
In questi anni da mamma, insegnare l’autostima ai bambini ha significato un continuo scontro con le opinioni degli altri. Ho combattuto contro le etichette e lo faccio ancora adesso. Ai miei figli dico di scegliere loro l’immagine di se stessi che vogliono dare: l’unica etichetta che puoi avere, la scegli tu. Chi potevo coinvolgere in questa campagna sull’autostima dei ragazzi e le etichette se non Stikets che ne produce di molto belle?
Fare nuovi amici
Si avvicina un momento dell’anno molto turbolento per noi: la gestione dell’estate dei ragazzi. Come ogni anno dovrò destreggiarmi tra centri estivi, gite, piscina e vacanze. Questo programma visto dagli occhi di una mamma ha un solo obiettivo: devo facilitarmi l’organizzazione. Visto dagli occhi di un bambino ha un significato diverso: incontrerò tanti bambini che non conosco, dovrò farmi accettare, dovrò trovare nuovi amici. È una questione di autostima.
“Presentati, fai in modo che imparino il tuo nome” consiglio io.
Farsi accettare in un ambiente nuovo
Cosa dici a un bambino che ha paura di non essere accettato? Tu come mamma lo vedi dolce, gentile, sembra impossibile non andare d’accordo con lui, eppure sai che tra bambini le dinamiche sono complicate. Faccio fatica ad accettare che un bambino venga messo da parte perché fa il tifo alla squadra di calcio meno brava del campionato, ma anche quelle sono etichette che bisogna imparare a gestire.
“Parla delle cose che ti piacciono, troverai qualcuno con i tuoi gusti” gli suggerisco.
Etichette da imparare a gestire
Sulle etichette che demoliscono l’autostima dei bambini potrei scrivere un trattato. Ci sono quelle sull’aspetto fisico, quelle che rinfacciano in eterno un errore, quelle che ghettizzano (dividono per squadre, per provenienza, per età). Ci sono anche etichette che a noi fanno ridere ma per loro sono un rospo da mandare giù (“Mi dicono che sono quello con i buchi nelle guance” – ndr ha le fossette!). Tutte queste sono etichette che si possono ignorare, anche se non è facile, ma si impara.
Altre etichette invece sono quelle contro cui combatto io e insegno a farlo ai miei figli. Sono quelle che io definisco veri fallimenti educativi: le etichette date dai grandi sul comportamento: sei quello che non sta mai attento, sei il solito irruente, ecc. Su questo tipo di etichette voglio raccontarvi una storia.
La storia del bambino contro la sua etichetta
C’è una storia che racconto spesso ai miei figli quando parliamo di gestire le etichette. È accaduta a un bambino che conosciamo e l’ho saputa dalla sua mamma. Questo bambino aveva difficoltà a scuola. Un giorno la maestra restituisce le verifiche ed elenca tutti gli errori che lui ha fatto facendo ridere la classe. Lui tiene la calma, aspettata che finisca l’ora e i compagni si alzino per l’intervallo, va dalla maestra e le dice: “Se sbaglio è giusto che me lo dici, però lo dici solo a me, non a tutti per far ridere”. Aveva 9 anni ed era un bambino molto timido. Immagino la fatica che gli è costata quella frase, ma ci ha insegnato una grande lezione:
Se ti mettono un’etichetta che non ti piace, la fai togliere perché sei tu che decidi come si parla di te.
Nelle immagini di questo post mi accompagnano le etichette termoadesive per vestiti Stikets, personalizzabili e disponibili con tanti disegni diversi. Le etichette che ho ordinato io il pack base che comprende 142 etichette:
- 48 etichette termoadesive piccole per vestiti
- 84 etichette adesive (36 mini, 24 piccole, 20 medie, 4 grandi)
- 8 etichette per scarpe (4×2)
- 2 Targhette Identificative per bagagli
Potete creare le etichette scegliendo disegni e colori, il pack più adatto alle vostre esigenze (ci sono altri formati e prodotti utili come i braccialetti con il nome e il numero del genitore, adesivi murali, patch). La spedizione è gratis, tracciata e molto veloce. Mi piace molto il formato in cui si presenta il kit quando arriva a casa, credo possa essere una idea regalo molto utile e originale.
In collaborazione con Stikets
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