
Educhiamo i nostri figli a essere autonomi fin dalla prima infanzia, ma appena iniziano le uscite serali o la necessità di percorrere lunghi percorsi riaffiora la tentazione di farsi accompagnare e dipendere dai genitori. Sia ben inteso, ci sono situazioni in cui un passaggio non si nega, ma se il problema è la pigrizia o la disorganizzazione bisogna correre ai ripari e ricordare gli adolescenti l’importanza dell’autonomia anche con soluzioni volutamente provocatorie come il tariffario dei passaggi.
Farsi rispettare dai figli
Lavoro da casa, ma anche se non dovessi lavorare il mio tempo sarebbe comunque prezioso e meritevole di rispetto. Essere sempre qui quando i miei figli tornano da scuola o mentre studiano ha infiniti vantaggi, ma uno svantaggio: mi portano ogni problema senza impegnarsi troppo a cercare una soluzione da soli. Mi si può interrompere per chiedere una traduzione dal latino (più comodo chiedere a mamma che aprire il dizionario), dove sia la divisa di basket o di portarli da qualche parte. Il mio tempo ha un valore e deve essere rispettato.
Quando i figli iniziano a uscire…
Con l’adolescenza, e ancora prima con la pubertà, le necessità dei ragazzi di uscire aumentano notevolmente. Ci sono le ricerche da fare in biblioteca con i compagni, le attività pomeridiane a scuola, gli allenamenti serali. “Mi vieni a prendere…” e “Mi porti…” sono la colonna sonora dell’adolescenza. Non mi sognerei mai di fare tornare a casa a piedi un adolescente di notte, ma se è grande abbastanza per prendere impegni e chiedere di essere portato a destinazione, lo è anche per ricambiare il favore. Come? Con i lavori domestici!
Adolescenti e lavori domestici
Uso i lavori domestici come merce di scambio, ma solo alcuni compiti. Apparecchiare la tavola, rifarsi il letto, cambiare le lenzuola del loro letto e fare la polvere nella loro stanza rientrano tra gli impegni fissi e non trattabili. Se devo andare a fare la posta fuori dal cinema alle undici di sera, con tutto il bene da cuore di mamma un lavoro in casa può anche farlo per ricambiare. A ben guardare le necessità sono: “Non posso andare in bicicletta perché arrivo tardi”, “Non mi piace andare a piedi perché mi stanco”. Come ribattere? Con un tariffario dei passaggio che ha come unico scopo dare una scossa e ricordare ai ragazzi che l’autonomia deve essere sempre un obiettivo da tenere ben presente.
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