
Oggi è martedì grasso e parliamo di Carnevale in Trentino: maschere in legno, balli e sfilate di una festa che ci ha portato in in Valfloriana, con grande divertimento per i bambini ma anche per i grandi. A Milano le sfilate si terranno sabato, oggi è dedicato alle chiacchiere e alle fotografie di questo evento che vi suggerisco come idea di viaggio in famiglia. Vi racconto il “Carnevale dei Matòci”.
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La Valfloriana si trova all’inizio della Val di Fiemme, a circa un’ora da Trento e meno di mezz’ora da Cavalese.
Il paesaggio di montagna merita una gita in ogni stagione. Noi l’abbiamo raggiunta per assistere al tradizionale “Carnevale dei Matòci” una sfilata con maschere tipiche che scende dalla montagna con un corteo che ricorda quelli nuziali di una volta ma in versione scherzosa. C’è un rituale preciso per il passaggio delle maschere. A ogni paese una tappa, dove i visitatori e le maschere trovano una caldo assaggio della cucina tipica trentina.
Bisogna consultare il calendario della sfilata per sapere esattamente dove si fermerà il corteo e a quale ora (sito visittrentino). Noi li abbiamo aspettati a Villaggio.
I primi ad arrivare in paese sono i Matòci. Escono dal bosco dei personaggi con eleganti abiti scuri coperti di coccarde e nastri colorati.
Indossano maschere di legno che modificano la voce, salutano i visitatori che aspettano a bordo strada e stringono le mani facendo gli auguri.
Dopo una breve attesa, che ha sicuramente influito sulla gioia dei bambini, arrivano gli Arlecchini, vestiti di bianco con un cappello a punta ricoperti di fiori e nastri colorati.
Aprono la strada alla sposa, ballano con un fazzoletto colorato in mano, al suono delle fisarmoniche.
Dietro ai suonatori ci sono gli sposi, scherzosamente la sposa è un uomo. Il corteo ha molti personaggi che ricordano il bosco, la gente comune, alcuni per tradizione non possono parlare.
Alla fine arrivano loro: i giovani!
Se non leggete bene i cartelli o le scritte sulle loro guance, vi suggerisco io, dicono: “Coscritti 1995”. Compiranno 18 anni quest’anno e sono effervescenti come è giusto che sia. Mi sembra un’idea molto intelligente per far vivere le tradizioni quella di dare un posto alle nuove generazioni. Chiudono il corteo con il loro carro che a me ricorda un vecchio cartone animato.
Come spesso capita, la gioia di tutti è il riflesso di chi vive la festa e la sente sua.
Meraviglioso!! Lo segno per il prossimo anno. I tuoi suggerimenti per noi sono sempre preziosissimi!
Ciao! Mio figlio è tornato a scuola molto orgoglioso di quello che aveva visto e per me è una grande gioia.
Che meraviglia…peccato per noi sia un po’ troppo lontano…
Non si può mai sapere, magari l’occasioen si presenterà da sola