
La spontanea curiosità dei bambini finisce sotto il riflettore quando si parla di studiare e seguire gli argomenti di scuola. Lo sappiamo bene: se non c’è un minimo di curiosità verso l’argomento, buona parte di quello che si è imparato finirà nel dimenticatoio. Ci sono dei trucchi da insegnare i bambini per allenare la curiosità e mantenere sempre alto l’interesse per lo studio.
Cosa succede quando a una conferenza non ci sono domande? Si ha l’impressione che l’argomento abbia suscitato poco interesse, che non ci sia curiosità. Nel caso contrario, l’effettivo interesse di una persona per un argomento si riconosce dalle domande che pone. Parliamo di allenare la curiosità come strategia per insegnare ad andare oltre, a farsi domande e creare collegamenti.
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Le 6 domande del giornalista
La mia maestra delle elementari (ai tempi si chiamavano ancora così) ci aveva insegnato ad affrontare ogni argomento immaginando un giornalista di un quotidiano inglese che deve scrivere un articolo, per non dimenticare niente segue uno schema fatto di 6 domande: Who, What, When, Where, With, Why. Da anni ho in mente l’immagine del giornalista seduto alla scrivania che deve scrivere bene il pezzo per andare a casa. Finché di un argomento non siamo in grado di rispondere a queste sei domande non possiamo dire di saperne abbastanza, quindi facciamo domande e cerchiamo le risposte.
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Bacheca o album a tema
Per allenare la curiosità si può prendere un esempio semplice, partendo da un argomento che piace ai bambini. Uno sport, i cavalli, le farfalle, qualunque cosa su cui vogliano fare ricerche. Dedicare uno spazio alle ricerche invoglia a non lasciare che tutto finisca in poco tempo, ma a portare avanti un approfondimento. Lo spazio può essere una bacheca dove appendere immagini e ritagli, un album o un quaderno dove scrivere e incollare le informazioni che si trovano.
Usare il web
Fare una ricerca sul web è un compito sempre più frequente anche per i bambini della primaria. È vero che sul web ci sono tante fonti non attendibili, ma imparare a scremare sarebbe già un ottimo esercizio, da fare con un adulto. Non c’è solo Wikipedia. Ad esempio studiando le piramidi dell’Antico Egitto si possono cercare video dell’interno, guardare su Google Maps dove sono posizionate, cercare su YouTube se c’è un cartone animato che spiega come sono state costruite. Bisogna anche imparare a cercare.
Il perché dispettoso
Non so se i vostri figli hanno mai provato a fare l’imitazione di un bambino piccolo un po’ dispettoso che chiede perché su tutto, anche ciò che sembra già molto chiaro o non meritevole di una domanda. Perché il cielo è azzurro? Perché l’acqua non ha colore? Inventare domande di questo genere può essere un’inizio per stimolare la curiosità. Mai accontentarsi di risposte riduttive.
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