
Credo che essere genitori tiri fuori la parte più vera di noi. Siamo spontanei quando abbiamo a che fare con i figli, ci scontriamo con sogni e paure di cui non parleremmo mai con nessuno. Mi sembra di capire molto meglio una persona quando parla dei suoi figli rispetto a quando racconta di se stessa. Ho letto libri di mamme che raccontano tanti modi di essere genitore, libri che abbattono pregiudizi e questa secondo me è la grande battaglia di questa epoca. Uno di questi libri è [amazon_textlink asin=’8893441896′ text=’Stiamo tutti bene’ template=’ProductLink’ store=’lascuinsof-21′ marketplace=’IT’ link_id=’d8ae2105-67d7-11e8-9917-53cd918cf8cb’] che con grande ironia racconta le tragicomiche avventure di una famiglia arcobaleno.
Leggendo libri ho conosciuto tanti modi di essere genitore, tante vite diverse dalla mia che voglio capire meglio. I genitori (soprattutto le mamme) tra loro sono spietati, ma solo perché non si sono mai messi nei panni degli altri. Non basta dire: “Io non ho niente contro gli omosessuali” per metterti dalla parte dei bravi. Se non hai niente contro di loro, allora prova a capire cosa vivono, per cosa combattono e cosa puoi fare tu per loro. (Se invece hai qualcosa contro le persone omosessuali, cambia pure articolo, perché non è aria.)
Stiamo tutti bene: il libro
Giulia Gianni racconta nel libro le disavventure che ha attraversato con la sua compagna per poter avere un bambino. Devono ricorrere all’inseminazione artificiale all’estero, prima in Danimarca e poi in Spagna. Lo fanno in molti, direte voi, peccato che loro non riescano nemmeno a farsi prescrivere i medicinali necessari perché senza un uomo non sono considerate coppia e non possono avere un piano terapeutico con il servizio sanitario nazionale. Non ne va una giusta e questo oltre a diventare occasione per sfoggiare la grande ironia dell’autrice, ci fa capire quanti siano realmente gli ostacoli oggi per le famiglie arcobaleno. Un libro divertentissimo, ma che fa molto riflettere!
Perdere i diritti civili per amore
Non capisci cosa significhi perdere i diritti civili finché non leggi le parole di Giulia che nonostante l’ironia ti bloccano lo stomaco. Essere un cittadino con i suoi diritti fino al giorno prima e perderli appena commetti “la colpa” di innamorarti di una persona del tuo stesso sesso. Come scrive Giulia, in Italia si può sposare anche il peggiore degli assassini, ma due persone dello stesso sesso no.
Famiglie di seria A e altre di C2
La formula imposta dalla legge è questa:
uomo + donna = famiglia di classe A (pieni diritti: due genitori riconosciuti)
donna + donna (o uomo + uomo) = famiglia di classe C2 (zero diritti: un genitore single con amico del genitore)
Nessuno ti chiede se ami tua moglie, se la picchi, se la rispetti, per avere i diritti di una famiglia basta che tu sia del sesso giusto. Al limite se picchi tuo figlio poi te lo tolgono, ma intanto puoi averlo.
La Società siamo noi
Nel libro Stiamo tutti bene ci sono alcune persone attorno a Giulia e alla sua compagna (“la bionda”) che le mettono in guardia: attente, se volete avere un figlio, perché la società non è pronta per una famiglia arcobaleno. Ma la società siamo noi! È questo che ripete ogni volta Giulia. Racconta dei suoi genitori che pur avendo pienamente accettato l’omosessualità della figlia, quando lei gli dice di essere incinta hanno paura che il bambino possa trovare ostacoli nella società, ma siamo noi i primi a cambiare le cose partendo dal nostro ambiente. Fa l’esempio del padre che prima avrebbe fatto finta di niente se un collega raccontava una brutta barzelletta sui gay, ma poi cambia e decide di rispondere e spiegare che hanno l’unica colpa di amare la persona che per la legge è sbagliata. La madre di Giulia è insegnante e parla ai suoi alunni di omofobia alla prima occasione in cui i ragazzi si accusano di essere gay.
Omofobia
Non basta dire di non avere niente contro le famiglie arcobaleno, bisogna fare un passettino in avanti anche noi. Cosa ce ne viene in tasca? Una società più civile! possiamo insegnare ai ragazzi a non usare la parola “gay” come offesa. Possiamo parlare dei rischi dell’omofobia che mi sembra molto più pericolosa dell’ipotesi che riconoscere i diritti della famiglie arcobaleno possano rovinare la società. Come suggerisce Giulia Gianni nel libro, guardate la mappa dei paesi europei che hanno riconosciuto i diritti delle famiglie arcobaleno.
Vi risulta che sia crollata la famiglia in quegli stati? A me risulta che i ragazzini di buona parte di quei paesi bagnino il naso ai nostri in fatto di serenità e profitto a scuola, che in quei paesi ci sia un tasso di felicità più alto, tanto che spopolano i libri che ne spiegano il metodo educativo. Io in una società più civile ci vorrei vivere!
di Giulia Gianni
Ed. La Nave di Teseo
Bellissimo articolo.
Grazie per aver condiviso queste tue riflessioni!
Grazie, Catia