
La figura del padre ha occupato un ruolo ben preciso nella storia della letteratura: era modello, giudice, sostegno della famiglia. Il padre educatore è una conquista più recente, fatta di accudimento dei figli, di nuove scoperte e conquiste di equilibri nel rapporto con i figli. Scopriamo gli scrittori che raccontano la nuova paternità nei libri su storie di padri: tra avventure, sfide e disavventure.
Libri divertenti sull’essere padri
Tutte le prime volte. Educazione sentimentale di un padre e delle sue piccole grandi donne. Una donna si sente diventata madre già dalla gravidanza, ma per un uomo è diverso. Quando inizia la consapevolezza di paternità? Per alcuni già in sala parto, per altri al primo cambio pannolino. È solo l’inizio di una avventura che propone nuove sfide ogni giorno. Paolo Longarini racconta avventure e disavventure del suo essere padre di due bambine.
Notti in bianco, baci a colazione. Matteo Bussola racconta quegli istanti di irripetibile normalità che vive un padre con tre figlie piccole. Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni sottovoce che dopo la lettura continuano a risuonare in testa. Nell'”abitudine di restare” si scopre una libertà inattesa, nei gesti della vita di ogni giorno si scopre quanto poetica possa essere la paternità.
Se prima eravamo in due. “È proprio vero che quando ti nasce un figlio non sai mai chi ti metti in casa. Poco più di un anno fa è arrivata Penelope Nina. Se prima eravamo in due è il racconto di come è andato l’inizio della nostra conoscenza e di come, piano piano, mi sono innamorato di lei. Questo nonostante occupi la stanza migliore, urli di notte, se la faccia addosso di continuo e non paghi l’affitto. Tutte cose che non perdonerei nemmeno a Scarlett Johansson, il che la dice lunga. La realtà è che ormai sono suo schiavo. Aggiungete che ho una moglie vegana, salutista e vagamente dittatoriale, e la tragedia familiare è servita”. (Fausto Brizzi)
Storie di padri
Il padre è nudo. “Gli uomini non parlano mai tra loro, nemmeno quando diventano padri e le loro emozioni li travolgono lasciandoli come mosconi alla deriva. Anche i miei amici maschi, diventati papà molti anni prima di me, sono stati omertosi. Hanno lesinato con le descrizioni e con le esperienze personali. Hanno detto solo ‘Tu di’ sempre sì’ oppure ‘Verso i due anni ricominci a vivere’, ma hanno omesso i particolari che sono tutto. Sarò un padre nuovo, mi sono detto, un padre presente, una semi-Madre. Diventando un papà iper-presente sarei entrato a far parte di una selezionata schiera di combattenti che cambiano la storia, uomini con tutte le risorse, felici mamme e rigorosi papà. Ma sbagliavo. I maschi sono stati cattivi con me rinunciando alla condivisione delle loro esperienze, unico strumento di crescita dell’Umanità, e per questo ho deciso che si deve rompere la catena che, di generazione in generazione, obbliga tutti a ripetere gli errori di chi è nato e morto prima di te, e quindi svelerò ciò che i futuri padri devono sapere. Sono passati due anni da quando è nata Margherita ed è arrivato il momento di dire quello che gli uomini non dicono. Mai.” (Stefano D’Andrea)
Niente è come te. Francesco si è visto portare via la figlia dalla ex moglie. Sembra solo un viaggio in Danimarca e invece non sono più tornate. Ora però Margherita è costretta a tornare da lui, ma tra loro non c’è più l’intesa di una volta. Francesco ha davanti a sé un’adolescente che si sente sbagliata. Perché a scuola è isolata dai suoi compagni e a casa passa le giornate chiusa nella sua stanza. Ma Francesco giorno dopo giorno cerca la strada per il suo cuore. Una strada fatta di piccoli ricordi comuni che riaffiorano. Perché le cose più preziose, come l’abbraccio di un padre, si possiedono senza doverle cercare. E quando Margherita ha bisogno di lui come non mai, Francesco le sussurra all’orecchio poche semplici parole per farle capire quanto sia speciale: “Niente, ma proprio niente, è come te, Margherita”.
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