
Interpretare i disegni dei bambini è una aspirazione di molti genitori. Non è una tecnica semplice, infatti viene usata dagli psicologi preparati per questo e con molta cautela. In libreria possiamo trovare libri interessanti che spiegano come cambia il disegno dei bambini durante la crescita. Invece di interpretare i disegni a me piace parlare con i bambini di quello che hanno fatto. Se era loro intenzione esprimersi con il disegno, ponendo delle domande avranno modo di provare a farlo anche con le parole.
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Cosa chiedere ai bambini sui loro disegni?
Cosa hai disegnato? E’ la più semplice e banale delle domande, ma non tutti la fanno. Ho imparato mio malgrado a non imboccare mai i bambini. Facciamo finta di niente e chiediamo cosa hanno disegnato. Attenzione: bisogna ascoltare bene e non giudicare, nemmeno commentare che il cavallo non è blu (se non lo conoscete leggete il libro L’artista che dipinse il cavallo blu).
Come ti è venuta questa idea? Lo scopo è sempre quello di dare ai bambini l’occasione per parlare del loro disegno, non di investigare nel loro subconscio. Il bambino ci racconta che ha disegnato se stesso che gioca a pallone con i compagni? Chiediamogli se hanno avuto il tempo di fare una partita durante l’intervallo in giardino. Ascoltando la descrizione del disegno possiamo chiedere se è accaduto realmente, nel caso di una scena che potrebbe essere reale, oppure dove l’ha vista.
Perché questo dettaglio lo hai fatto così? Da mamma ho sempre cercato di dimostrarmi interessata ai disegni dei miei figli senza giudicare se fossero plausibili o meno. Il modo migliore che ho trovato per dimostrare che ero davvero attenta era informarmi su un dettaglio con domande semplici. Cosa stanno mangiando? Le finestre della casa sono chiuse o aperte?
Quando lo hai fatto? Questa domanda si è aggiunta nel tempo. Alla scuola materna i disegni erano l’attività principale e una delle alternative libere a disposizione dei bambini. Con il passaggio alla primaria le occasioni erano più limitate. Qualche volta erano disegni fatti mentre aspettavano che i compagni finissero un compito, mentre c’era la supplente o mentre erano stati lasciati in classe durante l’intervallo.
Dove lo mettiamo? Ci sono disegni a cui i bambini tengono di più e vogliono appenderli in cucina. Altri decidono che sono un regalo che io o il papà dobbiamo portare con noi. La terza alternativa è di metterli nel nostro raccoglitore dei disegni. Se decidono di buttarli, probabilmente lo dicono alla prima domanda.
Libri sul disegno dei bambini
Ho citato alcuni libri che spiegano i disegni dei bambini senza voler essere manuali per l’interpretazione. Se vi interessa come lettura, vi consiglio Non sono scarabocchi, ma non cedete alla tentazione di interpretare i disegni dei bambini.
sono d’accordo con tutto quello che dici, e non vaevo pensato alla domanda “quando?”.
aggiungo che un’altra cosa importante è sapere fare i complimenti: un generico “bello, questo disegno!” lascia il tempo che trova, ed è anche meno credibile di un commento specifico perchè anche i bambini sanno che si fa presto a dire “bello”.
“mi piace molto il tuo disegno” è già una cosa diversa: chi lo guarda ha ingaggiato davvero la sua attenzione.
meglio ancora: “mi piace il tuo disegno, e sai cosa mi piace di più? il cavallo blu! è un blu che mi ricorda quel palloncino che ti era volato via alla fine di una giornata in cui ci siamo divertiti tanto”
Hai ragione, Sasha. Bisogna saper fare anche i complimenti in modo corretto. Grazie