
La prevenzione passa da una corretta alimentazione. Da anni si cerca di contrastare il consumo eccessivo del cosiddetto junk food (cibo spazzattura) per prevenire l’obesità infantile e malattie come diabete e malattie cardiovascolari che si potrebbero presentare in età adulta. I dati statistici non sono incoraggianti né sui bambini né sugli adolescenti. Cosa altro si può fare? All’estero qualcuno è già passato ai divieti.
Leggo un articolo sul Corriere della Sera su uno studio dell’Università di Chicago per dirottare le scelte alimentari degli adolescenti dal cibo spazzatura a cibo sano (Fonte: Sfruttare lo spirito ribelle dei ragazzi li convince a evitare il cibo spazzatura). Un gruppo di ricercatori ha analizzato le immagini e i messaggi subliminali passati nella pubblicità di molti cibi spazzatura e ha spiegato ai ragazzi il meccanismo di marketing che faceva leva sulla loro autostima, il senso di potere e di successo. Di riflesso i ragazzi si sono ribellati, come farebbero con un genitore autoritario e hanno deciso di consumare cibo più sano.
È una strategia molto schietta e non ho motivo di pensare sul successo che possa avere. Possiamo addirittura pensare di replicarla noi stessi, con i nostri figli, ma quando i ragazzi si trovano in giro cosa trovano effettivamente da mangiare? Penso al bar della scuola superiore, alla maggior parte dei bar locali dove possono acquistare uno spuntino tra le lezioni o quando escono con gli amici. È sempre possibile uscire con la mela in tasca? Anche quando si esce con gli amici di sera? Forse qualcun’altro ha avuto i miei dubbi: si può educare all’alimentazione corretta ma va regolata anche l’offerta. In alcuni paesi all’estero si è passati alla controffensiva con i divieti.
Londra vieta pubblicità di junk food in metro
Il Corriere della Sera pubblica la notizia che nella metropolitana di Londra è vietato esporre pubblicità di junk food. Il divieto entra in vigore il 25 febbraio 2019 e stabilisce che le aziende di fast food possono pubblicizzare solo alimenti sani. Stop a fotografie di bevande zuccherate, patatine fritte, ma anche alimenti con noci salate, uvetta e hamburger (Fonte: Londra dichiara guerra al junk food)
Vietato il cibo spazzatura alle casse
La decisione di vietare la pubblicità di junk food dalla metropolitana di Londra non arriva come un fulmine a ciel sereno in Gran Bretagna, dove la decisione di intervenire contro l’obesità infantile si sta facendo strada in vari ambiti. Nell’estate 2018 è stata comunicata la decisione di vietare l’esposizione di junk food sugli scaffali in stretta vicinanza alle casse per evitare di ingolosire i bambini (e non solo) durante l’attesa (Fonte: Vietati gli snack alle casse dei market).
Buoni spesa: non validi su cibo spazzatura
La proposta arriva dal Texas dove si è pensato di limitare l’utilizzo dei buoni spesa escludendo bibite zuccherate e alimenti poco sani, presentati in una lista (Fonte: Proposta di Texas disegno di legge vieterebbe destinatari di buoni alimentari da acquistare cibo spazzatura, bevande gassate)
Cibo spazzatura: tasse più alte
Danimarca e Ungheria hanno scelto di demotivare il consumatore di junk food passando dal portafoglio: gli alimenti definiti cibo spazzatura hanno subito un rincaro sulla tassazione, portando il prezzo finale a importi più alti per farne acquistare di meno (Fonte: Cibo spazzatura: come riconoscerlo e perché evitarlo)
Mi resta una domanda: è possibile che non abbiamo da soli la forza di volontà per stabilire cosa può essere consumato come eccezione? È vero che i ragazzi sono portati a seguire le mode, ma se sono abbastanza grandi da uscire da soli con i soldi in tasca dovrebbero avere anche imparato come spenderli. Perché invece di limitare le attività di queste aziende d junk food, non si incentivano le aziende che producono cibo salutare?
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