Mi piace seguire lo studio della storia con spunti di arte. Mentre mio figlio studia il periodo della preistoria, ho cercato come estrarre i colori dai vegetali per spiegargli come sono nati i dipinti nelle caverne. Sicuramente a quei tempi i vegetali a disposizione erano molto diversi.
Avevo già raccontato di come abbiamo realizzato delle copie della Dea Madre ispirandoci all’arte preistorica di cui avevamo visto qualche esempio nelle nostre visite all’Archeopark e al museo di Ledro. In un mercatino (ahimè, sono la mia passione!) ho trovato un vecchio libro non più in commercio che ripercorre lo studio della storia universale in abbinamento con la storia dell’arte. E’ un percorso alla ricerca del “bello” e del valore che questo termine ha assunto nei secoli. Mi piace molto come approccio. Leggendo il libro scelgo degli spunti che possa seguire anche il piccolino. In questa occasione abbiamo estratto i colori dai vegetali per dipingere come si faceva nelle caverne.
Quelle che vedete nella foto iniziale sono foglie di mandarino. Avevamo comprato un cassetta che ne aveva molte e pensando a cosa farne prima di buttarle ho proposto un gioco ai bambini. Tutto è iniziato con un “Vi ricordate…?” di quando siamo andati a vedere l’Archeopark, del cartone animato in cui dipingevano nelle caverne, delle figure che abbiamo visto sui libri ecc. “Secondo voi come si fa a prendere il colore dalle foglie?” tutto è iniziato così: un po’ sfida, un po’ esperimento e tanto gioco.
Abbiamo fatto diverse prove per estrarre i colori dai vegetali, utilizzando vari avanzi di verdure (stavo preparando la cena!). Li abbiamo messi nel mortaio, abbiamo aggiunto qualche goccia di acqua calda per facilitare il lavoro e abbiamo iniziato a pestare. Di sicuro adesso è chiaro a tutti che estrarre i colori dai vegetali era una bella fatica.
Attenzione a non diluire troppo i colori o diventeranno invisibili sul foglio. So bene che è una rivisitazione modernizzata dell’uso che poteva fare l’uomo preistorico dei colori, ma sono stata attenta a spiegare bene ai bambini come si pensa che facessero a quei tempi.
soudaz dice
L’ha ribloggato su Il Blog di Tino Soudaz 2.0 ( un pochino).