Arriva per tutti i genitori il momento in cui si deve consigliare un figlio sulla scelta della scuola superiore. I ragazzi dovrebbero seguire le loro passioni, lasciarsi indirizzare dai professori o dalle presentazioni delle scuole, ma di fatto tutto ciò è impossibile. Come quando erano piccoli tornano da mamma e papà in cerca di un consiglio. Con la consapevolezza di chi lavora da vent’anni cosa si può suggerire? Guardiamo la classifica delle professioni più richieste!
Scegliere una scuola superiore
Tutti i genitori con cui parlo mi dicono la stessa cosa: “Mio figlio non sa cosa scegliere, si dovrebbero fare cinque anni di medie!” In teoria il biennio della scuola superiore dovrebbe essere un prolungamento delle medie, con programmi più o meno simili tra i vari indirizzi, per dare la possibilità ai ragazzi di cambiare scuola più facilmente. Nella realtà come puoi passare dallo scientifico al classico se hai saltato due anni di greco? Come puoi decidere che no, meccanica non fa proprio per te e passi a informatica, ma ti unisci a una classe che la studia da due anni?
Forse i ragazzi hanno troppi stimoli, gli passiamo talmente tante passioni e interessi che sceglierne uno diventa quasi una tortura. Il consiglio dei professori aiuta? Nella maggior parte dei casi mi raccontano di aver avuto indicazioni molto generiche, esattamente come si usava ai miei tempi: “L’alunna può intraprendere qualunque tipo di scuola” e si ritorna ai pali di partenza.
Le professioni più richieste oggi tra i laureati
Ho cercato le statistiche delle professioni più richieste oggi, pensando di usarle come consiglio per aiutare mio figlio a scegliere la scuola superiore. Onestamente non credo ci esista una preparazione che non sia spendibile nel mercato del lavoro, ma devo pur ammettere che forse la specializzazione in baccello del fico d’India potrebbe offrire poche opportunità.
Secondo il Rapporto di Almalaurea (del 2017 eseguito su 103mila laureati – Fonte), le professioni più richieste oggi tra i laureati sono legate al settori di traino dell’industria italiana:
- Metalmeccanica e meccanica di precisione: richiesti laureati in ingegneria meccanica (25%), scienze economico-aziendali (13%) e ingegneria gestionale (10%)
- Edilizia: richiesti per la maggiore i laureati di architettura e ingegneria edile-architettura (53%) e ingegneria civile (20%)
- Chimica e Energia: richiesti laureati in farmacia e farmacia industriale (12%) e scienze economico-aziendali (10%), ma anche in ingegneria meccanica, biologia e ingegneria chimica (tutti al 6%) e scienze chimiche e ingegneria gestionale (entrambe 5%)
- Altri settori inseriscono specializzazioni varie: laureati di scienze economico-aziendali (16%), ingegneria gestionale ed elettronica (entrambe 7%).
Il bollettino informativo Excelsior realizzato da Unioncamere si concentra sulle professioni per cui mancano giovani. “Sono i giovani specialisti in scienze, informatiche fisiche e chimiche i più difficili da trovare per le imprese. Per queste professioni, per le quali sono richiesti 5.500 giovani per il trimestre settembre-novembre 2017, nel 63% dei casi si segnala una difficoltà di reperimento. E’ difficile trovare anche giovani tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione.”(Fonte)
Catia dice
Ho una figlia che frequenta il liceo artistico e che dopo vorrà fare psicologia ( forense).
Secondo queste statistiche mi toccherà mantenerla a vita!
Daniela - QUESTO POST POTREBBE CONTENERE LINK AFFILIATI dice
Ciao, Catia. Ho trovato tante statistiche diverse, queste mi sembravano le meno disinteressate per i ruoli di chi le ha condotte. Immagino che servirà sempre uno psicologo, un dentista, un meccanico ecc. Qui se hai notato si parla di assunzioni nelle grandi industrie, non di libere professioni. Sono solo indicazioni di massima.
Sara dice
Mi meraviglia la richiesta degli architetti, ne ho in famiglia e hanno fatto molta fatica a trovare lavoro nonostante l’ottima votazione di laurea…è proprio risaputo che in Italia essendosi negli anni laureati troppi architetti non c’è lavoro per tutti e quello che c’è è sottopagato proprio a causa della grande offerta. Ti faccio un esempio di cronaca, i due giovani veneti morti a Londra nell’ incendio della Grenfell Tower perché in Italia gli avevano offerto di lavorare per 400 euro al mese…queste statistiche vanno prese con le pinze.
Daniela - QUESTO POST POTREBBE CONTENERE LINK AFFILIATI dice
La storia di quei due ragazzi aveva colpito molto anche me.