
Mi piace cercare mete per bambini che facciano dire: “Wow!”. Visitiamo musei, castelli, parchi, ma a ogni destinazione chiedo qualcosa di diverso. È bello scoprire la curiosità di una mostra, la storia di un luogo, ma solo la natura riesce davvero a stupire. A circa un’ora da Milano c’è l’orrido di Bellano. Qui i miei figli hanno detto: “Wow!”.
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L’orrido è una gola naturale formatasi in 15 milioni di anni per erosione del fiume Piovena. Siamo sul lago di Como, tra Bellano e Taceno, in Valsassina. Oggi la visita dell’orrido è possibile tramite un percorso di passerelle che entra in un tratto della gola e offre la vista del torrente e delle cascate.
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L’ingresso al parco dell’orrido è a pagamento. Il biglietto costa 4 euro per gli adulti e 3,5 per i bambini. Non c’è posteggio in prossimità dell’ingresso, ma vi consiglio di cercare in zona stazione di Bellano dove troverete un ampio piazzale con sosta a pagamento.
La Casa del Diavolo è una torretta costruita sul fiume che incontrate all’inizio del percorso. Il nome deriva dagli affreschi che sono tutt’ora visibile sul lato esterno dell’edificio. In passato è stata la sede di rituali satanici lasciati più alla leggenda che alla cronaca.
Il percorso all’interno dell’orrido è agevole per tutti. L’ultimo tratto comprende una scala che porta a un piccolo giardino con vista sul fiume. Ogni tratto è in sicurezza, anche se bisogna sempre fare attenzione alle rocce sporgenti, che sono il bello di questo luogo insieme alla vegetazione e all’acqua.
Nel secolo scorso la forza dell’acqua è stata impiegata nelle industrie locali. Si occupavano della lavorazione dei metalli, del pellame oltre alle filande. La famiglia Denti aveva costruito le proprie fucine per la lavorazione dei metalli proprio allo sbocco del fiume Piovena. Lavoravano il metallo estratto nelle miniera della Valsassisa, alle spalle di Bellano.
Il giardino che si trova in cima all’orrido è stato costruito nel XII secolo con torre, piscine, statue e un tempietto, utilizzati dal poeta Sigismondo Boldoni (1597-1630) come ritiro per comporre le sue opere o preparare le lezioni di filosofia che teneva all’Università di Pavia.
La fama dell’orrido di Bellano è iniziata nell’Ottocento quando turisti da tutta Europa venivano a visitarlo, alcuni anche per ritrarlo o descriverlo nelle loro opere.
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