
L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani di Umberto Galimberti. Perché dovrebbero leggerlo tutti i genitori? Perché pur parlando di temi forti è rivolto anche a chi ha figli piccoli, perché i genitori capiscano cosa è giusto insegnare ai figli
Cosa porta i ragazzi a gettare i sassi dai cavalcavia o a buttare via la propria vita? Quei ragazzi non sono figli di famiglie distrutte, non ce l’hanno scritto in fronte che stanno per fare qualcosa di tremendo, ce l’hanno scritto nella loro storia: una storia di famiglia comune, con tanti tratti in cui è semplice identificarsi anche se si hanno figli piccoli.
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Quello che ho imparato da questo libro è che serve insegnare ai bambini fin da piccoli a gestire le emozioni. Non controllare la rabbia non porta solo a uccidere un compagno di scuola per uno screzio, porta al mutismo con i genitori, all’odio per la scuola e gli insegnanti con i quali non si può parlare, porta a essere così arrabbiati con “la società” (a me sembra che compiuti i 14 anni ribaltino ogni problema sulla società, questa parola è in tutte le salsi, in ogni scusa, in ogni tema senza nemmeno riuscire a identificarla) tanto da non trovare un proprio posto né a scuola, né nel mondo del lavoro, né nella vita. Spesso sento dire: “Se vuole, mi prende per quello che sono, non è giusto cambiarmi!” e intanto questa persona è sola, triste, insoddisfatta, asociale su tutta la linea, generalmente ingestibile. Sono arrabbiati, disillusi, quelli che parlano così, non trovano un loro posto, ma soprattutto nessuno gli ha insegnato “a stare al mondo”.
Vogliamo riportare il discorso un po’ più giù con l’età? La rabbia a 10 anni esiste e la cronaca dice che faccia anche dei gran danni. Dopo i dieci anni c’è la scuola media e la gestione del pomeriggio è più difficile ancora: le compagnie, il fumo, la droga ecc.
Non si parla solo di rabbia, l’apatia è quasi peggio. Invece bisogna stimolare i bambini, i ragazzi. Abituarli a essere curiosi di tutto. Dimostrargli che l’alternativa alla televisione esiste ed è meglio seguirla piuttosto che stare davanti al televisione a bere tutti gli stereotipi che ci passano.
L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani assolutamente da leggere.
In una società del disvalore e dove a far davvero notizia sono la morte e la negatività piuttosto che il bene e l’impegno, questo libro merita un posto d’onore in tutte le librerie domestiche. Tuttavia, in molte case le librerie scarseggiano e quasi non soprende più la scarsa attenzione che molte giovani coppie pongono nella predisposizione dello spazio domestico ai volumi di carta stampata…Basta il PC come finestra sul mondo ed oracolo della conoscenza…sob!Questo libro lo abbiamo letto e come un’altra bella opera di Galimberti (Le cose dell’amore), aiuta a rafforzare il concetto del bisogno di educare sin dalla tenera età a valori importanti come la cultura, l’impegno e l’assunzione di certi compiti e ruoli che seppur aparentemente poco significativi, determinano l’abitudine alla volizione ed a rifuggire l’accidia di petrarchesca memoria, che uccide l’animo umano!
Confermo che i libri hanno sempre meno spazio nelle case.
Io regalo quasi sempre libri ai bambini, ai compagni di scuola che ci invitano ai compleanni, ai figli degli amici e sabato mi sono sentita rispondere da una bambina di 10 anni che a lei non piacciono molto, papà e mamma non leggono e infatti le hanno comprato un computer. Le ho chiesto come fa per i compiti, visto che mi risulta che le maestre diano ancora (bontà loro) i libri da leggere. “Li legge mamma e poi mi racconta il riassunto!” Non ho parole!
Rosa, dal momento che anche tu hai letto questo libro, cosa hai dedotto che non deve mancare nell’educazione dei figli? Secondo te ho scritto tutto?
Lo prenoto anch’io! Mi piace tantissimo questo legame, che anch’io vedo forte, tra educazione e felicità, educazione ed emozione. L’uncio collegamento che tradizioanlemnte veniva fatto era quello della reciproca eslcusione delle due cose… Grazie!!
Poi mi dici cosa ne pensi? come credi che si possa tradurre in insegnamenti pratici?