Come si possono motivare i bambini a studiare la lingua inglese? Crescendo, quando diventano teenagers e sono bombardati di stimoli che distraggono, come si può risvegliare la voglia di studiare inglese? Come genitori possiamo intervenire e aiutare bambini e ragazzi a incanalare la loro curiosità verso l’inglese. Claudia Adamo della scuola di lingue Open Minds ci spiega quali interessi dei ragazzi possiamo utilizzare per motivare l’apprendimento dell’inglese.
L’inglese studiato a scuola non basta
L’inglese è considerata una priorità nell’educazione dei propri figli da sempre più genitori, consapevoli che i nostri ragazzi dovranno essere un domani necessariamente bilingui: le esigenze dettate dalla globalizzazione e dall’economia imporranno a tutti di maneggiare lo studio e poi il lavoro quotidiano anche in inglese e fatalmente coloro che effettivamente riusciranno ad essere efficaci e fluenti avranno un grande vantaggio su chi non riesce a padroneggiare la seconda lingua.
La scuola italiana solo ora si sta cercando di mettere a pari rispetto a questa esigenza, tuttavia ciò che i ragazzi fanno a scuola è ancora insufficiente (nella stragrande maggioranza dei casi) per arrivare al livello di inglese richiesto.
La cosa peggiore è che capita sovente che gli studenti italiani imparino l’inglese con un approccio molto grammaticale e poco comunicativo, che offre scarsa motivazione ai ragazzi.
Dove trovare la motivazione per studiare inglese?
Purtroppo se un ragazzo non percepisce di imparare efficacemente e non trova soddisfazione in ciò che fa, non ha lo stimolo a fare la cosa in assoluto più importante per imparare le lingue, ovvero ascoltare ed immergersi in esse.
Se il vostro ragazzo non va tanto bene in inglese, o se comunque desiderate che lo impari meglio, io vi sconsiglio francamente di prenotare per lui ripetizioni o lezioni formali di grammatica.
La grammatica formalizzata è uno strumento molto utile per sistematizzare quanto si è imparato empiricamente, ma non è affatto il modo giusto per insegnare la lingua ai principianti.
Il mio primo consiglio sarebbe di basarsi su ciò che vostro figlio ama (la musica pop? Lo skateboard? I musicals? La street art? i tatuaggi? Va tutto bene) e armarsi di pazienza per trovare degli stimoli in lingua in linea con i suoi interessi.
Imparare l’inglese con la musica, lo skate o la street art
Nel caso della musica è piuttosto facile, e spesso sono i ragazzi stessi a fare l’utilissimo lavoro di scaricarsi i testi delle canzoni e cantare con il karaoke (il karaoke, o “sing along” è uno degli esercizi più formidabili per ampliare il vocabolario e migliorare lo spelling, molto meglio di imparare a memoria liste di parole!), ma forse vi chiederete come è possibile utilizzare passioni come lo skate, la street art o i tatuaggi per insegnare l’inglese ai vostri figli.
Ovviamente è molto più facile trovare una studentessa o un professore per le lezioni a casa (e forse anche più utile per obiettivi a breve termine come superare con la sufficienza la prossima verifica). Però, se il vostro scopo reale non è il 6 al compito in classe ma fare in modo che il ragazzo sviluppi una competenza in lingua, ciò che farei io è sfruttare il fatto che in inglese si trovano informazioni abbondanti su qualsiasi tipo di prodotto e attività.
Facciamo degli esempi: vuole degli adesivi vinilici personalizzati per la sua bici? Promettetegli che lo finanzierete solo se fa la ricerca su siti internazionali e proponetegli video youtube e siti in lingua inglese (comunque sono i più completi e ricchi) per gli acquisti.
E’ appassionato di sport? Capisco che non si possa andare dall’altro capo del mondo per assistere ad una competizione, però gli si può offrire materiale informativo (abbonamenti a canali esteri, dvd, riviste) in inglese.
Funziona con quasi ogni cosa, perché la lingua inglese pervade sia la comunicazione commerciale che specialistica in tutti gli ambiti. E se vi replica che questi materiali lui non è in grado di capirli ed apprezzarli, cercate (invece della studentessa o del professore delle ripetizioni, oppure proponetelo in affiancamento ad essi) un ragazzo che condivida con vostro figlio la passione per lo sport o l’hobby preferito, che lo aiuti a cercare e comprendere le informazioni che lui cerca.
Non è indispensabile che sia madrelingua o che la ricerca avvenga completamente in inglese, l’importante è che vostro figlio PROVI a cercare le info anche usando materiale scritto o parlato in inglese, che cominci a navigare su siti in inglese e a fruire filmati e notizie in inglese. Il resto piano piano verrà, l’assistenza di una persona serve a spezzare le residenze iniziali e sciogliere i nodi più grossi, ma l’obiettivo è davvero l’autonomia nel reperire info su testi in lingua (quello che definiremmo un obiettivo CLIL).
Cambiare punto di vista nell’approccio all’inglese
Ciò che voglio dire è che bisogna alle volte cambiare il punto di vista: imparare una lingua è molto una questione di “accendere la motivazione” per cominciare a fruire normalmente testi che ci interessano, e molto meno una questione di memorizzare regole per fare un esercizio scritto.
Una volta che il ragazzo si sarà abituato a sentire l’inglese abbastanza spesso da avere le forme usuali e corrette nelle orecchie, finirà di confondersi tra il simple past e il present perfect perché la regola andrà semplicemente a spiegare una competenza che ha già automatizzato nei fatti (come avviene in italiano).
Viceversa, se puntiamo solo sulla grammatica, anche nel caso che il compito in classe sia passato con il massimo dei voti, è tutt’altro che scontato che lo studente sia in grado di comunicare efficacemente in lingua e soprattutto potremmo avere perso una occasione formidabile per fargli capire che la lingua è un mezzo e non un fine (Sì!! anche un MEZZO PER DIVERTIRSI, CONOSCERE GENTE IN GAMBA E STARE BENE!).
Questo articolo è stato scritto da Claudia Adamo della scuola di lingue Open Minds.
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