
Al colloquio con l’educatrice della scuola materna di mio figlio ho preso al volo uno dei suoi preziosi consigli per prepararsi alla scuola elementare: fate parlare tantissimo i bambini, per arricchire il vocabolario e organizzare il pensiero logico in previsione della scuola primaria.
Attività per sviluppare il linguaggio
Sulla necessità di imparare più vocaboli possibili ha ragione, i bambini ne conoscono già tanti, ma che più ne sanno e meglio è. Quali sono le attività che possiamo proporre per sviluppare il linguaggio?
– Raccontare: lui è un bambino che racconta molto della sua giornata in asilo; è una attenzione che abbiamo sempre avuto e sembra scontata inserirla in questo elenco ma è sicuramente il principale sforzo per sviluppare il linguaggio. Ampliare il lessico con le attività Montessori.
– Leggere: abbiamo sempre letto molte storie. Una delle maestre d’asilo dice che si nota per la parole che lui usa. Bene, qualche laringite della mamma è servita. Continueremo a leggere albi illustrati e i primi libri più lunghi. Su questo ci lasciamo conquistare di volta in volta andando in biblioteca.
– Libri con le parole: sono quei libri per bambini piccoli che hanno le parole scritte sotto i relativi oggetti (tipo Richard Scarry) o nelle finestrelle. Ne abbiamo diversi in casa, sono sempre piaciuti, li riprenderemo in mano cercando di giocare con le parole (esempio: come si chiama questo oggetto, oppure dimmi a cosa serve il trapano).
– Giochi con le rime: io ho creato anche delle carte delle rime
– Fiaba training: è un libro edito da Erickson di cui ho parto in questo post sullo sviluppo del linguaggio, consiste in una serie di attività legate a una fiaba per stimolare l’attenzione ai suoni e distinguere i suoni simili.
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è molto importante anche parlare con loro con una buona proprietà di linguaggio, senza semplificare le parole che si usano. e fare attenzione a non fare errori di grammatica, usare sempre i congiuntivi, ecc. perchè loro imparano ascoltando noi. io per esempio uso sempre le parole giuste, anche se difficili, anche se sono sicura che non ne conosce il significato, quando gli parlo. ovviamente poi gli spiego cosa significa quella parola più difficile.
Sicuramente! Direi che l’alternativa opposta non si propone a nessuna età.
No, ma seguirò volentieri i tuoi!! Mi dici di più di questo libro?
Al raccontare aggiungerei “rispondere alle domande”: i miei bambini più che raccontare sono da sempre un fiume in piena di domande di qualsiasi genere. Se rispondiamo seriamente appagando la loro curiosità arricchiamo tantissimo il loro linguaggio e le loro mappe mentali 🙂
ps: ho fatto un post oggi dove ti ho linkata 🙂
ho letto! grazie
Fammi sapere come va con l’uso di training fonologico. Il libro lo ha scritto una mia collega e mi piacerebbe sapere come ti trovi con l’uso con un bambino che non ha un disturbo di linguaggio (io lo uso per lavoro, ma con bimbi con difficoltà). 🙂
Ti anticipo qualcosa: il libro come saprai ha un programma su più settimane, quindi non ho ancora concluso un ciclo per potermi esprimere. Inoltre andrebbe riproposto nella crescita perchè ha livelli di difficoltà diversi. Non è semplicissimo di primo acchito per chi è digiuno di logopedia, ma seguendo le indicazioni per genitori ci riesce a farne un buon uso. Aumenta tantissimo l’attenzione al suono, questo è il primo risultato che ho notato e mi ha sorpresa perchè si nota un crescendo.
Ciao Daniela! Alle tante cose che già elenchi forse aggiungerei i registri linguistici, giocare al teatro facendo il re, ad esempio, potrebbe aiutare ad entrare nel registro più formale etc. Pensi possa essere utile?
Ciao, Jessica. Ho notato che i bambini nei loro giochi di ruolo fanno attenzione allo stile da tenere: dare del lei, usare certe frasi fatte, se può essere una applicazione di quello che dici tu. Il teatro mi piace molto. Grazie