Il libro che ho vi consiglio è un romanzo per ragazzi che spiega in forma di avventura, o meglio di videogioco, come imparare a scrivere bene. Si tratta di Scrivere bene è un gioco da ragazzi. Un corso di scrittura avventuroso come un romanzo di Massimo Birattari.
Imparare a scrivere un testo corretto del punto di vista ortografico e sintattico, che sia anche chiaro e scorrevole, è una delle competenze che i bambini devono acquisire durante la scuola primaria. Molti testi sulla scrittura creativa sono dei manuali, l’originalità del libro di Birattari è nella forma, nel coinvolgimento della storia e nella proposta di suggerimenti utili non solo alla scrittura creativa in generale ma alle prove didattiche che i bambini effettivamente incontrano a scuola.
“Scrivere bene è un gioco da ragazzi” è idealmente il proseguimento di Benvenuti a Grammaland, il primo “romanzo grammaticale” di Birattari in cui si raccontava la storia di un parco divertimenti con giostre ispirate alle difficoltà grammaticali che i giovani protagonisti dovevano affrontare imparando l’ortografia corretta. In questo secondo romanzo troviamo nuovamente dei ragazzini come protagonisti, ma le prove da superare sono di tipo sintattico. Uno scienziato pazzo li coinvolge nella sperimentazione di una macchina che sembra in grado di trasformare in realtà tutto ciò che viene scritto, ma scritto bene. I ragazzini non sanno che come primo passo verranno trasformati in bit e catapultati in un emisfero virtuale in cui si muoveranno come in un videogioco. Se superano le prove passano al livello superiore, se sbagliano “muoiono” virtualmente per resuscitare al livello successivo. E’ davvero ammirevole la capacità dell’autore di attirare l’attenzione dei giovani amanti dei videogiochi per portarla a misurarsi con carta e penna.
L’originalità della forma in cui si presenta il romanzo riesce a staccare questo libro da altri di simile argomento che molto spesso si ispirano alle idee di Rodari, proponendo non solo consigli per inventare storie ma per renderle chiare a chi legge. Si spiega come migliorare la sintassi, come fare un riassunto, come rendere efficace una descrizione o una serie di istruzioni. Come ha dichiarato l’autore, nulla può sostituire le esercitazioni scolastiche ma ritrovare gli stessi concetti in forma di romanzo avventuroso li rende estremamente chiari e vicini ai bambini.
Serve ancora scrivere bene in un mondo di sms e pc con il correttore automatico? I recenti rapporti Ocse ( di cui potete leggere su Repubblica qui) sono decisamente sconfortanti. Il Bel Paese, patria di scrittori e poeti, non sa scrivere. A volte si sottovaluta, come dice saggiamente una maestra di mio figlio, che scrivere bene è una forma mentale fatta di ordine e chiarezza, competenze che si esercitano con la scrittura ma che strutturano una mente per molti altri aspetti del sapere. Si può imparare a scrivere bene.
L’età di riferimento a mio parere è dagli 8 anni,. E’ un testo che piace sicuramente anche a ragazzini più grandi, ma che consiglio dalla terza elementare quando iniziano i primi esercizi di composizione scritta.
Assolutamente consigliato!
silvia dice
L’avevo visto in libreria e già mi ispirava. Grazie del suggerimento!
Daniela dice
Prego, Silvia.
mammavascuola dice
Interessantissimi
Deborah (Murasaki) dice
Io mi ci ero imbattuta su amazon e lo avevo già messo nella lista dei desideri.
Immaginavo potesse andare dalla terza in poi e tu lo confermi… Anche Grammaland è dagli 8 anni in poi o secondo te potrei già proporlo al primogenito che è in seconda elementare?
Daniela dice
Grammaland secondo me va bene dalla seconda, almeno per la maggior parte del testo.
soudaz dice
A reblogué ceci sur Il Blog di Tino Soudaz 2.0 ( un pochino).
Laura dice
Grazie! cercavo proprio qualcosa del genere in quest periodo!
stefania dice
Davvero originale questa proposta. I miei cuccioli sono ancora un po’ piccini per un libro così ma… prima o poi arriveremo anche noi!