tecnologia di interrompere qualunque cosa stiamo facendo come se la notifica in arrivo fosse più importante. Disattiviamo le notifiche da social e app. Stabiliamo che ci possono essere momenti precisi in cui si consulta il cellulare: dopo pranzo, dopo la merenda, in attesa della cena.
5 Minuti di riflessione
Chi fa un uso continuo del cellulare per qualunque scopo corre il rischio di non avere mai tempo per ascoltare le proprie emozioni. L’impoverimento emotivo e la carenza di tempo dedicato a conoscersi e ascoltarsi possono causare quella fragilità che lascia la porta aperta ai problemi legati all’abuso tecnologico. Invitare i ragazzi a trascorrere cinque minuti di ascolto di se stessi è un aiuto per riequilibrare il tempo che dedichiamo a noi. Ascolteranno il respiro, rilasseranno il corpo, rifletteranno su cosa provano.
Lista delle cose da fare
Il grosso problema del cellulare in mano ai ragazzi è che li deconcentra dallo studio. È una distrazione che si paga cara, non solo in termini scolastici ma di benessere: la fatica di ristabilire ogni volta la concentrazione pesa sul benessere psicofisico. Possiamo insegnare ai ragazzi a fare una lista delle cose da fare nel pomeriggio. Al termine di ognuna avranno cinque minuti di pausa per consultare il telefono, ma così facendo stabiliscono un contatto maggiore con le priorità.
Diario della gratitudine
Tra i motivi più frequenti che portano i ragazzi a distrarsi con il cellulare ci sono noia e insoddisfazione. Spesso non si rendono conto che invece avrebbero di meglio da fare. Il diario della gratitudine è un esercizio di riflessione: ogni giorno dovremmo annotare le cose belle che ci sono accadute. Nel lungo periodo le attività più gratificanti riconquistano l’attenzione dei ragazzi.
Raccontiamo le nostre giornate
Se vogliamo confidenza, dobbiamo essere i primi a darla. Raccontare le nostre giornate, cosa abbiamo provato, come abbiamo affrontato i problemi è una grande lezione di vita che diamo ai figli, ma soprattutto ci aiuta a costruire il dialogo e occasioni in cui anche loro possono aprirsi a raccontarsi.
Stabilire luoghi off-limits
Abbiamo il cellulare in mano fin da appena svegli e lo usiamo per infinite attività. Creiamo spazi off limits in cui è vietato portare il cellulare: in bagno, a tavola, vicino al letto di notte (esistono le sveglie!), davanti alla tv se si sta guardando un film tutti insieme o si sta condividendo un gioco.
Diamo l’esempio
Se vogliamo staccare i figli dal cellulare dobbiamo essere i primi a dare l’esempio. Farà bene anche a noi allontanarci dalla tecnologia se la usiamo spesso. Evitiamo di prendere in mano il cellulare mentre i ragazzi sono con noi o di coprire le nostre mancanze dicendo che “è per lavoro”, anche il lavoro ha un limite. Stabiliamo momenti di relax in cui tutti possono prendere il cellulare per una durata ben precisa.
Rivolgersi a uno specialista
Ogni situazione che può creare disagio psicologico e dipendenza, nel momento in cui non è più gestibile con piccole strategie deve essere valutata da uno specialista. Ci sono i consultori con spazi orari dedicati ai ragazzi, ci sono gli sportelli psicologici nelle scuole, ci i medici curanti a cui chiedere un primo consiglio. Non aspettiamo che il tempo guarisca tutto, spesso è nostro nemico.
Mio figlio non riesce a stare senza smartphone
di Giuseppe Lavenia
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