
Le storie che vediamo nei film hanno una grande influenza sulla nostra sensibilità. Sappiamo benissimo ad esempio di quanto incidano pubblicità e cinema negli stereotipi di bellezza che ci costruiamo guardando dive e modelle, che spesso sono troppo rifatte per diventare come modello. E le mamme dei film? Come sono i modelli di mamme che lavorano che vediamo nei film? Ci aiutano o ci creano stereotipi che sarebbe meglio ignorare? Quanto ci hanno influenzato i film con cui siamo cresciute?
Fare la mamma a casa o la mamma che lavora?
Come mamme viviamo un momento cruciale dopo la nascita dei figli in cui dobbiamo decidere se tornare al lavoro o stare a casa con loro. La questione non si risolve con la scelta dopo il termine del congedo parentale. Ci sarà sempre qualcuno che ci farà venire i sensi di colpa per non stare abbastanza con i nostri figli, o che al contrario ci accuserà di stare tutto il giorno a casa a fare niente. Ci scontriamo con l’idea di mamma che ci siamo costruite ma che non riusciamo a mettere in pratica, ma anche con il modello di madre che hanno gli altri e il loro giudizio sulle mamme che lavorano.
Come conciliare famiglia e lavoro?
Se fosse solo questione di opinione personale sarebbe più semplice. Una donna potrebbe scegliere se stare a casa con i bambini o se essere una mamma che lavora e il resto del mondo si dovrebbe adeguare alla sua decisione: sarà lei a fare i conti di come spende il tempo con i figli o chi sceglie di assumere per sostituirla. Il vero problema è che non sempre si riesce a trovare serenità in questa scelta tra mamma a casa e mamma al lavoro. Le statistiche dicono che molte donne lasciano il lavoro entro il primo anno di età dei bambini. Il secondo momento cruciale, se penso alle donne che conosco, arriva in coincidenza con le scuole medie: bambini grandi, problemi grandi e le mamme finisco a stare a casa.
Il falso mito di dover conciliare
Penso che il desiderio di voler conciliare casa e lavoro sia uno dei miti più terribili che ci portiamo dietro come donne. Conciliare significa trovare un equilibrio, un accordo. Nella pratica spesso non cerchiamo nessun accordo: pretendiamo di essere ai massimi livelli in famiglia e al lavoro, con tutti i sensi di colpa che ne derivano per non riuscirci. Da dove ci viene questa idea? Molte delle donne che oggi sono mamme hanno avuto una mamma casalinga, ma si sono laureate aspirando a una carriera fuori casa. Siamo in campo difficile, fatto di stereotipi e giudizi personali. Se penso ai film mi chiedo perché non ci siano bei modelli di mamme che lavorano.
Modelli di mamme che lavorano dai film
Forse stiamo inseguendo i modelli sbagliati. Ci servono modelli positivi di donne serene che fanno le mamme e lavorano allo stesso tempo. Scrivendo la recensione del libro ‘La felicità è una pagina bianca‘ ho iniziato a pensare ai modelli di mamme che lavorano che si vedono nei film.
Baby Boom. E’ il 1987 quando esce il film con Diane Keaton, che interpreta la donna in carriera. La sua vita si ribalta nel momento in cui riceve in eredità una bambina. Non riesce più a lavorare, salta tutti gli impegni. Per amore della piccola sceglie di fare la mamma e si inventa una piccola attività locale, ma di fondo deve sostituire la sua immagine di donna in carriera con quella di una donna che si reinventa una soluzione compatibile con la maternità.
Modello: la donna in carriera non può fare la mamma, meglio lasciare il lavoro e cercare altro.
Mrs Doubtfire (2002). La mamma che lavora è una tale sventura che per fare giocare questi poveri bambini ci deve pensare il papà. Inizio a pensare che il problema si chiaramente contrassegnato dalle giacche che indossano le attrici e le relative spalline imbottite.
Modello: una madre che lavora è una disgrazia.
Mona Lisa Smile (2003). Potevo non includerlo in questa lista? Parla proprio di cosa dovrebbe fare una donna nella vita. E’ ambientato negli anni ’50 ma il problema non si è risolto nel frattempo. Se solo avessero concluso con una bella scena piena di bambini e donne al lavoro!
Un amore a 5 stelle (2003). Se sei una mamma, accetti qualunque lavoro solo per non fare mancare niente ai figli. Quando è in difficoltà lei porta addirittura il figlio in albergo. Jennifer Lopez farà la differenza: si riscatterà dal lavoro di cameriera lanciandosi in una brillante carriera con le sue ex colleghe. Soprassediamo sul fatto che serviva il marito ricco?
Modello: prendi quel che viene solo per amore dei figli e spera nella solidarietà delle colleghe.
Quando meno te lo aspetti (2005). Sceneggiatura molto simile a Baby Boom. Sono passati 18 anni ma lo stereotipo è ancora quello: quando Kate Hudson eredita i nipoti (la mamma morta piace dai tempi di Cenerentola in avanti) non può continuare il lavoro. Non riesce a partecipare agli eventi, salta le cene d’affari e si presenta sempre in ritardo. Nonostante le mamme abbiano la sveglia, non ci si salva. A salvare al tragica situazione arriverà un uomo.
Modello: non puoi fare la mamma da single.
Mamma mia! (2009) Meryl Streep è una mamma originale: ha vissuto la sua maternità e il suo lavoro ignorando totalmente le dicerie della gente. Il modello mamma che lavora funziona, come nella serie di successo Una Mamma per Amica o nel film Chocolat. Il problema allora sono i papà?
Ma come fa a far tutto? (2012) Arriva Sarah Jessica Parker a dare un briciolo di speranza alle donne che lavorano. Lei ce la fa. Nel peggiore dei modi, ma pazienza. E’ vero che il film già è triste se parla di mamme e pidocchi, deve almeno far ridere o non lo guarda nessuno ed ecco il goffo tentativo di mimetizzare una torta commerciale in un dolce fatto in casa.
Modello: se lavori ce la fai, ma devi avere la baby-sitter, un marito sempre a casa ed essere un po’ svampita per non renderti conto di come vai in giro.
Non mi vengono proprio in mente film famosi con mamme che lavorano e sono felici. Tiratemi su il morale e suggeritemene voi. Vi viene in mente qualche titolo?
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