
Abbiamo passato lo scorso week-end di pioggia chiusi al caldo tra disegni da finire per la scuola, tortelli di zucca a quattro mani e qualche dvd. Curiosando tra gli scaffali del videonoleggio abbiamo trovato il film Le mie grosse grasse vacanze greche ed ecco come ha fatto la simpatica guida turistica della storia a stregare mio figlio.
La protagonista sia chiama Georgie. E’ la stessa attrice di “Il mio grosso grasso matrimonio greco“, ma per quanto abbiano tradotto il titolo originale (My life in Ruins) da sembrarne il seguito, le due storie non sono assolutamente collegate. Lei è americana, arrivata ad Atene come insegnante di storia dell’arte all’università, ha perso il posto e lavora come guida turitica in una agenzia per gruppi organizzati. La parte iniziale gioca molto sugli stereotipi del turista medio: l’americano è ritardatario, l’autrialiano superficiale, ci sono le due amiche fresche di divorzio che cercano avventure ecc. Ho letto alcuni giudizi in internet che si fermano qui: “E’ un film che si muove solo sui pregiudizi”, io invece credo che la prima parte sia funzionale alla storia e non fine a se stessa. I turisti sono superficiali e poco interessati, la guida fatica a trascinarli tra le rovine perchè ripete valanghe di date, nomi, eventi storici che il gruppo non riesce a seguire. Quando invece Georgie ascolta il consiglio di rendere la storia più personale, il clima cambia. Porta il gruppo al Partenone e scatta la magia. Lei dice di ascoltare il vento che soffia tra quelle colonne da milioni di anni, come lo scontro tra la natura e l’immaginazione umana. Li invita a immaginare i sogni degli uomini di duemila anni fa, i loro desideri, gli dei a cui chiedevano aiuto e magia delle magie, mio figlio e i suoi sei anni tutti in fila hanno commentato: “Che bello! Mi fai vedere sull’atlante dov’è?” Inizierà presto il nostro fanta-viaggio in Grecia!
..I bimbi sanno lasciare senza parole con la loro curiosità! Pensa che, un po’ di tempo fa, Sam (6 anni) stava facendo degli esercizi sui cinque sensi ma continuava a distrarsi…Il perchè? Sentendo parlare la sorella della materia si è incuriosito e anche lui ha voluto disegnare l’atomo e…lo sa pure “raccontare”!
laura
Che meraviglia!